Puttilli attacca la maggioranza sul bilancio
Il capogruppo di UpS: «Aumentata tasse, investimenti e spesa corrente»
venerdì 9 gennaio 2015
14.10
Il comune di San Ferdinando di Puglia ha approvato il bilancio di previsione 2015 nell'ultimo consiglio comunale di dicembre. Le contestazioni sollevate dal capogruppo di "Uniti per San Ferdinando", Salvatore Puttili, rispetto agli aumenti della spesa corrente e alle tasse lasciate al massimo. Di seguito la nota del consigliere di centrodestra:
«Anche quest' anno, il Consiglio Comunale di San Ferdinando di Puglia ha approvato il Bilancio di Previsione 2015 entro il mese di dicembre 2014; anche quest'anno, prima di predisporre il Bilancio, nessun confronto è stato avviato con la città; anche quest'anno, prima ancora che la nuova Legge di Stabilità fosse approvata in Parlamento, il nostro Comune aveva già predisposto il Bilancio e depositato i relativi atti; tutto come da prassi consolidata sembrerebbe, ma così non è; come prima conseguenza di tutto ciò, c'è che la Delibera relativa alla TASI, che solo in sede consiliare ha potuto recepire quanto deciso dal Legislatore nazionale, non essendo conforme agli atti depositati ai sensi dell'Art. 6, commi 5 e 6 del vigente Regolamento di Contabilità, non poteva essere né discussa, né approvata. La stessa Legge di Stabilità aveva inoltre lasciato ai Comuni e dunque ai Sindaci mani libere in ordine a come compensare i previsti tagli; in particolare, ai Sindaci era stata lasciata la possibilità di frenare la spesa corrente, di contenere gli investimenti o di aumentare le tasse. L'attuale maggioranza, in primis, ha aumentato la Spesa Corrente (passata da € 8.689.447,87 ad € 8.892.731,70 dunque + 203.283,83 Euro); riguardo agli Investimenti, anziché la frenata, abbiamo dovuto constatare una inverosimile accellerata; sono state previste, infatti, Entrate derivanti da accensione di prestiti (i mutui) per € 8.800.000,00 (+ 3.600.000,00 Euro) rispetto ai 5.200.000,00 del Bilancio di Previsione 2014; dulcis in fundo, le Tasse: in vertiginoso aumento, non solo non si è pensato, infatti, di ridurre le aliquote IMU, fissate al massimo financo sui terreni agricoli; ma sono state aumentate sia la TASI che l' Addizionale Irpef , la quale, come tutti sappiamo, incide innanzitutto sulle già misere buste paga dei dipendenti e dei pensionati; la TARI (Tassa sui Rifiuti) merita un discorso a parte ed è molto semplice: a fronte dell'impegno dei sanferdinandesi a differenziare il più possibile (saremmo arrivati al 65%) il costo complessivo del servizio anziché diminuire, quest'anno è aumentato (+ € 35.000,00). Tornando all'Indebitamento, l'ammontare dei prestiti previsti nel 2015 per il finanziamento delle spese in conto capitale, ha sancito un sensibile incremento dell'indebitamento complessivo dell'Ente, questi i dati: residuo debito pari a circa 16 milioni e mezzo di euro con un'indebitamento pro-capite di circa 1150 euro. A tutto ciò va aggiunto, come logica conseguenza, lo sforamento di uno dei parametri sintomatici ai fini dell'accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario, tale parametro, contenuto nel Bilancio appena approvato, ha evidenziato una consistenza dei debiti largamente superiore (150 %) rispetto alle entrate correnti. Ovviamente, per sostenere questo livello di indebitamento a fronte dei tagli statali, si è dovuto per forza mantenere inalterato il massimo livello di tassazione possibile anche sull'IMU (1,06%). Ma veniamo ad un altro capitolo di questo Bilancio che non ci convince affatto: gli Organismi Partecipati ed in particolare la situazione di Ofanto Sviluppo Srl: una struttura che ci costa 200 mila euro all'anno, una struttura che è ormai sostanzialmente fallita e che ha accumulato perdite d'esercizio, al 2012, pari ad un milione e trecentomila euro circa; a fronte di ciò, l'Organo di Revisione, bontà sua, ha scritto nella sua Relazione: che non sussiste alcun onere a carico del Comune per il ripianamento delle perdite; e l'articolo 1, comma 550, della Legge di Stabilità 2014? Tale norma fu prevista, nel 2014, per evitare che gli enti potessero trarre vantaggio dal lasciare le proprie partecipate in perdita ed impose, a partire dal 2015, l'obbligo per gli enti di accantonare in Bilancio un importo proporzionale alle perdite già acclarate; questo dice la legge, c'è da chiedersi, questa norma come mai non è stata applicata nel Bilancio di Previsione 2015?
Altro capitolo dolente, i Debiti rivenienti dagli espropri degli anni 80. Abbiamo preso atto che sulla vicenda del debito Pasculli si è adita addirittura la Corte Costituzionale nell'ambito del Giudizio Civile in corso; ora, a parte le considerazioni su quanto è costato ai cittadini in tutti questi anni un contenzioso che ci vede contrapposti al Governo Nazionale addirittura davanti all' Alta Corte, vi è da aggiungere che le ragioni, per quanto giuridicamente condivisibili, non attenuano, a nostro parere, il profilo di Responsabilità dell'Ente, allorquando, negli anni 80, non si convertì nei termini l'occupazione d'urgenza in esproprio; resta poi il dubbio, più volte da noi sollevato e cioè se l'ingiunzione di pagamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il conseguente e successivo pignoramento da parte di Equitalia del conto corrente del Comune (se non pagando un debito, si procede al pignoramento, il debito stesso è esecutivo, o no?) dovesse o, meno, essere assorbito dalla disciplina dell' art. 194 lett. a) del D.Lgs. 267/2000.
Per concludere, lo Stato aveva chiesto ai Sindaci: "o frenate gli investimenti, o riducete la spesa o aumentate le tasse". L'attuale maggioranza è riuscita nell'impresa di aumentare tutto, TASSE, INVESTIMENTI e SPESA.Tutto ciò senza confronto con la città ed anzi sfidando la stessa città con scelte impopolari ed al limite del "masochismo" politico; in sostanza, un Governo cittadino di minoranza che ha governato e pretende ancora di governare come se avesse la più ampia maggioranza; tutto ciò ha un prezzo e lo pagherà la nostra comunità; per venire incontro alla stessa e ridurre le tasse sarebbe bastato non spendere 70 mila euro per la gestione diretta della Piscina Comunale nel 2012 ed evitare – si poteva – le spese allegre per la Piazza (150 mila euro tra varianti e Variazioni di Bilancio) degli anni successivi. Noi siamo stati dunque ancora una volta contrari a questa politica di Bilancio e abbiamo fieramente votato contro; anche perché, siamo convinti che tutto questo deve restare scolpito nella storia del nostro paese; tra qualche anno si dovrà sapere chi erano i "pochi" contro e i "tanti" a favore di un'Amministrazione che governò, in piena crisi economica, deliberando un Bilancio con una consistenza dei debiti largamente superiore (150 %) rispetto alle entrate correnti e con un volume dei residui passivi complessivi provenienti dal Titolo I della Spesa, superiore al 40% degli impegni della medesima spesa corrente. E' obbligatorio evidenziare infine che, ai sensi e per gli effetti dei principi della c.d. armonizzazione contabile, i quali hanno sostanzialmente riscritto l'art. 162 comma 6 del TUEL, l'equilibrio contabile di questo Bilancio di Previsione 2015, presenta un saldo attivo previsionale di appena 4 mila euro che è la differenza tra la somma delle spese correnti unite alla quota capitale mutui ( € 9.751.018,85) e la somma delle Entrate Correnti (€ 9.754.982,56). Niente sogni di gloria allora per la nostra San Ferdinando...anzi;
P.S. Un'ultima chicca: la Regione ha stanziato solo a fine anno dei fondi premiali per le Politiche Sociali del nostro Ambito. Bene, ci mancherebbe altro; e d'altronde le risorse premiali non sono mai mancate al nostro Piano Sociale di Zona; il problema è, come si sarebbero dovute contabilizzare in Bilancio le stesse? Il Sindaco del Comune Capofila, bontà sua, ha pensato bene di aggrapparsi ad una Delibera Giuntale di Variazione di Bilancio pregressa per modificarla ed ampliarla in sede di ratifica consiliare, ben oltre i limiti contenutistici della stessa e temporali, questi ultimi previsti dall'Art. 175 del D. Lgs. 267/2000; di fronte ai numerosi nostri richiami sia al rispetto del Regolamento di Contabilità che dello stesso TUEL, sia la Maggioranza che la struttura burocratica dell' Ente, presente in aula, hanno sostanzialmente confermato che tutto ciò era legittimo e regolare; a fronte di ciò, un'ultima domanda sorge spontanea: ma il Consiglio Comunale di San Ferdinando, oltre che Poteri di Controllo e di Indirizzo, ha ultimamente anche Poteri Legislativi?».
«Anche quest' anno, il Consiglio Comunale di San Ferdinando di Puglia ha approvato il Bilancio di Previsione 2015 entro il mese di dicembre 2014; anche quest'anno, prima di predisporre il Bilancio, nessun confronto è stato avviato con la città; anche quest'anno, prima ancora che la nuova Legge di Stabilità fosse approvata in Parlamento, il nostro Comune aveva già predisposto il Bilancio e depositato i relativi atti; tutto come da prassi consolidata sembrerebbe, ma così non è; come prima conseguenza di tutto ciò, c'è che la Delibera relativa alla TASI, che solo in sede consiliare ha potuto recepire quanto deciso dal Legislatore nazionale, non essendo conforme agli atti depositati ai sensi dell'Art. 6, commi 5 e 6 del vigente Regolamento di Contabilità, non poteva essere né discussa, né approvata. La stessa Legge di Stabilità aveva inoltre lasciato ai Comuni e dunque ai Sindaci mani libere in ordine a come compensare i previsti tagli; in particolare, ai Sindaci era stata lasciata la possibilità di frenare la spesa corrente, di contenere gli investimenti o di aumentare le tasse. L'attuale maggioranza, in primis, ha aumentato la Spesa Corrente (passata da € 8.689.447,87 ad € 8.892.731,70 dunque + 203.283,83 Euro); riguardo agli Investimenti, anziché la frenata, abbiamo dovuto constatare una inverosimile accellerata; sono state previste, infatti, Entrate derivanti da accensione di prestiti (i mutui) per € 8.800.000,00 (+ 3.600.000,00 Euro) rispetto ai 5.200.000,00 del Bilancio di Previsione 2014; dulcis in fundo, le Tasse: in vertiginoso aumento, non solo non si è pensato, infatti, di ridurre le aliquote IMU, fissate al massimo financo sui terreni agricoli; ma sono state aumentate sia la TASI che l' Addizionale Irpef , la quale, come tutti sappiamo, incide innanzitutto sulle già misere buste paga dei dipendenti e dei pensionati; la TARI (Tassa sui Rifiuti) merita un discorso a parte ed è molto semplice: a fronte dell'impegno dei sanferdinandesi a differenziare il più possibile (saremmo arrivati al 65%) il costo complessivo del servizio anziché diminuire, quest'anno è aumentato (+ € 35.000,00). Tornando all'Indebitamento, l'ammontare dei prestiti previsti nel 2015 per il finanziamento delle spese in conto capitale, ha sancito un sensibile incremento dell'indebitamento complessivo dell'Ente, questi i dati: residuo debito pari a circa 16 milioni e mezzo di euro con un'indebitamento pro-capite di circa 1150 euro. A tutto ciò va aggiunto, come logica conseguenza, lo sforamento di uno dei parametri sintomatici ai fini dell'accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario, tale parametro, contenuto nel Bilancio appena approvato, ha evidenziato una consistenza dei debiti largamente superiore (150 %) rispetto alle entrate correnti. Ovviamente, per sostenere questo livello di indebitamento a fronte dei tagli statali, si è dovuto per forza mantenere inalterato il massimo livello di tassazione possibile anche sull'IMU (1,06%). Ma veniamo ad un altro capitolo di questo Bilancio che non ci convince affatto: gli Organismi Partecipati ed in particolare la situazione di Ofanto Sviluppo Srl: una struttura che ci costa 200 mila euro all'anno, una struttura che è ormai sostanzialmente fallita e che ha accumulato perdite d'esercizio, al 2012, pari ad un milione e trecentomila euro circa; a fronte di ciò, l'Organo di Revisione, bontà sua, ha scritto nella sua Relazione: che non sussiste alcun onere a carico del Comune per il ripianamento delle perdite; e l'articolo 1, comma 550, della Legge di Stabilità 2014? Tale norma fu prevista, nel 2014, per evitare che gli enti potessero trarre vantaggio dal lasciare le proprie partecipate in perdita ed impose, a partire dal 2015, l'obbligo per gli enti di accantonare in Bilancio un importo proporzionale alle perdite già acclarate; questo dice la legge, c'è da chiedersi, questa norma come mai non è stata applicata nel Bilancio di Previsione 2015?
Altro capitolo dolente, i Debiti rivenienti dagli espropri degli anni 80. Abbiamo preso atto che sulla vicenda del debito Pasculli si è adita addirittura la Corte Costituzionale nell'ambito del Giudizio Civile in corso; ora, a parte le considerazioni su quanto è costato ai cittadini in tutti questi anni un contenzioso che ci vede contrapposti al Governo Nazionale addirittura davanti all' Alta Corte, vi è da aggiungere che le ragioni, per quanto giuridicamente condivisibili, non attenuano, a nostro parere, il profilo di Responsabilità dell'Ente, allorquando, negli anni 80, non si convertì nei termini l'occupazione d'urgenza in esproprio; resta poi il dubbio, più volte da noi sollevato e cioè se l'ingiunzione di pagamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il conseguente e successivo pignoramento da parte di Equitalia del conto corrente del Comune (se non pagando un debito, si procede al pignoramento, il debito stesso è esecutivo, o no?) dovesse o, meno, essere assorbito dalla disciplina dell' art. 194 lett. a) del D.Lgs. 267/2000.
Per concludere, lo Stato aveva chiesto ai Sindaci: "o frenate gli investimenti, o riducete la spesa o aumentate le tasse". L'attuale maggioranza è riuscita nell'impresa di aumentare tutto, TASSE, INVESTIMENTI e SPESA.Tutto ciò senza confronto con la città ed anzi sfidando la stessa città con scelte impopolari ed al limite del "masochismo" politico; in sostanza, un Governo cittadino di minoranza che ha governato e pretende ancora di governare come se avesse la più ampia maggioranza; tutto ciò ha un prezzo e lo pagherà la nostra comunità; per venire incontro alla stessa e ridurre le tasse sarebbe bastato non spendere 70 mila euro per la gestione diretta della Piscina Comunale nel 2012 ed evitare – si poteva – le spese allegre per la Piazza (150 mila euro tra varianti e Variazioni di Bilancio) degli anni successivi. Noi siamo stati dunque ancora una volta contrari a questa politica di Bilancio e abbiamo fieramente votato contro; anche perché, siamo convinti che tutto questo deve restare scolpito nella storia del nostro paese; tra qualche anno si dovrà sapere chi erano i "pochi" contro e i "tanti" a favore di un'Amministrazione che governò, in piena crisi economica, deliberando un Bilancio con una consistenza dei debiti largamente superiore (150 %) rispetto alle entrate correnti e con un volume dei residui passivi complessivi provenienti dal Titolo I della Spesa, superiore al 40% degli impegni della medesima spesa corrente. E' obbligatorio evidenziare infine che, ai sensi e per gli effetti dei principi della c.d. armonizzazione contabile, i quali hanno sostanzialmente riscritto l'art. 162 comma 6 del TUEL, l'equilibrio contabile di questo Bilancio di Previsione 2015, presenta un saldo attivo previsionale di appena 4 mila euro che è la differenza tra la somma delle spese correnti unite alla quota capitale mutui ( € 9.751.018,85) e la somma delle Entrate Correnti (€ 9.754.982,56). Niente sogni di gloria allora per la nostra San Ferdinando...anzi;
P.S. Un'ultima chicca: la Regione ha stanziato solo a fine anno dei fondi premiali per le Politiche Sociali del nostro Ambito. Bene, ci mancherebbe altro; e d'altronde le risorse premiali non sono mai mancate al nostro Piano Sociale di Zona; il problema è, come si sarebbero dovute contabilizzare in Bilancio le stesse? Il Sindaco del Comune Capofila, bontà sua, ha pensato bene di aggrapparsi ad una Delibera Giuntale di Variazione di Bilancio pregressa per modificarla ed ampliarla in sede di ratifica consiliare, ben oltre i limiti contenutistici della stessa e temporali, questi ultimi previsti dall'Art. 175 del D. Lgs. 267/2000; di fronte ai numerosi nostri richiami sia al rispetto del Regolamento di Contabilità che dello stesso TUEL, sia la Maggioranza che la struttura burocratica dell' Ente, presente in aula, hanno sostanzialmente confermato che tutto ciò era legittimo e regolare; a fronte di ciò, un'ultima domanda sorge spontanea: ma il Consiglio Comunale di San Ferdinando, oltre che Poteri di Controllo e di Indirizzo, ha ultimamente anche Poteri Legislativi?».