Sì all'unanimità del Consiglio regionale alla proroga del Piano casa
Due gli emendamenti passati che apportano delle modifiche alla legge del 2009
lunedì 9 novembre 2015
16.34
Ancora un anno di proroga per il cosiddetto Piano casa (31 dicembre 2016), per attuare e completare gli interventi previsti dalla legge 14 del 2009. Lo ha deciso all'unanimità il Consiglio regionale. Il presidente della V Commissione Filippo Caracciolo ha spiegato che oltre alla proroga che «ha trovato grande apprezzamento fra le aziende edili ed i proprietari di immobili», con la proposta di legge presentata in Commissione dal consigliere Erio Congedo, si è pensato di apportare alcune modifiche alla stessa legge «in considerazione del fatto che in fase applicativa sono stati riscontrati alcuni dubbi interpretativi che hanno dato origine a quesiti da parte delle amministrazioni comunali e liberi professionisti».
«Negli anni passati il Piano casa si è rivelato da un lato un sostegno concreto al settore edile, da sempre parte rilevante dell'economia pugliese ma attualmente in fase di sofferenze, dall'altro potrebbe offrire una possibilità per i proprietari di immobili ad attuare piccoli ampliamenti e ristrutturazioni del proprio patrimonio edilizio, senza intaccare ambiente e paesaggio e senza consumo di suolo» ha spiegato Caracciolo. Approvati due emendamenti presentati dal consigliere Fabiano Amati. Il primo (che ha registrato la contrarietà del Governo, passato con 23 voti favorevoli e 16 contrari) riguarda una specificazione sul versante della "residenzialità". «Poiché lo spirito complessivo della legge – ha detto Amati – risiede prioritariamente nel favorire la residenzialità, si specifica tale propensione al cospetto di una possibilità di aumento di volumetria che però sugli usi consentiti della strumentazione urbanistica si ritrova a riconoscere le più varie destinazioni (opifici, servizi ecc..) tranne la residenzialità: cioè lo scopo prevalente dell'ampliamento consentito».
L'altro emendamento Amati approvato all'unanimità, sottolinea che nei procedimenti regolati dal Piano territoriale regionale (PTTR) e nei procedimenti connessi di natura urbanistica e ambientale, il parere del soprintendente si intende obbligatorio e non vincolante. Con questo articolo aggiuntivo di fatto si modifica la legge regionale 20 del 2009.
«Negli anni passati il Piano casa si è rivelato da un lato un sostegno concreto al settore edile, da sempre parte rilevante dell'economia pugliese ma attualmente in fase di sofferenze, dall'altro potrebbe offrire una possibilità per i proprietari di immobili ad attuare piccoli ampliamenti e ristrutturazioni del proprio patrimonio edilizio, senza intaccare ambiente e paesaggio e senza consumo di suolo» ha spiegato Caracciolo. Approvati due emendamenti presentati dal consigliere Fabiano Amati. Il primo (che ha registrato la contrarietà del Governo, passato con 23 voti favorevoli e 16 contrari) riguarda una specificazione sul versante della "residenzialità". «Poiché lo spirito complessivo della legge – ha detto Amati – risiede prioritariamente nel favorire la residenzialità, si specifica tale propensione al cospetto di una possibilità di aumento di volumetria che però sugli usi consentiti della strumentazione urbanistica si ritrova a riconoscere le più varie destinazioni (opifici, servizi ecc..) tranne la residenzialità: cioè lo scopo prevalente dell'ampliamento consentito».
L'altro emendamento Amati approvato all'unanimità, sottolinea che nei procedimenti regolati dal Piano territoriale regionale (PTTR) e nei procedimenti connessi di natura urbanistica e ambientale, il parere del soprintendente si intende obbligatorio e non vincolante. Con questo articolo aggiuntivo di fatto si modifica la legge regionale 20 del 2009.