Lavoro nero e virus, Puttilli: «No ai furbetti che fanno barba e capelli a domicilio»
«Veicolano virus, non rispettoso verso chi paga le tasse»
domenica 5 aprile 2020
12.16
I furbetti del pettine operano a San Ferdinando di Puglia. Nei giorni scorsi la denuncia era stata fatta dai colleghi parrucchieri di Barletta, adesso la protesta passa nel centro ofantino dove i proprietari dei saloni, chiusi proprio per evitare il contagio da Covid-19, hanno lamentato al sindaco Salvatore Puttilli la presenza di persone che a nero e senza nessuna misura di sicurezza svolgono a domicilio attività di "trucco e parrucco" sia per donne che per uomini. A confermarlo è stato il primo cittadino in persona che in un video messaggio ha affermato: «Dobbiamo mantenere tutti il rispetto delle regole. Se abbiamo i capelli scompigliati o siamo un po' bruttini è perché i centri estetici e i saloni sono chiusi. Quindi nessuno deve fare il furbetto e prestare questi servizi in casa. Non è giusto nei confronti di chi possiede una attività e paga tasse che in questo momento non riesce nemmeno versare perché non sta lavorando».
La categoria dei barbieri, acconciatori ed estetisti è stata una delle più colpite dopo l'emanazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte lo scorso 11 marzo. Alla base c'è la poca distanza di sicurezza interpersonale con il cliente. Per intendersi, non si può radere la barba, tagliare i capelli o effettuare un trattamento estetico a 1 metro di distanza e senza mai toccare la persona su cui si sta operando. «Chi viene in casa, porta il virus nelle vostre abitazioni», ha sottolineato il sindaco, oltre a utilizzare ferri del mestiere di indubbia provenienza e igiene. È chiaro che il barbiere a domicilio esiste perché c'è qualcuno che lo richiede. E Puttilli si riferisce anche a questi cittadini: «Non scandalizzatevi se il virus veicola in città. In questo caso vale il detto "aiutati che Dio ti aiuta", dobbiamo fare tutti un grosso sacrificio. Lo stanno facendo in tutto il mondo. Arriverà il momento in cui riprenderemo a vivere soprattutto dal punto di vista economico».
LInk video messaggio
La categoria dei barbieri, acconciatori ed estetisti è stata una delle più colpite dopo l'emanazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte lo scorso 11 marzo. Alla base c'è la poca distanza di sicurezza interpersonale con il cliente. Per intendersi, non si può radere la barba, tagliare i capelli o effettuare un trattamento estetico a 1 metro di distanza e senza mai toccare la persona su cui si sta operando. «Chi viene in casa, porta il virus nelle vostre abitazioni», ha sottolineato il sindaco, oltre a utilizzare ferri del mestiere di indubbia provenienza e igiene. È chiaro che il barbiere a domicilio esiste perché c'è qualcuno che lo richiede. E Puttilli si riferisce anche a questi cittadini: «Non scandalizzatevi se il virus veicola in città. In questo caso vale il detto "aiutati che Dio ti aiuta", dobbiamo fare tutti un grosso sacrificio. Lo stanno facendo in tutto il mondo. Arriverà il momento in cui riprenderemo a vivere soprattutto dal punto di vista economico».
LInk video messaggio