Confcommercio lancia un appello alla politica: «Superare le emergenze»
Ambrosi: «Chiediamo di concentrare le risorse su questa priorità»
mercoledì 14 settembre 2022
10.45
Confcommercio Bari-Bat, in rappresentanza delle imprese associate, dei territori e delle federazioni, ha rivolto un appello alle principali forze politiche in vista delle elezioni, con l'obiettivo di avere «risposte immediate sull'emergenza energia in raccordo con l'Europa, stabilendo in primis un tetto al prezzo del gas e poi una migliore spesa pubblica e un riordino del sistema fiscale, nonché misure a sostegno dell'innovazione, del lavoro e della transizione energetica».
Il vicepresidente nazionale Sandro Ambrosi ha sottolineato: «Sia a livello nazionale che territoriale chiediamo di concentrare le risorse su queste priorità per superare le emergenze che minacciano la ripresa economica e la stabilità dell'intero territorio. Legalità e sicurezza, lavoro e contrattazione, riforma fiscale, welfare, politiche attive e formazione, credito e sistemi di garanzia, città, commercio e servizi di prossimità, agenda giovani, cultura, turismo e imprenditoria femminile: sono solo alcune questioni per le quali Confcommercio chiede attenzione e priorità. Occorre piena consapevolezza delle sfide che il nostro Paese deve affrontare e dell'esigenza che venga tutelato e sviluppato quanto di buono si stava realizzando, attraverso il cantiere delle riforme e degli investimenti legati al Pnrr, le misure per contenere gli impatti del caro energia e dell'inflazione, gli interventi per sostenere lavoro, produzione e consumi» ha dichiarato.
«La politica italiana deve esserne consapevole e mettere in campo scelte conseguenti. È questa la responsabilità che chiediamo a tutte le forze politiche. Lo richiedono gli imprenditori, i lavoratori autonomi e i professionisti che operano nel commercio e nei pubblici esercizi, nel turismo e nella cultura, nei trasporti e nella logistica, nei servizi alle persone ed alle imprese. Lo chiede anche quel terziario di mercato che ha profondamente risentito degli impatti economici e sociali della pandemia, ma che continua a concorrere in maniera determinante alla formazione del Pil e dell'occupazione del nostro Paese» ha aggiunto.
Poi ha concluso: «L'impegno contro ogni forma di criminalità deve essere sempre realizzato con la fitta collaborazione tra istituzioni e associazioni imprenditoriali a tutela del circuito legale dell'economia e per il contrasto del racket delle estorsioni e dell'usura. A contrasto dei rischi di pervasività dell'usura e al fine di imprimere nuovo slancio agli interventi di prevenzione - come peraltro segnalato dalla Corte dei Conti -, andrebbe considerata la possibilità di estendere in via normativa il Fondo di prevenzione di cui all'articolo 15 della legge n. 108/1996, ferma restando la gestione da parte di confidi, associazioni e fondazioni».
Il vicepresidente nazionale Sandro Ambrosi ha sottolineato: «Sia a livello nazionale che territoriale chiediamo di concentrare le risorse su queste priorità per superare le emergenze che minacciano la ripresa economica e la stabilità dell'intero territorio. Legalità e sicurezza, lavoro e contrattazione, riforma fiscale, welfare, politiche attive e formazione, credito e sistemi di garanzia, città, commercio e servizi di prossimità, agenda giovani, cultura, turismo e imprenditoria femminile: sono solo alcune questioni per le quali Confcommercio chiede attenzione e priorità. Occorre piena consapevolezza delle sfide che il nostro Paese deve affrontare e dell'esigenza che venga tutelato e sviluppato quanto di buono si stava realizzando, attraverso il cantiere delle riforme e degli investimenti legati al Pnrr, le misure per contenere gli impatti del caro energia e dell'inflazione, gli interventi per sostenere lavoro, produzione e consumi» ha dichiarato.
«La politica italiana deve esserne consapevole e mettere in campo scelte conseguenti. È questa la responsabilità che chiediamo a tutte le forze politiche. Lo richiedono gli imprenditori, i lavoratori autonomi e i professionisti che operano nel commercio e nei pubblici esercizi, nel turismo e nella cultura, nei trasporti e nella logistica, nei servizi alle persone ed alle imprese. Lo chiede anche quel terziario di mercato che ha profondamente risentito degli impatti economici e sociali della pandemia, ma che continua a concorrere in maniera determinante alla formazione del Pil e dell'occupazione del nostro Paese» ha aggiunto.
Poi ha concluso: «L'impegno contro ogni forma di criminalità deve essere sempre realizzato con la fitta collaborazione tra istituzioni e associazioni imprenditoriali a tutela del circuito legale dell'economia e per il contrasto del racket delle estorsioni e dell'usura. A contrasto dei rischi di pervasività dell'usura e al fine di imprimere nuovo slancio agli interventi di prevenzione - come peraltro segnalato dalla Corte dei Conti -, andrebbe considerata la possibilità di estendere in via normativa il Fondo di prevenzione di cui all'articolo 15 della legge n. 108/1996, ferma restando la gestione da parte di confidi, associazioni e fondazioni».