Gli psicologi: «Il caro bollette spaventa le famiglie»
Gesualdo, presidente dell'ordine pugliese: «Impatto preoccupante, è tornata la paura del domani»
giovedì 15 settembre 2022
11.17
«L'aumento dei prezzi sta spaventando le famiglie. Se ne parla solo in termini economici ma si discute poco di quanto sia impattante a livello psicologico». È l'allarme lanciato da Vincenzo Gesualdo, presidente dell'ordine pugliese degli psicologi, in merito ai forti rincari sul costo dell'energia che stanno mettendo a dura prova gli italiani.
«C'è una problematica di tipo sociale. La gente ha paura di quel che succederà, di non riuscire ad arrivare alla fine del mese. C'è molta incertezza sul futuro, timore di non riuscire a provvedere al pagamento di bollette e a imminenti spese impreviste. Tutto questo genera ansia e angoscia, sentimenti che possono avere a lungo termine un impatto significativo sulla salute mentale e quindi sul benessere psicologico collettivo. È una situazione disgregante per la quale urge porre un argine» ha aggiunto.
Lo psicologo ha poi concluso: «Durante gli anni di pandemia eravamo in un tunnel oscuro, in fondo al quale non c'era una luce. Ci siamo aggrappati alla speranza che avremmo rivisto la luce e nell'attesa, per non sentirci soli, abbiamo sovra illuminato monumenti con effetti tricolori. Adesso è calato nuovamente il buio, l'ombra della paura. In questi ultimi anni sono emerse con durezza tutte le fragilità dell'individuo. Non è abbassando i riscaldamenti o chiudendo prima gli esercizi commerciali che si risolve il problema. Il disagio mentale è sottile, occorre allargare la sfera di screening su tutta la popolazione, affinché i disagi non si manifestino nelle patologie più estreme. Non dobbiamo lasciare nessuno indietro».
«C'è una problematica di tipo sociale. La gente ha paura di quel che succederà, di non riuscire ad arrivare alla fine del mese. C'è molta incertezza sul futuro, timore di non riuscire a provvedere al pagamento di bollette e a imminenti spese impreviste. Tutto questo genera ansia e angoscia, sentimenti che possono avere a lungo termine un impatto significativo sulla salute mentale e quindi sul benessere psicologico collettivo. È una situazione disgregante per la quale urge porre un argine» ha aggiunto.
Lo psicologo ha poi concluso: «Durante gli anni di pandemia eravamo in un tunnel oscuro, in fondo al quale non c'era una luce. Ci siamo aggrappati alla speranza che avremmo rivisto la luce e nell'attesa, per non sentirci soli, abbiamo sovra illuminato monumenti con effetti tricolori. Adesso è calato nuovamente il buio, l'ombra della paura. In questi ultimi anni sono emerse con durezza tutte le fragilità dell'individuo. Non è abbassando i riscaldamenti o chiudendo prima gli esercizi commerciali che si risolve il problema. Il disagio mentale è sottile, occorre allargare la sfera di screening su tutta la popolazione, affinché i disagi non si manifestino nelle patologie più estreme. Non dobbiamo lasciare nessuno indietro».