Damiani illustra il disegno di legge per l'istituzione del Parco nazionale dell'Ofanto
Previsto uno stanziamento di 3 milioni di euro per il triennio 2023-2025
domenica 19 marzo 2023
10.50
Salvaguardare la biodiversità di un territorio di grande rilievo e bellezza storica, artistica e ambientale, e promuovere lo sviluppo sostenibile del turismo e dell'economia della valle. Sono gli obiettivi del disegno di legge per l'istituzione del Parco nazionale dell'Ofanto, presentato nei giorni scorsi dal senatore di Forza Italia Dario Damiani.
Il parlamentare barlettano è tornato sull'argomento nel corso del forum "Contratto di fiume Ofanto: suo impatto sul territorio", che si è svolto al Castello di Barletta.
L'Ofanto è il secondo maggior fiume del sud Italia, unico vero fiume della Puglia; sorge in alta Irpinia e sfocia nel mar Adriatico dopo aver attraversato il territorio di tre regioni (Campania, Basilicata e Puglia), ben 51 comuni e quattro province (Avellino, Potenza, Foggia e Barletta-Andria-Trani). «Con la sua portata di oltre 250 milioni di metri cubi d'acqua, costituisce una vitale risorsa idrica, soprattutto per l'economia agricola locale; ma anche un indispensabile punto di riferimento dell'identità storica e culturale della valle» ha evidenziato il senatore Damiani. «È un bene ambientale ma anche storico e culturale da tutelare. Tanto più, oggi, considerata l'ormai "ordinaria" emergenza idrica a livello nazionale per effetto del cambiamento climatico in atto».
Il senatore forzista ritiene quindi l'istituzione del Parco nazionale «lo strumento idoneo a restituire all'intera valle la sua antica dignità, attraverso una governance unitaria, comune ed efficace/efficiente sia in tema di salvaguardia della biodiversità dall'inquinamento industriale e antropico, sia per la valorizzazione di un patrimonio inestimabile di carattere ambientale, culturale, paesaggistico ed economico, pur sempre sostenibile quale bene da custodire per le future generazioni».
Il disegno di legge prevede lo stanziamento di tre milioni di euro per il triennio 2023-2025, nell'ambito del programma "Fondi di riserva e speciali" della missione "Fondi da ripartire" dello stato di previsione del ministero dell'economia e delle finanze, utilizzando parzialmente l'accantonamento relativo al ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.
Il parlamentare barlettano è tornato sull'argomento nel corso del forum "Contratto di fiume Ofanto: suo impatto sul territorio", che si è svolto al Castello di Barletta.
L'Ofanto è il secondo maggior fiume del sud Italia, unico vero fiume della Puglia; sorge in alta Irpinia e sfocia nel mar Adriatico dopo aver attraversato il territorio di tre regioni (Campania, Basilicata e Puglia), ben 51 comuni e quattro province (Avellino, Potenza, Foggia e Barletta-Andria-Trani). «Con la sua portata di oltre 250 milioni di metri cubi d'acqua, costituisce una vitale risorsa idrica, soprattutto per l'economia agricola locale; ma anche un indispensabile punto di riferimento dell'identità storica e culturale della valle» ha evidenziato il senatore Damiani. «È un bene ambientale ma anche storico e culturale da tutelare. Tanto più, oggi, considerata l'ormai "ordinaria" emergenza idrica a livello nazionale per effetto del cambiamento climatico in atto».
Il senatore forzista ritiene quindi l'istituzione del Parco nazionale «lo strumento idoneo a restituire all'intera valle la sua antica dignità, attraverso una governance unitaria, comune ed efficace/efficiente sia in tema di salvaguardia della biodiversità dall'inquinamento industriale e antropico, sia per la valorizzazione di un patrimonio inestimabile di carattere ambientale, culturale, paesaggistico ed economico, pur sempre sostenibile quale bene da custodire per le future generazioni».
Il disegno di legge prevede lo stanziamento di tre milioni di euro per il triennio 2023-2025, nell'ambito del programma "Fondi di riserva e speciali" della missione "Fondi da ripartire" dello stato di previsione del ministero dell'economia e delle finanze, utilizzando parzialmente l'accantonamento relativo al ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.