Arresti domiciliari per il camionista che ha investito Lucia Colasanto
Omissione di soccorso e omicidio colposo l'accusa. Il giovane si costituì ai Carabinieri
mercoledì 25 novembre 2015
15.26
Cosimo Damiano Derosa è agli arresti domiciliari. Un decisione sperata e ottenuta dagli avvocati Antonella Basanisi e Bernardino Voltarella difensori del camionista 28enne di San Ferdinando che lo scorso 5 novembre è stato arrestato dai Carabinieri con l'accusa di omissione di soccorso e omicidio colposo ai danni di Lucia Colasanto, 47enne di Trinitapoli investita mentre passeggiava con la sua bicicletta. Le versioni inizialmente sono parse contrastanti. La ricostruzione dei Carabinieri ha attestato che il giovane, alla guida di un camion Fiat 190, ha investito la donna in via Papa Giovanni XXIII a Trinitapoli la mattina del 5 novembre.
Sceso dal camion, ha constato l'accaduto ed è successivamente fuggito a bordo del proprio mezzo. Dopo essersi costituito ai Carabinieri è stato arrestato e trasferito in carcere a Foggia. Invece, il giovane autista, che non giudava in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, durante l'interrogatorio di convalida degli arresti si è difeso, affermando di non aver visto la donna in bicicletta e di essersi comunque fermato dopo averla investita, chiedendo ai passati di chiamare i soccorsi. Successivamente è scappato perché preso dal panico e si è costituito alla stazione dei Carabinieri di San Ferdinando, come già è stato affermato in precedenza. I giudici del riesame hanno ritenuto opportuno concedere al giovane gli arresti domiciliari dopo oltre 2 settimane di carcere.
Sceso dal camion, ha constato l'accaduto ed è successivamente fuggito a bordo del proprio mezzo. Dopo essersi costituito ai Carabinieri è stato arrestato e trasferito in carcere a Foggia. Invece, il giovane autista, che non giudava in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, durante l'interrogatorio di convalida degli arresti si è difeso, affermando di non aver visto la donna in bicicletta e di essersi comunque fermato dopo averla investita, chiedendo ai passati di chiamare i soccorsi. Successivamente è scappato perché preso dal panico e si è costituito alla stazione dei Carabinieri di San Ferdinando, come già è stato affermato in precedenza. I giudici del riesame hanno ritenuto opportuno concedere al giovane gli arresti domiciliari dopo oltre 2 settimane di carcere.