Fiume Ofanto, allarme mercurio a monte
Preoccupa la situazione alla foce
mercoledì 7 agosto 2019
7.23
Troppo mercurio nel fiume Ofanto. L'allarme arriva direttamente dalla sorgente del vecchio Aufidus, da Avellino, in seguito alle analisi su campione effettuate dal dipartimento Arpac, l'agenzia regionale protezione ambientale Campania, che hanno evidenziato una "presenza superiore alla concentrazione massima" del metallo pesante stabilita dalla legge. Questo si apprende da un'ordinanza firmata dal sindaco di Calitri, città dell'avellinese, che ha vietato "l'utilizzo a qualsiasi fine, compresi quelli irrigui e zootecnici, delle acque del fiume Ofanto, nonché di emungimento e utilizzo dell'acqua in pozzi privati, autorizzati e non, insistenti lungo il fiume, eventualmente alimentati dalle acque del fiume Ofanto". Il provvedimento del primo cittadino Michele Di Maio riguarda, chiaramente, solo l'area di competenza del suo Comune. Ma la problematica se nasce alla sorgente scorre fino alla foce, quindi fra Margherita di Savoia e Barletta. Nell'ordinanza sindacale si vieta di fare tutto quello che da queste parti viene fatto da sempre: irrigare e attingere acqua dal fiume. Abbiamo più volte denunciato che nell'area di competenza della provincia di Barletta-Andria-Trani intere zone sono state liberate dalla vegetazione tipica del parco con pneumatici posizionati ai piedi degli alberi di graminacee e tamerici e poi incendiati per fare spazio a culture abusive, come vitigni e alberi da frutto, che vengono innaffiate con l'acqua del fiume attinta con un sistema di tubature. Tecnica utilizzata anche dai contadini che coltivano regolarmente le proprie terre, attraverso pompe che aspirano l'acqua dell'Ofanto per poi riversarla nei pescheti, per esempio. Preoccupate le associazioni ambientaliste della zona per le conseguenze che l'alta concentrazione di mercurio potrebbe avere sulla salute pubblica. Potrebbero esserci infatti persone che, come accadeva in passato, pescano e consumano le carpe e le anguille del fiume, ingerendo così i metalli pesanti assorbiti dai pesci. Secondo gli esperti durante il periodo estivo il livello di tossicità dell'Ofanto è più elevato perché concentrato in un quantitativo d'acqua minore rispetto agli altri periodi dell'anno per via delle alte temperature e della carenza di piogge, fattori che compromettono la portata d'acqua del fiume. Un pericolo quello del mercurio anche per le lontre, tornate a popolare il vecchio Aufidus dopo diverso tempo, che si nutriscono di ogni specie vivente acquatica del fiume da buoni predatori in cima alla catena alimentare. Le associazioni chiedono, come viene fatto in Campania, che ci siano controlli costanti sull'Ofanto anche in Puglia attraverso analisi saltuarie per monitorare la qualità dell'acqua.