La sfiducia non passa, San Ferdinando avanti con l'amministrazione Lamacchia
9 si e 7 no, il sindaco non vota. Accordo fra Città Solidale e Cittadini per l'Italia
martedì 8 marzo 2016
23.28
La crisi amministrativa è finita: Michele Lamacchia resta il sindaco di San Ferdinando. Dubbi non ci sono mai stati, però mancava l'ufficialità. L'accordo fra Città Solidale e Cittadini per l'Italia ha tenuto e con 9 si e 7 no, il sindaco non ha votato, l'amministrazione comunale resta al suo posto. Uno scenario già previsto e che secondo le opposizioni trova origine dalle dimissioni del primo cittadino in seguito a una semplice richiesta di rinvio del consiglio da parte di 4 dei suoi, mentre secondo la maggioranza e i 2 che le danno sostegno le cause sono ancora sconosciute.
L'esito del voto di sfiducia è stato una chiara conseguenza della nuova conformazione del Consiglio Comunale che vede gli 8 di Città Solidale uniti con Giovina d'Addato e Giuseppe Muoio di Cittadini per l'Italia da una parte mentre Uniti per San Ferdinando e i Coscienziosi, che seguono una linea autonoma e non schierata con la minoranza, dall'altra. Insomma, un 8-2-3-4 degno del miglior catenaccio all'italiana che, nonostante all'amministrazione siano state contestate le opere pubbliche, la scarsa democrazia al suo interno e l'inesistenza della maggioranza uscita dalle urne nel 2012, ha portato a questo risultato: Giuseppe Borraccino, Arianna Camporeale, Giacomo Rosario De Michele, Diego Giannaccaro, Aniello Masciulli, Salvatore Puttilli e Raffaele Visaggio hanno votato si e quindi a favore della sfiducia, mentre Francesco Camporeale, Giovina d'Addato, Luigi Dipace, Giuseppe Muoio, Salvatore Piazzolla, Giuseppe Rondinone, Salvatore Russo, Pasquale Sgaramella e Gaetano Todisco hanno votato no e quindi contro la sfiducia del primo cittadino. Le urne dovranno aspettare a giugno del prossimo anno.
L'esito del voto di sfiducia è stato una chiara conseguenza della nuova conformazione del Consiglio Comunale che vede gli 8 di Città Solidale uniti con Giovina d'Addato e Giuseppe Muoio di Cittadini per l'Italia da una parte mentre Uniti per San Ferdinando e i Coscienziosi, che seguono una linea autonoma e non schierata con la minoranza, dall'altra. Insomma, un 8-2-3-4 degno del miglior catenaccio all'italiana che, nonostante all'amministrazione siano state contestate le opere pubbliche, la scarsa democrazia al suo interno e l'inesistenza della maggioranza uscita dalle urne nel 2012, ha portato a questo risultato: Giuseppe Borraccino, Arianna Camporeale, Giacomo Rosario De Michele, Diego Giannaccaro, Aniello Masciulli, Salvatore Puttilli e Raffaele Visaggio hanno votato si e quindi a favore della sfiducia, mentre Francesco Camporeale, Giovina d'Addato, Luigi Dipace, Giuseppe Muoio, Salvatore Piazzolla, Giuseppe Rondinone, Salvatore Russo, Pasquale Sgaramella e Gaetano Todisco hanno votato no e quindi contro la sfiducia del primo cittadino. Le urne dovranno aspettare a giugno del prossimo anno.