Elezioni, Mennea e Amati presentano ricorso per annullare le liste del Pd
«Nel partito della legalità non si va in Parlamento con scelte illegali» le durissime parole dei due consiglieri regionali
giovedì 18 agosto 2022
15.45
Polemica molto accesa all'interno del Partito Democratico in Puglia in seguito all'annuncio delle candidature riservate ai dem alle prossime elezioni politiche del 25 settembre nei listini plurinominali e nei collegi uninominali di Camera e Senato.
«Abbiamo presentato un ricorso urgente alla Commissione nazionale di garanzia per annullare le liste del Pd in Puglia e modificarle. Se sei un partito che in Parlamento va per difendere la legalità non puoi nominare i parlamentari con atti illegali e modalità sessiste». Queste le durissime parole utilizzate dai consiglieri regionali Ruggiero Mennea e Fabiano Amati, ferocemente contrari alla formulazione delle candidature resa nota nelle ultime ore e in evidente dissenso rispetto alla scelta, avallata dal segretario nazionale Enrico Letta, di inserire in posizioni eleggibili personalità ritenute molto vicine al presidente della Regione Michele Emiliano (come il suo capo di gabinetto Claudio Stefanazzi e il vicepresidente Raffaele Piemontese) e riservare il posto di capolista per il Senato a Francesco Boccia (oltre che il numero 2 del listino Foggia-Bat per la Camera alla tranese Debora Ciliento, vicina allo stesso parlamentare biscegliese).
«Le liste del Pd per la Puglia, infatti, sono state composte in violazione delle seguenti regole: parità di genere perché composte con soli capilista uomini; mancanza di elezioni primarie o sistema di ampia consultazione (contendibilità); uguaglianza di tutti gli iscritti; designazioni collegiali; rappresentatività politica e territoriale; pubblicità della procedura di selezione; modalità democratica di approvazione delle candidature attraverso organi rappresentativi; rinunce e sostituzioni senza riconvocare la direzione nazionale» hanno aggiunto i due esponenti dem.
«Numerose violazioni, dunque, in grado di determinare l'annullamento delle liste dei candidati dei collegi plurinominali e uninominali per Camera e Senato della circoscrizione Puglia, così da permettere la ricomposizione delle liste con modalità legali, ossia in conformità agli Statuti del partito.
Auspichiamo un'immediata convocazione della Commissione nazionale di garanzia per la decisione del ricorso e senza alcuna esitazione.
E nessuno venga a dire che la questione è politica, perché la prima questione politica negli Stati democratici è la legalità: togli il diritto e lo Stato diventa una banda di briganti, avrebbe detto qualcuno molto più importante e più santo di noi» hanno concluso il barlettano Mennea e Amati.
«Abbiamo presentato un ricorso urgente alla Commissione nazionale di garanzia per annullare le liste del Pd in Puglia e modificarle. Se sei un partito che in Parlamento va per difendere la legalità non puoi nominare i parlamentari con atti illegali e modalità sessiste». Queste le durissime parole utilizzate dai consiglieri regionali Ruggiero Mennea e Fabiano Amati, ferocemente contrari alla formulazione delle candidature resa nota nelle ultime ore e in evidente dissenso rispetto alla scelta, avallata dal segretario nazionale Enrico Letta, di inserire in posizioni eleggibili personalità ritenute molto vicine al presidente della Regione Michele Emiliano (come il suo capo di gabinetto Claudio Stefanazzi e il vicepresidente Raffaele Piemontese) e riservare il posto di capolista per il Senato a Francesco Boccia (oltre che il numero 2 del listino Foggia-Bat per la Camera alla tranese Debora Ciliento, vicina allo stesso parlamentare biscegliese).
«Le liste del Pd per la Puglia, infatti, sono state composte in violazione delle seguenti regole: parità di genere perché composte con soli capilista uomini; mancanza di elezioni primarie o sistema di ampia consultazione (contendibilità); uguaglianza di tutti gli iscritti; designazioni collegiali; rappresentatività politica e territoriale; pubblicità della procedura di selezione; modalità democratica di approvazione delle candidature attraverso organi rappresentativi; rinunce e sostituzioni senza riconvocare la direzione nazionale» hanno aggiunto i due esponenti dem.
«Numerose violazioni, dunque, in grado di determinare l'annullamento delle liste dei candidati dei collegi plurinominali e uninominali per Camera e Senato della circoscrizione Puglia, così da permettere la ricomposizione delle liste con modalità legali, ossia in conformità agli Statuti del partito.
Auspichiamo un'immediata convocazione della Commissione nazionale di garanzia per la decisione del ricorso e senza alcuna esitazione.
E nessuno venga a dire che la questione è politica, perché la prima questione politica negli Stati democratici è la legalità: togli il diritto e lo Stato diventa una banda di briganti, avrebbe detto qualcuno molto più importante e più santo di noi» hanno concluso il barlettano Mennea e Amati.