Crisi politica, Puttilli: «Va risolta in aula. Voteremo contro il bilancio»

Maggioranza non più compatta. Minoranza vuole nuove elezioni

mercoledì 27 gennaio 2016 10.33
A cura di Giuseppe Capacchione
La maggioranza non è più compatta e la minoranza continua a ribadirlo. Una crisi politica, quella di San Ferdinando di Puglia, che non trova ancora una soluzione, anche se un semplice voto compatto di sfiducia basterebbe per mandare a casa sindaco e amministrazione. Questo è ciò che viene solo annunciato dallo scorso 2 gennaio, giorno in cui Michele Lamacchia ha rassegnato le dimissioni da primi cittadino, ma non è ancora stato concretizzato e che secondo il consigliere di minoranza, Salvatore Puttilli, potrebbe dare vita a nuovi scenario. «Con la seduta del Consiglio Comunale - afferma il consigliere - abbiamo scoperto che il sindaco è disponibile a proseguire anche con un voto negativo sul bilancio. Cosa su cui non ho replicato perché si è trattato di un dibattito breve. Questo indica la voglia sfrenata da parte del primo cittadino di restare attaccato al potere. Certo, dire che solo una mozione di sfiducia o la rassegna delle dimissioni dalla carica di consigliere davanti a un notaio possono mandare a casa il sindaco, è previsto dalla legge, ma dire di restare, anche se il bilancio non viene approvato, è gravissimo. Qualsiasi primo cittadino d'Italia decade se non c'è la fiducia sul bilancio, non come ha lasciato intendere il sindaco Lamacchia che vorrebbe restare fin quando non sarà il Prefetto a sciogliere il Consiglio Comunale per mancata approvazione del bilancio».

Un sindaco che è disposto ad andarsene ed è ancora lì, una minoranza che ha tutto l'interesse di mandarlo a casa ma non lo fa. «Non ho mai sperato - continua il consigliere - di sciogliere il Consiglio Comunale dal notaio, ma se questa dovesse essere l'unica strada percorribile, noi come minoranza daremo il nostro appoggio. Giovedì mattina verremo alla seduta del Consiglio e voteremo contro il bilancio. Credo che la soluzione più corretta sia risolvere la crisi in aula con un voto negativo sul bilancio o una mozione di sfiducia, perché la Democrazia è bella quando le si da' la possibilità di esprimersi. Il consenso democratico verso questa maggioranza non c'è più, quindi bisogna andare al voto».