Guerra in Ucraina: Cgil Bat, Arci e Anpi scendono in piazza
Il 2 marzo annunciato presidio a Barletta
lunedì 28 febbraio 2022
Anche la Cgil Bat si mobilita contro la guerra in Ucraina per chiedere un accordo politico tra le parti e deporre le armi. E lo fa insieme ad altre associazioni del territorio, Anpi e Arci, a Barletta in presidio mercoledì 2 marzo alle ore 17.30 presso il Parco dell'Umanità.
«Ciò che serve è un intervento deciso delle istituzioni internazionali per ricondurre il conflitto all'interno di un negoziato che salvaguardi la pace e la sicurezza in Europa, valori propri della Cgil contenuti nel nostro Statuto, rifiutando qualsiasi intervento militare e promuovendo la distensione e la cooperazione tra i Paesi, rispettando il diritto dei popoli ad autodeterminarsi», spiega il segretario generale della Cgil Bat, Michele Valente precisando che nella Bat (a differenza da quanto inizialmente previsto) «il sindacato ha deciso di unirsi nei prossimi giorni alla manifestazione di Arci e Anpi così da far sentire tutti insieme la voce di chi è per la pace e contro qualsiasi genere di conflitto».
Questo il testo a firma di Arci e Anpi di Barletta: «Il conflitto tra Ucraina e Russia si è trasformato da minaccia a realtà. Una guerra, dopo questi anni difficili e destabilizzanti dal punto di vista politico ed economico, è un'opzione dalle ricadute inaccettabili. È assolutamente necessario fermare i carri armati, le navi, gli aerei da guerra, e tornare a riparlare di politiche di demilitarizzazione. La diplomazia deve tornare al centro della risoluzione dei conflitti, mediante accordi "mettendo attorno ad un tavolo" le istituzioni che hanno il potere di assumere decisioni. L'Unione Europea si fonda sul principio indissolubile della pace e, perciò, ha il dovere di adoperarsi per arginare ogni tipo di deriva bellica ed espansionistica.
L'Europa ha il dovere di adoperarsi affinché siano rispettate e tutelate i diritti umani e le libertà democratiche dei cittadini che la abitano, un'azione possibile solo laddove si condanni con forza e decisione ogni tipo guerra. L'Europa ha bisogno di un sistema di sicurezza collettivo nel quale possano riconoscersi tutti i governi e tutti i popoli, che passi attraverso una progressiva demilitarizzazione, disarmo e denuclearizzazione, le cui risorse siano destinate allo sviluppo sociale ed economico innanzi tutto delle aree più svantaggiate. Il rispetto del Diritto Internazionale è condizione fondamentale per evitare la catastrofe e per questo chiediamo che i vari Governi Europei diano voce alle cittadine e ai cittadini che chiedono pace, sicurezza, democrazia, giustizia e lavoro. È necessario che la NATO avvii la denuclearizzazione in ognuno degli Stati membri, così come anche Russia e Stati Uniti pongano fine ai programmi di modernizzazione delle armi nucleari. È fondamentale che ognuno faccia tutto ciò che è possibile oltre che necessario affinché la diplomazia possa riprendere a guidare la politica internazionale. Mai come oggi è urgente un cambiamento di rotta».
Arci, Anpi e Cgil Bat lanciano un appello alla cittadinanza a partecipare al presidio contro la guerra in Ucraina.
«Ciò che serve è un intervento deciso delle istituzioni internazionali per ricondurre il conflitto all'interno di un negoziato che salvaguardi la pace e la sicurezza in Europa, valori propri della Cgil contenuti nel nostro Statuto, rifiutando qualsiasi intervento militare e promuovendo la distensione e la cooperazione tra i Paesi, rispettando il diritto dei popoli ad autodeterminarsi», spiega il segretario generale della Cgil Bat, Michele Valente precisando che nella Bat (a differenza da quanto inizialmente previsto) «il sindacato ha deciso di unirsi nei prossimi giorni alla manifestazione di Arci e Anpi così da far sentire tutti insieme la voce di chi è per la pace e contro qualsiasi genere di conflitto».
Questo il testo a firma di Arci e Anpi di Barletta: «Il conflitto tra Ucraina e Russia si è trasformato da minaccia a realtà. Una guerra, dopo questi anni difficili e destabilizzanti dal punto di vista politico ed economico, è un'opzione dalle ricadute inaccettabili. È assolutamente necessario fermare i carri armati, le navi, gli aerei da guerra, e tornare a riparlare di politiche di demilitarizzazione. La diplomazia deve tornare al centro della risoluzione dei conflitti, mediante accordi "mettendo attorno ad un tavolo" le istituzioni che hanno il potere di assumere decisioni. L'Unione Europea si fonda sul principio indissolubile della pace e, perciò, ha il dovere di adoperarsi per arginare ogni tipo di deriva bellica ed espansionistica.
L'Europa ha il dovere di adoperarsi affinché siano rispettate e tutelate i diritti umani e le libertà democratiche dei cittadini che la abitano, un'azione possibile solo laddove si condanni con forza e decisione ogni tipo guerra. L'Europa ha bisogno di un sistema di sicurezza collettivo nel quale possano riconoscersi tutti i governi e tutti i popoli, che passi attraverso una progressiva demilitarizzazione, disarmo e denuclearizzazione, le cui risorse siano destinate allo sviluppo sociale ed economico innanzi tutto delle aree più svantaggiate. Il rispetto del Diritto Internazionale è condizione fondamentale per evitare la catastrofe e per questo chiediamo che i vari Governi Europei diano voce alle cittadine e ai cittadini che chiedono pace, sicurezza, democrazia, giustizia e lavoro. È necessario che la NATO avvii la denuclearizzazione in ognuno degli Stati membri, così come anche Russia e Stati Uniti pongano fine ai programmi di modernizzazione delle armi nucleari. È fondamentale che ognuno faccia tutto ciò che è possibile oltre che necessario affinché la diplomazia possa riprendere a guidare la politica internazionale. Mai come oggi è urgente un cambiamento di rotta».
Arci, Anpi e Cgil Bat lanciano un appello alla cittadinanza a partecipare al presidio contro la guerra in Ucraina.