Rapine, estorsione e porto d'armi: arresto per due fratelli
Operazione dei Carabinieri. Commercianti come dei “Bancomat”
giovedì 17 dicembre 2015
19.23
Due provvedimenti di custodia cautelare in carcere emanati dal gip del Tribunale di Foggia con l'accusa di rapina, porto e detenzione abusiva di armi, ricettazione, oltre all'estorsione aggravata e continua per aver costretto un minorenne a consegnare loro futili somme di denaro. Il copione utilizzato dai fratelli sanferdinandesi Bernardino e Claudio D'Ascoli di 32 e 30 anni è sempre lo stesso: irrompevano a volto coperto, minacciavano i presenti e con una pistola ed estorcevano denaro. In questo modo fra gennaio e marzo hanno rapinato l'ufficio postale, una pizzeria e un circolo privato per un bottino di circa 1000 euro. Dalle indagini, basate su intercettazioni e rilievi di scientifica eseguiti da RIS di Roma, dell'operazione "Bancomat", così definita dagli investigatori perché i titolari delle attività di San Ferdinando erano diventati dei veri erogatori di soldi, è emerso che in un'occasione la vittima è stata fatta inginocchiare davanti al figlio minorenne, il quale era minacciato con una pistola per costringere la mamma a consegnare loro il denaro.
I Carabinieri durante le indagini hanno ritrovato in un'auto 2 guanti, 1 pistola calibro7,65 con i numeri di matricola limitati e dei guanti. Il più piccolo dei due fratelli, Claudio D'Ascoli, è stato già arrestato dai Carabinieri lo scorso 9 marzo per aver tentato 2 rapine a distanza di pochi minuti, prima in una gioielleria poi in una farmacia, sventate a causa della reazione delle vittime.
I Carabinieri durante le indagini hanno ritrovato in un'auto 2 guanti, 1 pistola calibro7,65 con i numeri di matricola limitati e dei guanti. Il più piccolo dei due fratelli, Claudio D'Ascoli, è stato già arrestato dai Carabinieri lo scorso 9 marzo per aver tentato 2 rapine a distanza di pochi minuti, prima in una gioielleria poi in una farmacia, sventate a causa della reazione delle vittime.