"Tacchi all’Inferno”: un racconto tutto al femminile in occasione della Giornata della donna
Dialogo tra l’autrice Anna Leva e la psicoterapeuta Claudia Ciccarelli
lunedì 11 marzo 2024
"La violenza, in tutte le sue declinazioni, tutt'oggi è presente attraverso gli stereotipi in cui siamo tutti immersi" - questo afferisce la dott. Claudia Ciccarelli, psicoterapeuta dell'Osservatorio Giulia e Rossella, che nella giornata dell'8 marzo in occasione della Giornata internazionale della donna ha moderato il Reading letterario "Tacchi all'inferno" con l'autrice Anna Leva.
Presente all'evento – che si è tenuto presso la Biblioteca Civica "Marino Piazzola" – anche l'Assessora alle Politiche Sociali e Culturali nella persona dell' avv. Cinzia Petrignano. Presente anche la Presidente dell'Osservatorio Giulia e Rossella nella persona di Tina Arbues.
Un'espressione che sicuramente caratterizza la protagonista del libro, ma anche tante donne, cosa si è disposti ad accettare per amore?"La protagonista è una donna che, in un momento di vulnerabilità, scivola nella spirale di un manipolatore perdendo sé stessa. Per amore talvolta si superano dei confini personali che inducono ad uno scollamento tra corpo e mente. Aggiungo che la protagonista, tramite la solidarietà di varie figure femminili, rinascerà per la seconda volta. In merito alla scrittrice sottolineo che il suo scritto è toccante e prezioso al tempo stesso. Traduce perfettamente ciò che vive una donna che subisce violenza" – racconta la dott. Ciccarelli.
Spesso si parla di indipendenza della donna, in base alla sua esperienza lavorativa, pensa che la donna si senta abbastanza indipendente?
"Quello dell'indipendenza economica è un grandissimo problema che, secondo le ultime ricerche ISTAT, pone l'Italia negli ultimi posti in classifica. Nel nostro Paese c'è un altissimo tasso di disoccupazione femminile che riscontriamo anche nelle donne che si rivolgono al CAV, motivo per cui prevediamo dei percorsi di orientamento al lavoro successivi ai percorsi di uscita dalla violenza" – afferma la psicoterapeuta.
Quali sono state le reazioni del pubblico durante l'evento?
"Vi è stata la copiosa presenza degli studenti del CPIA di San Ferdinando, accompagnati dalle insegnanti, che hanno partecipato con interesse, nonostante la difficoltà della lingua. In particolare, un insegnante di fisica e chimica ha condiviso un suo pensiero scritto sulla violenza, facendo commuovere la platea. Una donna ha invece raccontato la propria esperienza di vittima di violenza, regalandoci uno spaccato emozionante".
Considerazioni personali?
"La violenza, in tutte le sue declinazioni, tutt'oggi è presente attraverso gli stereotipi in cui siamo tutti immersi - nessuno immune - e le varie forme di discriminazione di cui siamo impregnati. Fondamentali sono la prevenzione e la sensibilizzazione nelle scuole di ordine e grado, la formazione e il fare rete. Noi operatrici dei CAV scendiamo in campo ogni giorno munite di un sapere condiviso, che ci consente di affrontare le mille difficoltà accanto alle donne, facendo loro da specchio, affinché possano riflettere un'immagine consapevole di sé stesse, ritrovarsi e iniziare a vivere lontane da coloro che le hanno trascinate in un burrone 'dorato'" – afferma con grande convinzione la dott. Claudia Ciccarelli.
Presente all'evento – che si è tenuto presso la Biblioteca Civica "Marino Piazzola" – anche l'Assessora alle Politiche Sociali e Culturali nella persona dell' avv. Cinzia Petrignano. Presente anche la Presidente dell'Osservatorio Giulia e Rossella nella persona di Tina Arbues.
Un'espressione che sicuramente caratterizza la protagonista del libro, ma anche tante donne, cosa si è disposti ad accettare per amore?"La protagonista è una donna che, in un momento di vulnerabilità, scivola nella spirale di un manipolatore perdendo sé stessa. Per amore talvolta si superano dei confini personali che inducono ad uno scollamento tra corpo e mente. Aggiungo che la protagonista, tramite la solidarietà di varie figure femminili, rinascerà per la seconda volta. In merito alla scrittrice sottolineo che il suo scritto è toccante e prezioso al tempo stesso. Traduce perfettamente ciò che vive una donna che subisce violenza" – racconta la dott. Ciccarelli.
Spesso si parla di indipendenza della donna, in base alla sua esperienza lavorativa, pensa che la donna si senta abbastanza indipendente?
"Quello dell'indipendenza economica è un grandissimo problema che, secondo le ultime ricerche ISTAT, pone l'Italia negli ultimi posti in classifica. Nel nostro Paese c'è un altissimo tasso di disoccupazione femminile che riscontriamo anche nelle donne che si rivolgono al CAV, motivo per cui prevediamo dei percorsi di orientamento al lavoro successivi ai percorsi di uscita dalla violenza" – afferma la psicoterapeuta.
Quali sono state le reazioni del pubblico durante l'evento?
"Vi è stata la copiosa presenza degli studenti del CPIA di San Ferdinando, accompagnati dalle insegnanti, che hanno partecipato con interesse, nonostante la difficoltà della lingua. In particolare, un insegnante di fisica e chimica ha condiviso un suo pensiero scritto sulla violenza, facendo commuovere la platea. Una donna ha invece raccontato la propria esperienza di vittima di violenza, regalandoci uno spaccato emozionante".
Considerazioni personali?
"La violenza, in tutte le sue declinazioni, tutt'oggi è presente attraverso gli stereotipi in cui siamo tutti immersi - nessuno immune - e le varie forme di discriminazione di cui siamo impregnati. Fondamentali sono la prevenzione e la sensibilizzazione nelle scuole di ordine e grado, la formazione e il fare rete. Noi operatrici dei CAV scendiamo in campo ogni giorno munite di un sapere condiviso, che ci consente di affrontare le mille difficoltà accanto alle donne, facendo loro da specchio, affinché possano riflettere un'immagine consapevole di sé stesse, ritrovarsi e iniziare a vivere lontane da coloro che le hanno trascinate in un burrone 'dorato'" – afferma con grande convinzione la dott. Claudia Ciccarelli.