«Nessuna casa della salute se i medici non condividono all'unanimità»
La nota a firma del sindaco di San Ferdinando di Puglia Salvatore Puttilli
martedì 17 luglio 2018
13.28
Il sindaco di San Ferdinando di Puglia interviene sulla istituenda "casa della salute" manifestando perplessità e avanzando nuove proposte. Di seguito la nota a sua firma.
Insiste in San Ferdinando di Puglia una nuova struttura della Asl sita in Via D'Azeglio, la cui originaria destinazione doveva essere quella di punto di aggregazione di tutti i medici di medicina generale e/o pediatri.
"Doveva", per l'appunto, perché al momento solo una minoranza dei medici (e dunque dei pazienti) sarebbe disponibile a trasferirsi mentre gli altri sembrerebbero ormai non condividere l'originaria opzione.
Personalmente, a questo punto, ritengo indispensabile che la nuova realizzazione possa essere destinata ad altro in modo da intercettare le effettive esigenze della nostra collettività; si potrebbe pensare, ad esempio, di trasferire l'attuale ASL nella nuova struttura e destinare l'altra sede all'ampliamento (sia in termini numerici che di qualità) delle prestazioni ambulatoriali specialistiche e soprattutto alla risoluzione delle criticità logistiche e strutturali inerenti un fondamentale servizio, quale quello del Centro di Riabilitazione, a cui la città non può assolutamente rinunciare.
Se qualcuno pensa di sacrificare gli interessi collettivi a beneficio della propria vana e ormai defunta gloria politica, si sbaglia di grosso; invito i cittadini a prendere posizione su queste questioni attraverso gli strumenti di partecipazione democratica a loro disposizione.
Insiste in San Ferdinando di Puglia una nuova struttura della Asl sita in Via D'Azeglio, la cui originaria destinazione doveva essere quella di punto di aggregazione di tutti i medici di medicina generale e/o pediatri.
"Doveva", per l'appunto, perché al momento solo una minoranza dei medici (e dunque dei pazienti) sarebbe disponibile a trasferirsi mentre gli altri sembrerebbero ormai non condividere l'originaria opzione.
Personalmente, a questo punto, ritengo indispensabile che la nuova realizzazione possa essere destinata ad altro in modo da intercettare le effettive esigenze della nostra collettività; si potrebbe pensare, ad esempio, di trasferire l'attuale ASL nella nuova struttura e destinare l'altra sede all'ampliamento (sia in termini numerici che di qualità) delle prestazioni ambulatoriali specialistiche e soprattutto alla risoluzione delle criticità logistiche e strutturali inerenti un fondamentale servizio, quale quello del Centro di Riabilitazione, a cui la città non può assolutamente rinunciare.
Se qualcuno pensa di sacrificare gli interessi collettivi a beneficio della propria vana e ormai defunta gloria politica, si sbaglia di grosso; invito i cittadini a prendere posizione su queste questioni attraverso gli strumenti di partecipazione democratica a loro disposizione.