Gissi interviene sul dimensionamento scolastico
Il dirigente scolastico del «Dell'Aquila» dopo le dichiarazioni del sindaco e assessore di Trinitapoli
lunedì 5 gennaio 2015
10.51
Il dirigente scolastico dell'Istituto Michele Dell'Aquila di San Ferdinando, Carmine Gissi, è intervenuto sulla questione sollevata dal comune di Trinitapoli legata al dimensionamento scolastico. Esponendo rispetto la propria posizione rispetto alla problematica. «Leggo con grande sorpresa il comunicato stampa del Comune di Trinitapoli sulla razionalizzazione della rete scolastica che merita qualche considerazione, a beneficio dei suoi lettori, a causa delle inesattezze e delle fantasticherie in esso contenute. Qualcuno forse comincia a rendersi conto che la deliberazione provinciale di adozione del piano di razionalizzazione scolastica che prevede l'istituzione nel Tavoliere meridionale di una Scuola iperdimensionata di circa 1600 alunni a Margherita di Savoia, comprendente l'Alberghiero ed il Liceo Scientifico, e due Istituti con poco più di 600 alunni rispettivamente a Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia, fa acqua da tutte le parti, è contro la ratio della normativa sul dimensionamento ottimale degli Istituti scolastici e contrasta con le Linee di indirizzo regionali deliberati dalla Giunta regionale il 21.10.2014 con atto n. 2170. E tenta di correre ai ripari proponendo pasticci ancora più macroscopici. Le riflessioni del dirigente scolastico dell'Istituto "Scipione Staffa" di Trinitapoli, Antonio Cosimo Strazzeri, basate su criteri "municipalistici" fanno a pugni con la nota dell'USR per la Puglia del 28.10.2014, n.11437 laddove si afferma che "i confini comunali non devono essere intesi come ostacoli insuperabili per il raggiungimento di accordi programmatici solidaristici che contribuiscano a fornire il miglior servizio scolastico a tutti gli studenti del territorio". La sua proposta di scorporare l'Indirizzo Scientifico Tecnologico dal Liceo Scientifico "A. Moro" di Margherita di Savoia ed attribuirlo all'Istituto "Dell'Aquila" di San Ferdinando di Puglia è una soluzione astratta e poco plausibile. Infine, dichiarare che "gli studenti trinitapolesi (ben 180 l'anno) diverrebbero quasi tutti pendolari, riportando la situazione indietro di vent'anni; la città di Trinitapoli perderebbe la sua istituzione culturale, e quindi la sua anima" è affermazione falsa, azzardata e non suffragata da nessun dato o atto amministrativo. Il Prof. Strazzeri farebbe bene a chiedersi perché, secondo i dati contenuti nella deliberazione della Provincia Bat, lo "Staffa" di Trinitapoli ha perso negli ultimi cinque anni circa 200 studenti e rischia di trovarsi sulla soglia del sottodimensionamento.
Un'ultima considerazione riguarda la convinzione dell'Assessore di Fidio secondo il quale «ha poco senso parlare di poli, poiché si tratterebbe di unità bipolari disperse (?) sul territorio, con numerose sezioni staccate». L'Assessore forse non ha avuto la pazienza di leggere le richiamate Linee di indirizzo regionali dove si afferma: "In un'ottica di razionalizzazione della rete scolastica coerente con la programmazione dell'offerta formativa integrata, orientata alla costruzione di Poli formativi omogenei (poli liceali e poli tecnico-professionali), l'unificazione delle istituzioni del secondo ciclo dovrà avvenire prioritariamente tra istituti della medesima tipologia e si dovrà procedere, ove ne sussistano le condizioni anche di carattere logistico, allo sdoppiamento o diversa articolazione degli istituti eccessivamente dimensionati" (pag.6). Non si può pensare che fare l'amministratore pubblico può esimere chiunque dal leggere, dall'informarsi, dal capire la materia su cui legittimamente si esprimono opinioni.
La verità, Caro Direttore, è che nel Tavoliere meridionale ormai impera una logica "ipermunicipalistica", ognuno per conto suo, senza visione non dico strategica, ma nemmeno di programmazione spicciola. E questo nella scuola significa un danno enorme per il diritto allo studio di centinaia di giovani e delle loro famiglie».
Un'ultima considerazione riguarda la convinzione dell'Assessore di Fidio secondo il quale «ha poco senso parlare di poli, poiché si tratterebbe di unità bipolari disperse (?) sul territorio, con numerose sezioni staccate». L'Assessore forse non ha avuto la pazienza di leggere le richiamate Linee di indirizzo regionali dove si afferma: "In un'ottica di razionalizzazione della rete scolastica coerente con la programmazione dell'offerta formativa integrata, orientata alla costruzione di Poli formativi omogenei (poli liceali e poli tecnico-professionali), l'unificazione delle istituzioni del secondo ciclo dovrà avvenire prioritariamente tra istituti della medesima tipologia e si dovrà procedere, ove ne sussistano le condizioni anche di carattere logistico, allo sdoppiamento o diversa articolazione degli istituti eccessivamente dimensionati" (pag.6). Non si può pensare che fare l'amministratore pubblico può esimere chiunque dal leggere, dall'informarsi, dal capire la materia su cui legittimamente si esprimono opinioni.
La verità, Caro Direttore, è che nel Tavoliere meridionale ormai impera una logica "ipermunicipalistica", ognuno per conto suo, senza visione non dico strategica, ma nemmeno di programmazione spicciola. E questo nella scuola significa un danno enorme per il diritto allo studio di centinaia di giovani e delle loro famiglie».