Non accettava la fine della relazione, arrestata stalker 46enne
Chiamate ed sms a tutte le ore, appostamenti e il riferimento ad un figlio mai esistito
lunedì 18 maggio 2015
11.50
Quindici mila sms in quattro mesi. Tredici mila telefonate. Persino l'invenzione di essere rimasta incinta. La donna non accettava la fine della relazione con un uomo sposato. Per questo, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Pubblica Sicurezza di Cerignola hanno arrestato R. R., 46enne di San Ferdinando di Puglia, per il reato di atti persecutori e sequestro di persona. È quanto avvenuto lo scorso 13 maggio, dopo che l'uomo, già a dicembre, aveva denunciato il comportamento persecutorio della donna. In quella circostanza, l'uomo aveva spiegato agli agenti di aver intrapreso una relazione con la donna nel maggio 2013, durata tranquillamente fino al successivo mese di novembre, allorquando la stessa, per gelosia nei confronti della coniuge del suo amante, cominciò ad assumere una condotta persecutoria. Voleva che lasciasse sua moglie. Continue telefonate su tutte le utenze in uso all'uomo, compresa quella dell'abitazione coniugale dello stesso, invio di numerosi sms ad ogni ora del giorno e della notte, appostamenti in tutti i luoghi frequentati dall'uomo. Fino al punto che, di fronte alla irreversibilità della rottura, la donna ha cominciato a screditare la persona offesa per isolarla da parenti ed amici, contattando direttamente la moglie e il datore di lavoro.
Nell'aprile dello scorso anno, la donna telefonicamente annunciò alla sua vittima di volersi suicidare. La vittima, accompagnata da un suo amico, si recò immediatamente a casa della donna che, al suo arrivo, chiuse subito la porta a chiave, nascondendo la chiave nei propri indumenti intimi e sottraendo il telefono cellulare all'uomo per impedirgli di dare l'allarme. L'amico, che nel frattempo stava aspettando in macchina, cominciò a sentire delle urla provenienti dall'abitazione, quindi raggiunse la porta cercando di favorire l'uscita dell'uomo e, nel contempo, di calmare la donna che versava in uno stato di palese alterazione psicologica. Dopo quell'episodio, lo stesso amico era stato anche contattato dalla donna con telefonate ed sms in cui gli chiedeva di allontanare il suo "ex" amante, minacciandolo di screditarlo presso il suo datore di lavoro. Ogni volta che l'uomo cambiava numero di telefono, la donna riusciva ad ottenere il nuovo numero, ricominciando a chiamarlo con accresciuta insistenza al punto da portare l'uomo, nello scorso mese di dicembre, a denunciare tutto. In quel periodo, veniva anche incendiata l'auto della moglie della vittima e, pur non essendoci prova sull'autore del gesto, naturalmente il fatto ha ancor più allarmato la vittima.
Tra il mese di luglio ed il mese di ottobre 2014, la vittima ha ricevuto complessivamente circa quindicimila sms da utenze intestate alla donna, alla madre della stessa e da un'utenza fittiziamente intestata ad uno straniero. Il contenuto degli sms spesso era minaccioso e, in alcuni, si faceva riferimento ad un figlio nato dalla relazione con la persona offesa. Figlio mai esistito, se non per sottoporre l'uomo ad una intensa pressione psicologica. Sull'utenza fissa in uso alla persona offesa sono state effettuate, nello stesso periodo, tredicimila telefonate dalla donna. Di fronte a queste condotte che descrivono perfettamente la figura di una stalker, che ha turbato l'equilibrio psicologico dell'uomo, e dopo la reiterazione delle condotte, il Gip del Tribunale di Foggia ha emesso nei confornti della 46enne l'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Nell'aprile dello scorso anno, la donna telefonicamente annunciò alla sua vittima di volersi suicidare. La vittima, accompagnata da un suo amico, si recò immediatamente a casa della donna che, al suo arrivo, chiuse subito la porta a chiave, nascondendo la chiave nei propri indumenti intimi e sottraendo il telefono cellulare all'uomo per impedirgli di dare l'allarme. L'amico, che nel frattempo stava aspettando in macchina, cominciò a sentire delle urla provenienti dall'abitazione, quindi raggiunse la porta cercando di favorire l'uscita dell'uomo e, nel contempo, di calmare la donna che versava in uno stato di palese alterazione psicologica. Dopo quell'episodio, lo stesso amico era stato anche contattato dalla donna con telefonate ed sms in cui gli chiedeva di allontanare il suo "ex" amante, minacciandolo di screditarlo presso il suo datore di lavoro. Ogni volta che l'uomo cambiava numero di telefono, la donna riusciva ad ottenere il nuovo numero, ricominciando a chiamarlo con accresciuta insistenza al punto da portare l'uomo, nello scorso mese di dicembre, a denunciare tutto. In quel periodo, veniva anche incendiata l'auto della moglie della vittima e, pur non essendoci prova sull'autore del gesto, naturalmente il fatto ha ancor più allarmato la vittima.
Tra il mese di luglio ed il mese di ottobre 2014, la vittima ha ricevuto complessivamente circa quindicimila sms da utenze intestate alla donna, alla madre della stessa e da un'utenza fittiziamente intestata ad uno straniero. Il contenuto degli sms spesso era minaccioso e, in alcuni, si faceva riferimento ad un figlio nato dalla relazione con la persona offesa. Figlio mai esistito, se non per sottoporre l'uomo ad una intensa pressione psicologica. Sull'utenza fissa in uso alla persona offesa sono state effettuate, nello stesso periodo, tredicimila telefonate dalla donna. Di fronte a queste condotte che descrivono perfettamente la figura di una stalker, che ha turbato l'equilibrio psicologico dell'uomo, e dopo la reiterazione delle condotte, il Gip del Tribunale di Foggia ha emesso nei confornti della 46enne l'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.