Tari, chi non ha pagato rischia cartella esattoriale
Respinto ricorso al Tar
giovedì 20 giugno 2019
15.42
Non ci sono ragioni per sospendere le delibera sulle tariffe Tari o non pagare. Vacuo il ricorso al Tar delle opposizioni di Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia contro gli atti delle amministrazioni di Francesco di Feo e Salvatore Puttilli. Questa mattina, la Sezione prima del Tribunale amministrativo regionale ha pubblicato la sentenza sul ricorso presentato dalla sinistra sanferdinandese che chiedeva la sospensiva dei provvedimenti comunali. Per Trinitapoli, dopo un iniziale attacco mediatico basato su identica richiesta di sospensiva, era stata la stessa minoranza a tornare sui propri passi, rinunciando al congelamento della delibera consiliare sul pef, approvata il 28 dicembre scorso.
«Stesso avvocato, stesso ricorso, stesse richieste, stessi mandanti politici – commenta il sindaco di Trinitapoli, Francesco di Feo – . C'è una differenza: qui da noi quello stesso avvocato ha voluto evitare la scontata figuraccia, rinunciando per tempo alla richiesta di sospensiva. A San Ferdinando la hanno insistito e chiaramente hanno perso». Niente sospensiva, la Tari determinata a Trinitapoli e San Ferdinando va pagata: «Oltre ogni demagogia dei ricorrenti delle opposizioni – osserva di Feo in conclusione – , resta l'amara consapevolezza che ci sia una parte politica che pecca continuamente di arroganza e lo fa anche a spese dei cittadini: quel ricorso è costato circa 10mila euro, pagati da tutti e presentato dagli avvocati scelti da pochi. Chi ha promosso il ricorso per meri scopi politici ha esposto i contribuenti a rischi enormi con l'aumento della stessa Tari. I consiglieri comunali, che si sono nascosti dietro a cittadini inconsapevoli dovrebbero chiedere scusa e ritirare il ricorso: almeno conserverebbero quel po' di credibilità politica rimasta».
«Stesso avvocato, stesso ricorso, stesse richieste, stessi mandanti politici – commenta il sindaco di Trinitapoli, Francesco di Feo – . C'è una differenza: qui da noi quello stesso avvocato ha voluto evitare la scontata figuraccia, rinunciando per tempo alla richiesta di sospensiva. A San Ferdinando la hanno insistito e chiaramente hanno perso». Niente sospensiva, la Tari determinata a Trinitapoli e San Ferdinando va pagata: «Oltre ogni demagogia dei ricorrenti delle opposizioni – osserva di Feo in conclusione – , resta l'amara consapevolezza che ci sia una parte politica che pecca continuamente di arroganza e lo fa anche a spese dei cittadini: quel ricorso è costato circa 10mila euro, pagati da tutti e presentato dagli avvocati scelti da pochi. Chi ha promosso il ricorso per meri scopi politici ha esposto i contribuenti a rischi enormi con l'aumento della stessa Tari. I consiglieri comunali, che si sono nascosti dietro a cittadini inconsapevoli dovrebbero chiedere scusa e ritirare il ricorso: almeno conserverebbero quel po' di credibilità politica rimasta».