Clima pazzo e balzo dei corsi, bilancio agricolo sconvolto
Coldiretti: "Il valore aggiunto cala solo per l’agricoltura e la pesca del -2,1%"
mercoledì 1 dicembre 2021
In controtendenza all'andamento generale, il valore aggiunto cala solo per l'agricoltura e la pesca (-2,1%) per effetto del maltempo con danni stimati ad oltre 150 milioni di euro per i raccolti a fronte del balzo nei costi di produzione, dai carburanti ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame.
E' quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento all'andamento del Pil nei conti economici trimestrali dell'Istat relativi al terzo trimestre del 2021. Il bilancio agricolo è stato sconvolto nel 2021 – sottolinea la Coldiretti regionale - da un andamento climatico del tutto anomalo a causa di un inverno bollente, il gelo in primavera ed una estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali che hanno continuato ed colpire città e campagne in autunno.
Il risultato è stato l'addio in Puglia a quasi un frutto su quattro per il crollo di oltre il 27% della produzione, secondo l'analisi della Coldiretti rispetto alla media dei cinque anni precedenti. A pesare sull'andamento del PIL è stato il balzo dei costi energetici che – sottolinea la Coldiretti Puglia – si trasferisce a valanga sui costi di produzione e sui bilanci delle imprese, dai carburanti ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame. L'aumento dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l'acquisto delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne.
A subire gli effetti più gravi in campagna sono gli agrumi, in crisi dei consumi per le temperature più alte delle medie stagionali, con il crack in campagna a causa di prezzi molto al di sotto dei costi di produzione scesi a 0,15 euro al chilo, con gravi ripercussioni – denuncia Coldiretti Puglia - sui redditi delle imprese agricole e il rischio che clementine e arance possano rimanere invendute sugli alberi.
Marcisce la pregiata uva da tavola pugliese nei campi e nelle celle per le mancate vendite a causa dei consumi crollati e con i prezzi in campagna ben al di sotto dei costi di produzione schizzati alle stelle nel 2021, con un bilancio da profondo rosso della campagna dell'uva da tavola stilato da Coldiretti Puglia a conclusione dell'annata 2021, probabilmente la peggiore degli ultimi 10 anni, mentre si ha notizia dei container di uva pronti ad arrivare dal Cile e Perù prima di Natale. L'andamento dei prezzi di olive e olio è inaccettabile, l'ennesimo colpo alla liquidità delle imprese, dove ad influenzare la stagione olearia – dice Coldiretti Puglia - è stata l'assenza di piogge e la siccità che ha colpito il polmone olivicolo del Paese, la Puglia, regione – aggiunge Coldiretti Puglia - che produce la metà del prodotto italiano, dove sono raddoppiati i costi di produzione, come quello per irrigare.
Per questo Coldiretti Puglia chiede di avviare campagne promozionali, intensificare i controlli e scovare i falsi per salvaguardare l'uva da tavola pugliese – insiste Coldiretti Puglia - che genera un valore di oltre 400milioni di euro con le 602mila tonnellate di produzione, di cui il 60% destinato alle esportazioni in tutto il mondo. Dai campi alle stalle si impennano i costi di produzione per effetto dei rincari delle materie prime con rincari insostenibili – spiega Coldiretti Puglia - per l'alimentazione degli animali nelle stalle dove e necessario adeguare i compensi riconosciuti agli allevatori per il latte e la carne. Infatti le quotazioni dei principali elementi della dieta degli animali, dal mais alla soia, sono schizzati su massimi che non si vedevano da anni con il rischio di perdere capacità produttiva in una regione già fortemente deficitaria per i prodotti zootecnici.
Il rincaro dell'energia – continua la Coldiretti regionale – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all'acciaio per i barattoli, dal vetro per le bottiglie di vino e olio fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Serve – conclude la Coldiretti Puglia - responsabilità della intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle e continuare a garantire le forniture alimentari alla popolazione con l'avanzare dei contagi che mette a rischio gli scambi commerciali.
E' quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento all'andamento del Pil nei conti economici trimestrali dell'Istat relativi al terzo trimestre del 2021. Il bilancio agricolo è stato sconvolto nel 2021 – sottolinea la Coldiretti regionale - da un andamento climatico del tutto anomalo a causa di un inverno bollente, il gelo in primavera ed una estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali che hanno continuato ed colpire città e campagne in autunno.
Il risultato è stato l'addio in Puglia a quasi un frutto su quattro per il crollo di oltre il 27% della produzione, secondo l'analisi della Coldiretti rispetto alla media dei cinque anni precedenti. A pesare sull'andamento del PIL è stato il balzo dei costi energetici che – sottolinea la Coldiretti Puglia – si trasferisce a valanga sui costi di produzione e sui bilanci delle imprese, dai carburanti ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame. L'aumento dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l'acquisto delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne.
A subire gli effetti più gravi in campagna sono gli agrumi, in crisi dei consumi per le temperature più alte delle medie stagionali, con il crack in campagna a causa di prezzi molto al di sotto dei costi di produzione scesi a 0,15 euro al chilo, con gravi ripercussioni – denuncia Coldiretti Puglia - sui redditi delle imprese agricole e il rischio che clementine e arance possano rimanere invendute sugli alberi.
Marcisce la pregiata uva da tavola pugliese nei campi e nelle celle per le mancate vendite a causa dei consumi crollati e con i prezzi in campagna ben al di sotto dei costi di produzione schizzati alle stelle nel 2021, con un bilancio da profondo rosso della campagna dell'uva da tavola stilato da Coldiretti Puglia a conclusione dell'annata 2021, probabilmente la peggiore degli ultimi 10 anni, mentre si ha notizia dei container di uva pronti ad arrivare dal Cile e Perù prima di Natale. L'andamento dei prezzi di olive e olio è inaccettabile, l'ennesimo colpo alla liquidità delle imprese, dove ad influenzare la stagione olearia – dice Coldiretti Puglia - è stata l'assenza di piogge e la siccità che ha colpito il polmone olivicolo del Paese, la Puglia, regione – aggiunge Coldiretti Puglia - che produce la metà del prodotto italiano, dove sono raddoppiati i costi di produzione, come quello per irrigare.
Per questo Coldiretti Puglia chiede di avviare campagne promozionali, intensificare i controlli e scovare i falsi per salvaguardare l'uva da tavola pugliese – insiste Coldiretti Puglia - che genera un valore di oltre 400milioni di euro con le 602mila tonnellate di produzione, di cui il 60% destinato alle esportazioni in tutto il mondo. Dai campi alle stalle si impennano i costi di produzione per effetto dei rincari delle materie prime con rincari insostenibili – spiega Coldiretti Puglia - per l'alimentazione degli animali nelle stalle dove e necessario adeguare i compensi riconosciuti agli allevatori per il latte e la carne. Infatti le quotazioni dei principali elementi della dieta degli animali, dal mais alla soia, sono schizzati su massimi che non si vedevano da anni con il rischio di perdere capacità produttiva in una regione già fortemente deficitaria per i prodotti zootecnici.
Il rincaro dell'energia – continua la Coldiretti regionale – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all'acciaio per i barattoli, dal vetro per le bottiglie di vino e olio fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Serve – conclude la Coldiretti Puglia - responsabilità della intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle e continuare a garantire le forniture alimentari alla popolazione con l'avanzare dei contagi che mette a rischio gli scambi commerciali.