Triduo Sacro Cuore di Gesù: festeggiamenti prolungati fino a domenica 18 giugno
Predicatore del Triduo: padre Enzo Macchia, Missionario Oblato di Maria Immacolata
lunedì 19 giugno 2023
10.05
"Imparate da me che sono mite ed umile di cuore": con questo passo del Vangelo, presso San Ferdinando di Puglia, la comunità della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù, insieme al suo parroco nella persona di don Ruggiero Lattanzio, dà inizio al Triduo del Sacratissimo Cuore di Gesù.
Un Triduo cominciato martedì 13 giugno e terminato venerdì 16 giugno con la solenne Celebrazione Eucaristica - che ha visto la partecipazione di tutti i sacerdoti delle altre parrocchie del paese – e che ha avuto un suo seguito con la processione dell'immagine del Sacro Cuore di Gesù presso le vie di San Ferdinando abbellite nell'occasione.
"Ho trovato una comunità che era molto sensibile al Cuore di Gesù. Io ho cominciato così 'abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo' e avevo un certo timore nel dover parlare del cuore del Maestro perché mi sembrava che era un po' il luogo dell'intimità, mi sembrava di dover raccontare qualche cosa che era estremamente privato. Ma è stato interessante perché il Sacro Cuore era già conosciuto, quindi il cuore del Maestro era già conosciuto, era già imitato e potevo già vedere nelle persone dei cambiamenti, che poi loro stessi mi hanno raccontato: uno scambio di cuori che era iniziato molto tempo prima , non era mettere da parte il loro cuore per mettere quello di Gesù, ma era esattamente l'opposto; il cuore di Gesù contattava la parte migliore di noi, quella parte bella che non era solo nostra ma anche sua. Quindi si, ho trovato una grande sensibilità e soprattutto dei cuori in cammino".
"Questo triduo può essere una delle tante basi che il Signore prepara per la sua missione. Gesù sempre ci precede in Galilea: è Lui che prepara i cuori, è Lui che prepara le missioni e tutto quello che noi facciamo è un'aggiunta a questa base che già c'è. Ma in che modo questo triduo getta una base per la missione, oltre a quelle che sono le relazioni, la conoscenza , la fiducia, la stima, l'aver fatto più pezzi di strada insieme? Non siamo più estranei quando ci vediamo, siamo tutti di casa, tutti in cammino, tutti sulla stessa barca, dove non c'è maestro o discepolo, ma tutti in cammino. Quindi questa è la premessa. Ma come questo triduo può aiutare la base della missione? Sicuramente con la scoperta, la riscoperta di un Dio vicino. È una grande base per la missione questo triduo insieme a tutte le altre attività che si sono portate in quest'anno, le varie predicazioni, perché spinge a costruire un'umanità nuova, a riscoprire quella che è la rivoluzione del Vangelo". Una rivoluzione che ci fa comprendere quanto siamo poveri, ci spiega padre Enzo. "Ma le nostre povertà sono condizioni di possibilità perché Dio si manifesti. I poveri sono l'occasione per uscire dalla nostra avidità , dalle nostre avidità , le nostre povertà in egual misura e se noi accettiamo di essere poveri , la vita diventa altra e si apre alla gratitudine – continua padre Enzo - io mi rendo conto che forse tante volte i matrimoni e lo stesso sacerdozio finisce perché non si accettano le nostre povertà e non si accolgono, non ci ricordiamo che siamo poveri. Se scappiamo da questa povertà cercheremo continuamente di riempirla , di riempire questa voragine, invece se l'accetto posso incontrare Gesù, posso incontrare gli altri, posso incontrare il Regno. In fondo è anche il peccato di Adamo ed Eva che vogliono scappare dalle loro povertà – esplicita così il reverendo. E come questo triduo può essere ancora una base per questa Missione? Fa scoprire un Dio vicino, fa scoprire un cuore che può essere imitato. È come consegnarli la nostra umanità perché possa essere cambiata, migliorata, trasformata". Termina poi padre Enzo, ricordando ciò che i fedeli hanno visto e ascoltato durante le celebrazioni del triduo: "abbiamo visto l'amore al nemico, abbiamo visto come gettare in Lui ogni preoccupazione, abbiamo guardato alla Misericordia; quindi non solo una devozione, ma un'umanità nuova: uomini e donne che portano nel mondo la bellezza di questo Dio che hanno incontrato. Forse senza nominarlo, per questo è una preparazione, è una rivoluzione, perché è la presenza reale e viva del Dio tra gli uomini".
Un Triduo cominciato martedì 13 giugno e terminato venerdì 16 giugno con la solenne Celebrazione Eucaristica - che ha visto la partecipazione di tutti i sacerdoti delle altre parrocchie del paese – e che ha avuto un suo seguito con la processione dell'immagine del Sacro Cuore di Gesù presso le vie di San Ferdinando abbellite nell'occasione.
Predicatore del triduo: padre Enzo Macchia, Missionario Oblato di Maria Immacolata
Presente in questi giorni di festa il rev.do p. Enzo Macchia, Missionario Oblato di Maria Immacolata che - accolto dalla comunità parrocchiale - ha celebrato durante il triduo.Tre nuovi consacrati al Sacro Cuore di Gesù
Il giorno 14 giugno, durante la Celebrazione Eucaristica, sono stati consacrati tre nuovi fedeli al Sacro Cuore di Gesù, rispettivamente: Emanuele Borraccino, Giuseppe Martire, Michele Caprioli. I quali si sono aggiunti ai già numerosi consacrati al Sacro Cuore di Gesù, che in parrocchia ne coltivano il culto e la spiritualità.Festeggiamenti prolungati
Il triduo del Sacro Cuore di Gesù ha visto il suo prolungarsi nelle giornate di festa animate da serate aperte a tutti: il giorno 16 giugno ha visto un momento di lode con i bambini di 1^ Comunione e un successivo spettacolo pirotecnico, il giorno 17 giugno è stato movimentato dal talent "Sotto la mia stella" a cura di bambini e ragazzi dell'Oratorio parrocchiale e oggi, 18 giugno , il cortile parrocchiale accoglierà la messa in scena della commedia "Avendo, Pagando" a cura del gruppo giovanissimi della parrocchia.Una particolare sensibilità al Sacro Cuore di Gesù
A questo proposito abbiamo chiesto a padre Enzo Macchia se in questi giorni di triduo avesse notato una particolare sensibilità della comunità al Sacro Cuore di Gesù."Ho trovato una comunità che era molto sensibile al Cuore di Gesù. Io ho cominciato così 'abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo' e avevo un certo timore nel dover parlare del cuore del Maestro perché mi sembrava che era un po' il luogo dell'intimità, mi sembrava di dover raccontare qualche cosa che era estremamente privato. Ma è stato interessante perché il Sacro Cuore era già conosciuto, quindi il cuore del Maestro era già conosciuto, era già imitato e potevo già vedere nelle persone dei cambiamenti, che poi loro stessi mi hanno raccontato: uno scambio di cuori che era iniziato molto tempo prima , non era mettere da parte il loro cuore per mettere quello di Gesù, ma era esattamente l'opposto; il cuore di Gesù contattava la parte migliore di noi, quella parte bella che non era solo nostra ma anche sua. Quindi si, ho trovato una grande sensibilità e soprattutto dei cuori in cammino".
Un Triduo che pone le basi per la Missione popolare che si svolgerà a Novembre
Abbiamo quindi chiesto a padre Enzo se pensasse che questo triduo in qualche modo potesse essere considerato una base per la Missione che si svolgerà a Novembre."Questo triduo può essere una delle tante basi che il Signore prepara per la sua missione. Gesù sempre ci precede in Galilea: è Lui che prepara i cuori, è Lui che prepara le missioni e tutto quello che noi facciamo è un'aggiunta a questa base che già c'è. Ma in che modo questo triduo getta una base per la missione, oltre a quelle che sono le relazioni, la conoscenza , la fiducia, la stima, l'aver fatto più pezzi di strada insieme? Non siamo più estranei quando ci vediamo, siamo tutti di casa, tutti in cammino, tutti sulla stessa barca, dove non c'è maestro o discepolo, ma tutti in cammino. Quindi questa è la premessa. Ma come questo triduo può aiutare la base della missione? Sicuramente con la scoperta, la riscoperta di un Dio vicino. È una grande base per la missione questo triduo insieme a tutte le altre attività che si sono portate in quest'anno, le varie predicazioni, perché spinge a costruire un'umanità nuova, a riscoprire quella che è la rivoluzione del Vangelo". Una rivoluzione che ci fa comprendere quanto siamo poveri, ci spiega padre Enzo. "Ma le nostre povertà sono condizioni di possibilità perché Dio si manifesti. I poveri sono l'occasione per uscire dalla nostra avidità , dalle nostre avidità , le nostre povertà in egual misura e se noi accettiamo di essere poveri , la vita diventa altra e si apre alla gratitudine – continua padre Enzo - io mi rendo conto che forse tante volte i matrimoni e lo stesso sacerdozio finisce perché non si accettano le nostre povertà e non si accolgono, non ci ricordiamo che siamo poveri. Se scappiamo da questa povertà cercheremo continuamente di riempirla , di riempire questa voragine, invece se l'accetto posso incontrare Gesù, posso incontrare gli altri, posso incontrare il Regno. In fondo è anche il peccato di Adamo ed Eva che vogliono scappare dalle loro povertà – esplicita così il reverendo. E come questo triduo può essere ancora una base per questa Missione? Fa scoprire un Dio vicino, fa scoprire un cuore che può essere imitato. È come consegnarli la nostra umanità perché possa essere cambiata, migliorata, trasformata". Termina poi padre Enzo, ricordando ciò che i fedeli hanno visto e ascoltato durante le celebrazioni del triduo: "abbiamo visto l'amore al nemico, abbiamo visto come gettare in Lui ogni preoccupazione, abbiamo guardato alla Misericordia; quindi non solo una devozione, ma un'umanità nuova: uomini e donne che portano nel mondo la bellezza di questo Dio che hanno incontrato. Forse senza nominarlo, per questo è una preparazione, è una rivoluzione, perché è la presenza reale e viva del Dio tra gli uomini".