Ieri a San Ferdinando di Puglia "La bella e la bestia: l'incanto della rosa"
Il ricavato dello spettacolo sarà usato per finanziare un camposcuola dei giovanissimi AC
lunedì 29 aprile 2024
11.38
Si è conclusa nella giornata di ieri – domenica 28 aprile – l'ultimo appuntamento con lo spettacolo dal nome "La bella e la bestia": l'incanto della rosa – il quale è stato svolto a San Ferdinando di Puglia, nella parrocchia San Ferdinando Re - nella Sala della Comunità "Giovanni Paolo II" (Cripta della Chiesa Madre).
L'evento è stato organizzato dal gruppo giovanissimi di azione cattolica della Parrocchia e ha previsto un contributo volontario da parte degli spettatori, il cui ricavato finanzierà il camposcuola giovanissimi 2024.
In occasione dell'ultimo appuntamento del musical, abbiamo chiesto ad Enzo Lopez e ad Annalisa De Facentis (impiegati nelle musiche e nella regia) di tirare le somme sulle aspettative e sui risultati derivati dallo spettacolo.
Come è nata l'idea di portare in scena questo spettacolo?
"È ormai una tradizione consolidata nella nostra parrocchia quella di dare ai giovanissimi di Azione Cattolica la possibilità di dar vita ad uno spettacolo. Questo è il quinto spettacolo portato in scena a partire dal dicembre 2017 – 'Aggiungi un posto a tavola (dicembre 2017)', 'Sister act (febbraio 2019)', 'Sette spose per sette fratelli (febbraio 2020)', 'Le avventure di Peter Pan (dicembre 2022)' sono i primi 4 spettacoli.
La scelta del musical da portare in scena solitamente tiene conto delle preferenze dei ragazzi ma è anche fondamentale che le storie raccontate abbiano un messaggio bello su cui riflettere in modo che lo spettacolo sia anche uno spunto di riflessione sia per gli attori che per gli spettatori".
Lo spettacolo ha rispecchiato in pieno la favola della Bella e la Bestia?
"Si, lo spettacolo è in perfetto stile Disney, alterna cioè scene recitate a scene cantate e ballate. I brani musicali sono quelli classici che nell' immaginario collettivo riportano subito alla mente la favola di Belle, Lumiere, Gaston... anche se non è mancata qualche piccola novità".
Come ha reagito il pubblico?
"Inaspettatamente. Abbiamo avuto una grande affluenza durante il primo spettacolo del 21 aprile. Questo ci dimostra il grande affetto della nostra comunità parrocchiale che attende con trepidazione ciò che metteremo in scena e ci conferma il suo sostegno con la partecipazione. Piano piano anche la comunità cittadina si sta accorgendo del nostro lavoro e speriamo di esser stati all'altezza delle aspettative".
Pensate che questi spettacoli oltre ad essere utili per il sostentamento economico dei Camposcuola, possano essere anche un modo per unire i ragazzi?
"Quando abbiamo cominciato a sognare questi spettacoli il nostro obiettivo era divertirci. Pian piano - accanto al puro divertimento - ci siamo accorti che questi momenti erano anche un modo per sentirci parte di qualcosa di bello, per fare gruppo. Penso che il motivo principale per il quale i ragazzi sono attratti da questa esperienza sia il fatto che sperimentano quel 'protagonismo dei ragazzi' tanto caro all'Azione Cattolica, che non vuole essere un modo per stare al centro dell'attenzione, piuttosto significa sentire la voglia di entrare in profondità nelle situazioni e metterci la faccia in prima persona.
È difficile e costa molta fatica e spesso i giovani attori hanno avvertito la difficoltà di conciliare le prove con gli impegni e lo studio, ma si sono anche tanto impegnati e in queste serate - insieme allo spettacolo – è andata in scena anche la dimostrazione che impegnarsi in qualcosa arricchisce sempre".
Aggiunge Annalisa De Facentis: "Anche il camposcuola estivo – per il quale sono state raccolte le offerte - è un momento molto sentito dai ragazzi che si misurano con un'esperienza di confronto e di crescita interiore, non solo di svago e spensieratezza". Continua: "Infine sono convinta che per i ragazzi sia un esempio bellissimo vedere come alcuni adulti si mettano a loro disposizione per questo progetto, contribuendo con grande professionalità a realizzare costumi, scenografie, a curare le luci e le musiche. Enzo, Angelo, Daniele, Grazia, Laura, Maria Rosaria, Marinella, Francesca, Angela, Francesco, Pasquale e Vittorio: l'esempio più bello sono proprio loro, che pur stando dietro le quinte sono fondamentali. Un grazie speciale a don Mimmo, il nostro parroco, che sempre incoraggia e sostiene i nostri sogni, suggerendoci di vivere coltivando alti ideali, mettendo a disposizione degli altri quel che abbiamo di più bello".
L'evento è stato organizzato dal gruppo giovanissimi di azione cattolica della Parrocchia e ha previsto un contributo volontario da parte degli spettatori, il cui ricavato finanzierà il camposcuola giovanissimi 2024.
In occasione dell'ultimo appuntamento del musical, abbiamo chiesto ad Enzo Lopez e ad Annalisa De Facentis (impiegati nelle musiche e nella regia) di tirare le somme sulle aspettative e sui risultati derivati dallo spettacolo.
Come è nata l'idea di portare in scena questo spettacolo?
"È ormai una tradizione consolidata nella nostra parrocchia quella di dare ai giovanissimi di Azione Cattolica la possibilità di dar vita ad uno spettacolo. Questo è il quinto spettacolo portato in scena a partire dal dicembre 2017 – 'Aggiungi un posto a tavola (dicembre 2017)', 'Sister act (febbraio 2019)', 'Sette spose per sette fratelli (febbraio 2020)', 'Le avventure di Peter Pan (dicembre 2022)' sono i primi 4 spettacoli.
La scelta del musical da portare in scena solitamente tiene conto delle preferenze dei ragazzi ma è anche fondamentale che le storie raccontate abbiano un messaggio bello su cui riflettere in modo che lo spettacolo sia anche uno spunto di riflessione sia per gli attori che per gli spettatori".
Lo spettacolo ha rispecchiato in pieno la favola della Bella e la Bestia?
"Si, lo spettacolo è in perfetto stile Disney, alterna cioè scene recitate a scene cantate e ballate. I brani musicali sono quelli classici che nell' immaginario collettivo riportano subito alla mente la favola di Belle, Lumiere, Gaston... anche se non è mancata qualche piccola novità".
Come ha reagito il pubblico?
"Inaspettatamente. Abbiamo avuto una grande affluenza durante il primo spettacolo del 21 aprile. Questo ci dimostra il grande affetto della nostra comunità parrocchiale che attende con trepidazione ciò che metteremo in scena e ci conferma il suo sostegno con la partecipazione. Piano piano anche la comunità cittadina si sta accorgendo del nostro lavoro e speriamo di esser stati all'altezza delle aspettative".
Pensate che questi spettacoli oltre ad essere utili per il sostentamento economico dei Camposcuola, possano essere anche un modo per unire i ragazzi?
"Quando abbiamo cominciato a sognare questi spettacoli il nostro obiettivo era divertirci. Pian piano - accanto al puro divertimento - ci siamo accorti che questi momenti erano anche un modo per sentirci parte di qualcosa di bello, per fare gruppo. Penso che il motivo principale per il quale i ragazzi sono attratti da questa esperienza sia il fatto che sperimentano quel 'protagonismo dei ragazzi' tanto caro all'Azione Cattolica, che non vuole essere un modo per stare al centro dell'attenzione, piuttosto significa sentire la voglia di entrare in profondità nelle situazioni e metterci la faccia in prima persona.
È difficile e costa molta fatica e spesso i giovani attori hanno avvertito la difficoltà di conciliare le prove con gli impegni e lo studio, ma si sono anche tanto impegnati e in queste serate - insieme allo spettacolo – è andata in scena anche la dimostrazione che impegnarsi in qualcosa arricchisce sempre".
Aggiunge Annalisa De Facentis: "Anche il camposcuola estivo – per il quale sono state raccolte le offerte - è un momento molto sentito dai ragazzi che si misurano con un'esperienza di confronto e di crescita interiore, non solo di svago e spensieratezza". Continua: "Infine sono convinta che per i ragazzi sia un esempio bellissimo vedere come alcuni adulti si mettano a loro disposizione per questo progetto, contribuendo con grande professionalità a realizzare costumi, scenografie, a curare le luci e le musiche. Enzo, Angelo, Daniele, Grazia, Laura, Maria Rosaria, Marinella, Francesca, Angela, Francesco, Pasquale e Vittorio: l'esempio più bello sono proprio loro, che pur stando dietro le quinte sono fondamentali. Un grazie speciale a don Mimmo, il nostro parroco, che sempre incoraggia e sostiene i nostri sogni, suggerendoci di vivere coltivando alti ideali, mettendo a disposizione degli altri quel che abbiamo di più bello".