Quando la parola poetica si fa preghiera
Ieri grande emozioni per il reading “Dedicato a Maria” nel cortile della chiesa del Carmine in via Mazzini
martedì 16 luglio 2024
12.38
Si è svolto ieri a San Ferdinando di Puglia il Reading Teatrale, "Dedicato a Maria", di e con Mariella Parlato con la partecipazione di Angela Lemma, la collaborazione di Rosa Tarantino e le coreografie di Angela Dimiccoli; una serata fortemente voluta da Don Mimmo Marrone, ed organizzata dalla Confraternita Maria SS del Carmine, presso il cui cortile si è tenuto il reading. L'evento è stato realizzato in collaborazione con la Biblioteca don Milani.
Di seguito un preciso resoconto a cura del prof. Giuseppe Lagrasta, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Barletta.
«L'azione teatrale di Mariella Parlato, posta in atto nel reading dedicato a Maria, ha espresso un livello d'azione attoriale, eccellente nella sua plasticità ideativa, ma anche nella sua messa in scena diretta a realizzare una comunicazione coinvolgente, empatica ed emotiva.
Il linguaggio enigmatico della poesia, trasmesso con dolcezza e tempi precisi, come se fosse una partitura musicale, ha consentito al linguaggio attoriale di Mariella Parlato di comunicare al pubblico un fondamentale alfabeto teatrale della parola, connesso agli elementi costitutivi della Lezione sulla "Leggerezza" declinata da Italo Calvino nelle "Lezioni Americane" e alla dimensione volitiva della prova attoriale. La profondità dialogica della performance di Mariella si è intrecciata alla levità della scrittura di Erri Deluca, alla dolcezza delle parole di Don Tonino Bello e all'intimità misteriosa della poesia di Alda Merini.
Quando un'attrice - regista, attraverso la ricerca e l'adattamento dei testi e degli autori, costituito da intersezioni concettuali e da dinamiche dialogiche, riesce a realizzare una rete di significati così densa di figurazioni e di trasfigurazioni emotive, il racconto teatrale si fa incontro di sentimenti, di passioni, di punti di vista molteplici, di visioni del mondo, che conducono gli spettatori verso un processo di catarsi, di gioia d'ascoltare le figurazioni che da ombre si trasformano in figure viventi.
È il miracolo del vero teatro che trasfonde e muta gli spazi umani, in luoghi in cui i soggetti parole-rappresentazioni si ritrovano in gioco trasfigurando il senso della bellezza in intelligenza visiva, quella richiesta, peraltro, dal nostro mondo complesso che richiede la strategia del pensare per immagini e riflettere facendo epochè. Quando la tessitura teatrale, marcata tra parola, metafore, immagini e danza, scuote l'animo degli spettatori e delle spettatrici, vuol dire che il focus emotivo-empatico-dialogico tra attrice, danzatrici e pubblico ha raggiunto una fusione di orizzonti di profonda levità umana e di coinvolgimento e condivisione appassionata per la performance attoriale eccellente.
Quando "la parola" illumina la scena e si trasforma in orizzonte di senso e significato, significando la profondità del linguaggio teatrale, l'interpretazione dell'attrice racconta la "bellezza della parola poetica", in modo che il messaggio profondo della parola teatrale interagisca con gli spettatori; così, il dialogo, intenso e misterioso, si fa dialogo da anima ad anima, e Mariella Parlato ha illuminato, con la sua grande prova d'attrice, la parola che si fa natura umanante, che entra nelle venature dialogiche della parola ed amplia gli orizzonti vitali, tra essere ed esserci, in perfetta sintonia con le interessanti coreografie di Angela Dimiccoli che, insieme alla danzatrice Angela Lemma, ha contribuito a rendere "visive" le parole-emozioni. Dialoghi, parole, immagini, danza, poesia, linguaggio d'atmosfere intime proiettate nel mistero della vita di Maria, madre di Gesù, si intrecciano a dolore e ragioni, accettazione e silenzi misteriosi, e nel flusso poetico, la parola si fa carne. La lezione umana e attoriale di Mariella Parlato ha indicato il vero sentiero luminoso, dove la vita, si fa più vita e la lotta, si fa sempre più forza di volontà e resilienza-resistenza.
La prova attoriale di Mariella Parlato, ha indicato quali sono le strategie interiori che l'attrice deve porre in essere per essere inclusiva e dedicata, e dove le forme del dialogo teatrale sono testimonianza vitale di come si fa teatro di poesia con la poesia del teatro, non trascurando la ricerca della parola che racconta attraverso profonde emozioni un delicato e tragico momento vissuto da una donna, Maria, la madre di Gesù, che attraverso la forza dell'amore materno ha testimoniato e indicato le strade da intraprendere per ripartire, con la forza della fede e con l'energia dell'amore di fronte a situazioni drammatiche e irreparabili».
Di seguito un preciso resoconto a cura del prof. Giuseppe Lagrasta, Presidente del Comitato Dante Alighieri di Barletta.
«L'azione teatrale di Mariella Parlato, posta in atto nel reading dedicato a Maria, ha espresso un livello d'azione attoriale, eccellente nella sua plasticità ideativa, ma anche nella sua messa in scena diretta a realizzare una comunicazione coinvolgente, empatica ed emotiva.
Il linguaggio enigmatico della poesia, trasmesso con dolcezza e tempi precisi, come se fosse una partitura musicale, ha consentito al linguaggio attoriale di Mariella Parlato di comunicare al pubblico un fondamentale alfabeto teatrale della parola, connesso agli elementi costitutivi della Lezione sulla "Leggerezza" declinata da Italo Calvino nelle "Lezioni Americane" e alla dimensione volitiva della prova attoriale. La profondità dialogica della performance di Mariella si è intrecciata alla levità della scrittura di Erri Deluca, alla dolcezza delle parole di Don Tonino Bello e all'intimità misteriosa della poesia di Alda Merini.
Quando un'attrice - regista, attraverso la ricerca e l'adattamento dei testi e degli autori, costituito da intersezioni concettuali e da dinamiche dialogiche, riesce a realizzare una rete di significati così densa di figurazioni e di trasfigurazioni emotive, il racconto teatrale si fa incontro di sentimenti, di passioni, di punti di vista molteplici, di visioni del mondo, che conducono gli spettatori verso un processo di catarsi, di gioia d'ascoltare le figurazioni che da ombre si trasformano in figure viventi.
È il miracolo del vero teatro che trasfonde e muta gli spazi umani, in luoghi in cui i soggetti parole-rappresentazioni si ritrovano in gioco trasfigurando il senso della bellezza in intelligenza visiva, quella richiesta, peraltro, dal nostro mondo complesso che richiede la strategia del pensare per immagini e riflettere facendo epochè. Quando la tessitura teatrale, marcata tra parola, metafore, immagini e danza, scuote l'animo degli spettatori e delle spettatrici, vuol dire che il focus emotivo-empatico-dialogico tra attrice, danzatrici e pubblico ha raggiunto una fusione di orizzonti di profonda levità umana e di coinvolgimento e condivisione appassionata per la performance attoriale eccellente.
Quando "la parola" illumina la scena e si trasforma in orizzonte di senso e significato, significando la profondità del linguaggio teatrale, l'interpretazione dell'attrice racconta la "bellezza della parola poetica", in modo che il messaggio profondo della parola teatrale interagisca con gli spettatori; così, il dialogo, intenso e misterioso, si fa dialogo da anima ad anima, e Mariella Parlato ha illuminato, con la sua grande prova d'attrice, la parola che si fa natura umanante, che entra nelle venature dialogiche della parola ed amplia gli orizzonti vitali, tra essere ed esserci, in perfetta sintonia con le interessanti coreografie di Angela Dimiccoli che, insieme alla danzatrice Angela Lemma, ha contribuito a rendere "visive" le parole-emozioni. Dialoghi, parole, immagini, danza, poesia, linguaggio d'atmosfere intime proiettate nel mistero della vita di Maria, madre di Gesù, si intrecciano a dolore e ragioni, accettazione e silenzi misteriosi, e nel flusso poetico, la parola si fa carne. La lezione umana e attoriale di Mariella Parlato ha indicato il vero sentiero luminoso, dove la vita, si fa più vita e la lotta, si fa sempre più forza di volontà e resilienza-resistenza.
La prova attoriale di Mariella Parlato, ha indicato quali sono le strategie interiori che l'attrice deve porre in essere per essere inclusiva e dedicata, e dove le forme del dialogo teatrale sono testimonianza vitale di come si fa teatro di poesia con la poesia del teatro, non trascurando la ricerca della parola che racconta attraverso profonde emozioni un delicato e tragico momento vissuto da una donna, Maria, la madre di Gesù, che attraverso la forza dell'amore materno ha testimoniato e indicato le strade da intraprendere per ripartire, con la forza della fede e con l'energia dell'amore di fronte a situazioni drammatiche e irreparabili».