L'Arcivescovo D'Ascenzo ai catechisti: «Grazie per il lavoro svolto durante il Covid»
«Il catechista condivide con i ragazzi e i genitori una relazione educativa nella fede ed è quanto mai impegnativo»
martedì 30 giugno 2020
22.45
L'emergenza Coronavirus ha impegnato anche i catechisti in un ruolo educativo diverso dal solito e al quale hanno risposto senza dimenticare famiglie e ragazzi. Di seguito la lettera che l'Arcivescovo Leonardo D'Ascenzo ha scritto ai catechisti della Diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie.
«Carissimi catechisti, vi scriviamo desiderosi di farci vicini/presenza in questo tempo ferito che ci vede ancora alla ricerca di una serena quotidianità. Innanzitutto, vorremmo esprimere a tutti voi, a nome della nostra Chiesa diocesana, la gratitudine e l'affetto per il servizio che svolgete per l'annuncio del Vangelo. Il compito del catechista come avete potuto sperimentare non è semplicemente legato ad una serie di attività, ma condivide con i ragazzi e i genitori una relazione educativa nella fede ed è quanto mai impegnativo.
Quest'anno è stato un anno particolare a causa dell'emergenza sanitaria del Coronavirus. Emergenza scoppiata durante il tempo liturgico della Quaresima: tempo di conversione, di ascolto e di preghiera.
"Il tempo della pandemia ci ha fatto piombare in una realtà di faticose restrizioni, contrassegnata da relazioni solo virtuali, da mesi di isolamento, da obblighi restrittivi , da forti timori e da agitate incertezze". L'essenziale - lo abbiamo riscoperto provvidenzialmente - è fatto di semplici cose: calore, affetto, amicizia, familiarità, solidarietà, responsabilità". (Orientamenti pastorali 2020-2023)
Pertanto oltre alla gratitudine, ci incoraggiamo reciprocamente a non perderci mai d'animo e non lasciarci mai abbattere dalle/nelle difficoltà. Come ha ricordato papa Francesco nel giorno di Pentecoste siamo chiamati a non "sprecare" l'emergenza che stiamo vivendo, per trame insegnamenti importanti per la nostra vita. "Perché peggio di questa crisi , c'è solo il dramma di sprecarla , chiudendoci in noi stessi".
Anche il tempo pasquale non lo abbiamo potuto vivere nelle nostre comunità parrocchiali, ma l 'annuncio della Resurrezione è risuonato nelle nostre case profumate di chiesa nell'attesa di viverlo pienamente nella Chiesa che abbia il sapore di casa. Sappiamo che nonostante le difficoltà non avete mai smesso di mantenere contatti con i genitori, i ragazzi, i parroci attraverso una telefonata, un sms, le videochiamate e gli incontri sui socia!, tutte queste opportunità hanno attivato tanta creatività per continuare ad essere testimoni di Gesù Risorto in questo tempo bisognoso di Speranza.
Carissimi ora è il momento favorevole per condividere il nostro vissuto con uno sguardo nuovo, oltre l'ora del catechismo. Questo tempo di prova ha messo in crisi tante nostre sicurezze, se ci facciamo attenti alla voce dello Spirito del Signore, nell'ascolto attento della Sua Parola e le storie di vita che incrociamo, vivremo un tempo di Grazia che accenderà processi di trasformazione, che la creatività dello Spirito non mancherà di donarci per far maturare nuovi atteggiamenti, e vivere ogni giorno con gli occhi pieni di Speranza e le mani operose in gesti d i carità.
Infine come ricordato negli orientamenti pastorali appena pubblicati
Ricordiamo sempre che camminare insieme,
prima di ogni proposta, strategia, attività,
ègià un obiettivo raggiunto.
Anzi, camminare insieme con lo sguardo puntato su Gesù, è l'obiettivo.
È tutto qui!»
«Carissimi catechisti, vi scriviamo desiderosi di farci vicini/presenza in questo tempo ferito che ci vede ancora alla ricerca di una serena quotidianità. Innanzitutto, vorremmo esprimere a tutti voi, a nome della nostra Chiesa diocesana, la gratitudine e l'affetto per il servizio che svolgete per l'annuncio del Vangelo. Il compito del catechista come avete potuto sperimentare non è semplicemente legato ad una serie di attività, ma condivide con i ragazzi e i genitori una relazione educativa nella fede ed è quanto mai impegnativo.
Quest'anno è stato un anno particolare a causa dell'emergenza sanitaria del Coronavirus. Emergenza scoppiata durante il tempo liturgico della Quaresima: tempo di conversione, di ascolto e di preghiera.
"Il tempo della pandemia ci ha fatto piombare in una realtà di faticose restrizioni, contrassegnata da relazioni solo virtuali, da mesi di isolamento, da obblighi restrittivi , da forti timori e da agitate incertezze". L'essenziale - lo abbiamo riscoperto provvidenzialmente - è fatto di semplici cose: calore, affetto, amicizia, familiarità, solidarietà, responsabilità". (Orientamenti pastorali 2020-2023)
Pertanto oltre alla gratitudine, ci incoraggiamo reciprocamente a non perderci mai d'animo e non lasciarci mai abbattere dalle/nelle difficoltà. Come ha ricordato papa Francesco nel giorno di Pentecoste siamo chiamati a non "sprecare" l'emergenza che stiamo vivendo, per trame insegnamenti importanti per la nostra vita. "Perché peggio di questa crisi , c'è solo il dramma di sprecarla , chiudendoci in noi stessi".
Anche il tempo pasquale non lo abbiamo potuto vivere nelle nostre comunità parrocchiali, ma l 'annuncio della Resurrezione è risuonato nelle nostre case profumate di chiesa nell'attesa di viverlo pienamente nella Chiesa che abbia il sapore di casa. Sappiamo che nonostante le difficoltà non avete mai smesso di mantenere contatti con i genitori, i ragazzi, i parroci attraverso una telefonata, un sms, le videochiamate e gli incontri sui socia!, tutte queste opportunità hanno attivato tanta creatività per continuare ad essere testimoni di Gesù Risorto in questo tempo bisognoso di Speranza.
Carissimi ora è il momento favorevole per condividere il nostro vissuto con uno sguardo nuovo, oltre l'ora del catechismo. Questo tempo di prova ha messo in crisi tante nostre sicurezze, se ci facciamo attenti alla voce dello Spirito del Signore, nell'ascolto attento della Sua Parola e le storie di vita che incrociamo, vivremo un tempo di Grazia che accenderà processi di trasformazione, che la creatività dello Spirito non mancherà di donarci per far maturare nuovi atteggiamenti, e vivere ogni giorno con gli occhi pieni di Speranza e le mani operose in gesti d i carità.
Infine come ricordato negli orientamenti pastorali appena pubblicati
Ricordiamo sempre che camminare insieme,
prima di ogni proposta, strategia, attività,
ègià un obiettivo raggiunto.
Anzi, camminare insieme con lo sguardo puntato su Gesù, è l'obiettivo.
È tutto qui!»