Puttilli risponde su garanzia giovani
L'ex primo cittadino: «L'incoerenza istituzionale del sindaco Lamacchia»
sabato 22 novembre 2014
10.00
Il capogruppo di minoranza a San Ferdinando di Puglia Salvatore Puttilli interviene sulla questione di Garanzia Giovani, accusando di incoerenza il sindaco Michele Lamacchia che aveva polemizzato negli ultimi giorni sulle modalità e i tempi del bando. «Evviva! L'attuale Sindaco di San Ferdinando ce l'ha fatta, è riuscito a tornare agli onori della cronaca sovracomunale aggrappandosi alle polemiche strumentali del progetto Garanzia Giovani; è da quasi una settimana, infatti, che i giornali (vedasi la Gazzetta del Mezzogiorno) sono costretti a ripetere noiosamente una serie di quesiti che, ne siamo certi, troveranno nelle sedi opportune, quali possono essere l'Assemblea dei Sindaci o il Consiglio Provinciale, le dovute risposte. Pari atteggiamento rispettoso esigiamo, però, sia osservato dallo stesso Sindaco nella sua città, ricordandogli solo l'ultima, delle tante questioni "appese" in attesa di doverose risposte che riguardano ad esempio il progetto della Casa della Salute a San Ferdinando di Puglia: il correlato permesso di costruire, sorprendentemente tempestivo, è stato infatti istruito, studiato, predisposto, stampato e firmato in poco meno di 24 ore. In proposito, coerentemente alla determinazione dimostrata sul procedimento provinciale inerente la costruzione dell'Auditorium dell'I.I.S.S."Dell'Aquila", ci saremmo aspettati altrettanta risolutezza quantomeno per spiegarci come mai a San Ferdinando, si siano surclassate le verifiche previste, che impongono l'approvazione di una variante urbanistica del Consiglio Comunale affinchè si possa eventualmente rilasciare il Permesso di Costruire. Altrettanta determinazione esigiamo in ordine alle constatate anomalie procedurali inerenti l'affidamento della progettazione e direzione lavori della Ex Cava di Cafiero a San Ferdinando di Puglia (Appalto di un milione di euro) magari votando a favore, il prossimo 28 novembre, all'istituzione di un' apposita Commissione di Inchiesta così come richiesto dal nostro Gruppo Consiliare; anziché strumentalizzare allora con tanta pervicacia una guerra tra poveri in materia di occupazione, prima di acquisire seri elementi di valutazione come si confà ad un Sindaco, dall'attuale Sindaco di San Ferdinando ci saremmo aspettati e ci aspettiamo ancora un'incisiva attività politico-istituzionale nei confronti della Regione e della Provincia, nella quale ora è componente determinante per le funzioni attribuite all'Assemblea dei Sindaci. Ad oltre un mese dalla nascita del nuovo organismo ci aspettavamo un coinvolgimento per ricevere contributi su quale futuro intende prospettare e sostenere, o una informativa su come intende rappresentare gli interessi della città e di tutto il territorio. Ci aspettavamo che più che passare giorni a rimestare su questioni che comunque avranno riscontro, ingessando i nuovi organismi di cui è componente, fosse stato sufficientemente propositivo rispetto agli argomenti di diretta competenza i cui interessi di rilevanza generale possono dare continuità o migliorare il lavoro svolto. Ma, si dice, ognuno dal proprio cuor l'altrui misura. Forse, il Sindaco di San Ferdinando confonde ancora un po' troppo le competenze di indirizzo, di spettanza degli organi istituzionali, con le attività gestionali di dirigenti ed uffici. Concludiamo evidenziando che egli, per coerenza, ("fulminato sulla via di Damasco", per le preoccupazioni legate al personale provinciale, che a suo dire potrebbe essere dichiarato in esubero) si sarebbe dovuto preoccupare di esprimere altrettanti strali sulle centinaia di assunzioni di questi giorni presso la Regione Puglia. Se fosse stata genuina la sua preoccupazione, ci saremmo aspettati di vederlo incatenato ai cancelli della Regione per fare annullare quelle assunzioni, se non altro per l'enorme incidenza numerica ed onerosità delle stesse sui cittadini contribuenti a ridosso di una competizione elettorale. Piuttosto che controllare ciò che fanno i dirigenti, visto che ci sono già altre figure deputate a farlo, si porti rispetto allora a quel personale e ci si impegni pienamente nella ricerca di soluzioni di crescita e nel finanziamento di opere d'investimento al servizio del territorio. Egli, come Sindaco, siede nella nuova Assemblea provinciale non perché eletto per quella funzione ma perché rappresentante di una comunità. Cerchi di esserne degno, se ci riesce».