"La Gioventù", la giovane band di San Ferdinando si presenta
Il 1 settembre è uscito il videoclip ufficiale del loro primo singolo
sabato 16 settembre 2017
12.45
La musica ha un fascino eterno che non smette di stregare: per questo nel corso degli anni sono sempre numerosi i giovani che danno sfogo alla loro passione e cercano di trasformare il loro sogno in realtà. E per la giovane band "La Gioventù", tutta made in San Ferdinando di Puglia, un primo tassello di questo sogno si è già avverato, visto che il primo settembre è finalmente uscito il videoclip del loro primo singolo, "Il Problema". Un trampolino di lancio verso la realizzazione di un progetto intriso di desideri e ambizioni.
Abbiamo intervistato Domenico Russo, cantante della band, per saperne qualcosa in più.
Come è nata la vostra band?
«La "Gioventù" nasce nel momento in cui quattro ragazzi sanferdinandesi decidono di fare della propria passione per la musica, il pretesto per far nascere una rock band. Provenienti da percorsi musicali radicalmente opposti e diversi Domenico Russo (voce), Giuseppe Mascia (chitarra), Mauro Daluiso (basso) e Cosimo Armenio (batteria), già amici all'interno di un paese di provincia troppo piccolo per non conoscersi, cominciano a ritrovarsi all'interno di un garage che diventa presto la loro sala prove».
Che aspettative avete riguardo questa esperienza? Il vostro sogno nel cassetto qual è, musicalmente parlando?
«L' adolescenza è il periodo dei sogni sconfinati ed assurdi. In quel periodo, in cui per giunta ognuno di noi cominciava a suonare con i propri "amichetti", ci sentivamo delle rockstar e si sognava arrogantemente in grande. Volevamo diventare ricchi e famosi in tutto il mondo. Volevamo suonare a Wembley come i Queen. La realtà era ben diversa ma non ci interessava. Poi, per fortuna, quell'età passa e i sogni si ridimensionano. Forse è un po' triste ma prima o poi succede. Con l'esperienza della Gioventù, al momento i nostri obiettivi si limitano a scrivere canzoni, esprimerci, fare un EP, arrivare alla gente, suonare, suonare, suonare e diventare famosi. Beh sì, forse non è passata del tutto quell'età. Forse siamo rimasti ancora un po' adolescenti e megalomani dentro».
Che tipologia di musica realizzate e a chi consigliereste i vostri brani?
«Il nostro repertorio si compone di brani inediti, con testi in italiano, di genere "alternative rock-pop", che è un po' il frutto della fusione dei nostri gusti musicali completamente diversi ed opposti».
Pensate che la città di San Ferdinando possa supportarvi in qualche modo? Secondo voi il nostro territorio che tipo di rapporto ha con la musica?
«San Ferdinando può supportarci in qualche modo? Ce lo auguriamo, onestamente. Suonare nella propria terra è sempre un enorme piacere e quest'estate ne abbiamo avuto la conferma. È un territorio che, al momento, però offre veramente poche opportunità ai giovani che di conseguenza non avendo più stimoli, lasciano tutto e corrono via. Bisognerebbe rendersi conto che nel nostro piccolo paese esistono e ci sono ancora fortunatamente, diversi talenti, ragazzi e giovani in gamba le cui idee potrebbero costituire una risorsa preziosissima per San Ferdinando. Si dovrebbe trovare un modo per sostenerli, supportarli, renderli più partecipi e farli conoscere. Sarebbe bello».
Abbiamo intervistato Domenico Russo, cantante della band, per saperne qualcosa in più.
Come è nata la vostra band?
«La "Gioventù" nasce nel momento in cui quattro ragazzi sanferdinandesi decidono di fare della propria passione per la musica, il pretesto per far nascere una rock band. Provenienti da percorsi musicali radicalmente opposti e diversi Domenico Russo (voce), Giuseppe Mascia (chitarra), Mauro Daluiso (basso) e Cosimo Armenio (batteria), già amici all'interno di un paese di provincia troppo piccolo per non conoscersi, cominciano a ritrovarsi all'interno di un garage che diventa presto la loro sala prove».
Che aspettative avete riguardo questa esperienza? Il vostro sogno nel cassetto qual è, musicalmente parlando?
«L' adolescenza è il periodo dei sogni sconfinati ed assurdi. In quel periodo, in cui per giunta ognuno di noi cominciava a suonare con i propri "amichetti", ci sentivamo delle rockstar e si sognava arrogantemente in grande. Volevamo diventare ricchi e famosi in tutto il mondo. Volevamo suonare a Wembley come i Queen. La realtà era ben diversa ma non ci interessava. Poi, per fortuna, quell'età passa e i sogni si ridimensionano. Forse è un po' triste ma prima o poi succede. Con l'esperienza della Gioventù, al momento i nostri obiettivi si limitano a scrivere canzoni, esprimerci, fare un EP, arrivare alla gente, suonare, suonare, suonare e diventare famosi. Beh sì, forse non è passata del tutto quell'età. Forse siamo rimasti ancora un po' adolescenti e megalomani dentro».
Che tipologia di musica realizzate e a chi consigliereste i vostri brani?
«Il nostro repertorio si compone di brani inediti, con testi in italiano, di genere "alternative rock-pop", che è un po' il frutto della fusione dei nostri gusti musicali completamente diversi ed opposti».
Pensate che la città di San Ferdinando possa supportarvi in qualche modo? Secondo voi il nostro territorio che tipo di rapporto ha con la musica?
«San Ferdinando può supportarci in qualche modo? Ce lo auguriamo, onestamente. Suonare nella propria terra è sempre un enorme piacere e quest'estate ne abbiamo avuto la conferma. È un territorio che, al momento, però offre veramente poche opportunità ai giovani che di conseguenza non avendo più stimoli, lasciano tutto e corrono via. Bisognerebbe rendersi conto che nel nostro piccolo paese esistono e ci sono ancora fortunatamente, diversi talenti, ragazzi e giovani in gamba le cui idee potrebbero costituire una risorsa preziosissima per San Ferdinando. Si dovrebbe trovare un modo per sostenerli, supportarli, renderli più partecipi e farli conoscere. Sarebbe bello».