Ofanto in piena: campi allagati e danni ingenti
Il rischio esondazione non è da sottovalutare. Massima allerta da Barletta a Canosa
sabato 28 gennaio 2023
10.03
Ci risiamo. Le forti precipitazioni abbattutesi nelle ultime ore sia in Irpinia (dove nasce, per la precisione a Torella dei Lombardi) che in Puglia hanno provocato la piena del fiume Ofanto in diversi tratti dei 134 chilometri del suo corso, in particolare nel territorio della Bat, dove sfocia in Adriatico con il suo delta tra Margherita di Savoia e Barletta. L'acqua, il fango e i detriti ne hanno ingrossato il letto e gli argini più stretti non hanno retto l'urto in alcuni punti sensibili, com'era già accaduto lo scorso 20 gennaio (link all'articolo). La zona più colpita, al momento, è quella al confine tra Canosa di Puglia e San Ferdinando di Puglia, tra la frazione canosina di Loconia e le contrade Forno vecchio, Tavoletta, Pezza la pera e Sospiro, chiuse a scopo precauzionale fin dalla mattinata di venerdì 27 gennaio. Gli occhi sono puntati, inoltre, su alcuni ponti (come il Tavoletta e il Romano) che incrociano il corso del fiume lungo la strada provinciale 231 e soprattutto sul tracciato dell'A14, a poche centinaia di metri dal bivio per l'A16 Napoli-Canosa. I livelli medi di guardia non sono stati superati ma la situazione è al limite ed è seguita con particolare attenzione anche a Margherita e a Barletta.
L'amministrazione comunale di San Ferdinando di Puglia ha confermato i provvedimenti già assunti oltre una settimana fa. L'assessore alla protezione civile Fabio Capacchione ha avuto un gran da fare per allertare alcune famiglie che risiedono in agro: alcuni ambienti delle loro abitazioni si sono allagati. Il timore è che la conta dei danni possa salire vertiginosamente, in un'area votata alla coltivazione di pesche e carciofi.
L'amministrazione comunale di San Ferdinando di Puglia ha confermato i provvedimenti già assunti oltre una settimana fa. L'assessore alla protezione civile Fabio Capacchione ha avuto un gran da fare per allertare alcune famiglie che risiedono in agro: alcuni ambienti delle loro abitazioni si sono allagati. Il timore è che la conta dei danni possa salire vertiginosamente, in un'area votata alla coltivazione di pesche e carciofi.