Agricoltura, i giovani contro l'abbandono
Le idee della Coldiretti finiscono in commissione regionale
martedì 7 marzo 2017
Dal ritorno degli immobili dismessi e delle terre pubbliche agli agricoltori che le coltivano possono nascere nuove imprese o, in alternativa, essere ampliate quelle esistenti, dato che il 50 per cento delle imprese agricole già esistenti condotte da giovani "chiede" la disponibilità di terra in affitto o acquisizione, secondo una indagine di Coldiretti Puglia.
«Per questo abbiamo accolto con grande compiacimento lo spirito costruttivo e di grande attenzione allo sviluppo dell'imprenditoria giovanile in agricoltura – commenta il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – che anima la proposta di legge presentata in Commissione, su proposta del Movimento 5 Stelle, con la quale si intende favorire l'accesso dei giovani in agricoltura e contrastare l'abbandono ed il consumo dei suoli agricoli. Con lo stesso spirito Coldiretti Puglia ha presentato in Commissione le osservazioni per offrire un contributo al dispositivo di legge utile a sostenere il ricambio generazionale in agricoltura».
Il DdL discusso in IV Commissione consiliare prevede l'attività di ricognizione utile all'inserimento dei terreni privati abbandonati o incolti nella Banca della Terra da affidare ai soggetti che ne fossero interessati.
In Puglia oltre 3 giovani su dieci sceglie di fare impresa in agricoltura e le giornate di lavoro in cui sono impegnati lavoratori agricoli tra i 20 ed i 40 anni sono 4.907.478, quasi la metà rispetto al totale di 11-12 milioni di giornate lavorative l'anno (pari al 15% del totale nazionale).
«Il costo della terra in Puglia nel 2016 – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - ha raggiunto i 14/16mila euro per il seminativo irriguo, i 20/25mila euro ad ettaro per i suoli olivetati, 33/37mila euro ad ettaro per i terreni ad uva da tavola, 15/18mila euro ad ettaro per il frutteto, valori medi decisamente superiori addirittura a quelli di Germania e Francia. La dismissione della proprietà pubblica dei terreni agricoli toglie allo Stato il compito improprio di coltivare la terra e rende disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto dà un impulso alla crescita, all'occupazione e alla redditività delle imprese che realizzano performance migliori in agricoltura quando sono condotte da giovani».
L'agricoltura - precisa la Coldiretti - si classifica al terzo posto dopo costruzioni e commercio tra le attività imprenditoriali preferite dai giovani ed è l'unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori agricoli under 30 negli ultimi quindici anni.
«L'iniziativa legislativa – dichiara Serena Minunni, leader regionale di Coldiretti Giovani – che favorirà certamente il processo di rigenerazione del settore agricolo che ha nei giovani imprenditori agricoli gli attori principali, il quale va accompagnato da mirate azioni incentivanti che diano risalto alle professionalità esistenti e promuovano un nuovo modo di fare impresa».
«Per questo abbiamo accolto con grande compiacimento lo spirito costruttivo e di grande attenzione allo sviluppo dell'imprenditoria giovanile in agricoltura – commenta il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – che anima la proposta di legge presentata in Commissione, su proposta del Movimento 5 Stelle, con la quale si intende favorire l'accesso dei giovani in agricoltura e contrastare l'abbandono ed il consumo dei suoli agricoli. Con lo stesso spirito Coldiretti Puglia ha presentato in Commissione le osservazioni per offrire un contributo al dispositivo di legge utile a sostenere il ricambio generazionale in agricoltura».
Il DdL discusso in IV Commissione consiliare prevede l'attività di ricognizione utile all'inserimento dei terreni privati abbandonati o incolti nella Banca della Terra da affidare ai soggetti che ne fossero interessati.
In Puglia oltre 3 giovani su dieci sceglie di fare impresa in agricoltura e le giornate di lavoro in cui sono impegnati lavoratori agricoli tra i 20 ed i 40 anni sono 4.907.478, quasi la metà rispetto al totale di 11-12 milioni di giornate lavorative l'anno (pari al 15% del totale nazionale).
«Il costo della terra in Puglia nel 2016 – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - ha raggiunto i 14/16mila euro per il seminativo irriguo, i 20/25mila euro ad ettaro per i suoli olivetati, 33/37mila euro ad ettaro per i terreni ad uva da tavola, 15/18mila euro ad ettaro per il frutteto, valori medi decisamente superiori addirittura a quelli di Germania e Francia. La dismissione della proprietà pubblica dei terreni agricoli toglie allo Stato il compito improprio di coltivare la terra e rende disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto dà un impulso alla crescita, all'occupazione e alla redditività delle imprese che realizzano performance migliori in agricoltura quando sono condotte da giovani».
L'agricoltura - precisa la Coldiretti - si classifica al terzo posto dopo costruzioni e commercio tra le attività imprenditoriali preferite dai giovani ed è l'unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori agricoli under 30 negli ultimi quindici anni.
«L'iniziativa legislativa – dichiara Serena Minunni, leader regionale di Coldiretti Giovani – che favorirà certamente il processo di rigenerazione del settore agricolo che ha nei giovani imprenditori agricoli gli attori principali, il quale va accompagnato da mirate azioni incentivanti che diano risalto alle professionalità esistenti e promuovano un nuovo modo di fare impresa».