Tutti nel Pd, o quasi
La commissione di garanzia ha respinto il tentativo di tesseramento di ben 8 eletti in consiglio da due diversi schieramenti, fra cui il sindaco Camporeale
martedì 21 febbraio 2023
19.09
Una situazione davvero intricata. Il Partito Democratico, a San Ferdinando di Puglia, è tornato prepotentemente "di moda". Sono ben 8, infatti, gli eletti in consiglio comunale che nei giorni scorsi hanno chiesto - rigorosamente on line - la tessera dem, con ogni probabilità in funzione del congresso cittadino, programmato per domenica 12 febbraio in concomitanza con quello provinciale. La commissione nazionale di garanzia ha però bloccato tutto, accogliendo in sostanza le rimostranze di Maria Riccarda Scaringi, segretaria di circolo dimissionaria e unica esponente del Pd a sedere fra i banchi della massima assise cittadina, fermamente all'opposizione. Scaringi non ci ha visto più quando è trapelata la notizia del tentativo di iscrizione al Partito Democratico del sindaco Arianna Camporeale, degli assessori Fabio Capacchione e Cinzia Petrignano, dei consiglieri Roberto Lombardi, Grazia Di Pace e Grazia Capriuoli e persino di altre due esponenti delle minoranze, Elena Pestillo e Daniela Rondinone di "Viviamo San Ferdinando". Tutti avversari, nelle elezioni amministrative di giugno 2022, della lista "Progressisti e democratici" espressione del circolo sanferdinandese vicino all'ex sindaco Michele Lamacchia.
L'intricato mosaico di rapporti personali privilegiati e antipatie che coalizzano ha provocato, nella comunità ofantina, situazioni davvero poco comprensibili. Il sistema elettorale a turno unico (San Ferdinando di Puglia ha una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti) è un ulteriore catalizzatore di controsensi. Camporeale, fedelissima del consigliere regionale Filippo Caracciolo, è uscita dal Pd nel 2017 e rumorosamente per convergere su Salvatore Puttilli, di centrodestra, e costruire un'intesa che ha portato al successo in quell'anno e ad un'amministrazione caduta nel gennaio 2022 proprio per volere del gruppo della stessa Camporeale, che di Puttilli era vicesindaco. Lo stesso ex primo cittadino, benché in odore di passaggio a Fratelli d'Italia, non ha mai nascosto la vicinanza a Giuseppe Tupputi, consigliere regionale di "Con Emiliano". Non solo: la candidatura dell'imprenditrice Elena Pestillo con una lista formata da ex esponenti e iscritti democratici e sensibilità affini a Forza Italia ha complicato ulteriormente il quadro.
Le 8 tessere sono state annullate e, almeno per il momento, appare scongiurata l'ipotesi, piuttosto curiosa, di un Partito Democratico contemporaneamente in maggioranza e all'opposizione in consiglio comunale a San Ferdinando malgrado il suo simbolo, appena 8 mesi fa, non fosse neppure presente sulle schede elettorali.
L'intricato mosaico di rapporti personali privilegiati e antipatie che coalizzano ha provocato, nella comunità ofantina, situazioni davvero poco comprensibili. Il sistema elettorale a turno unico (San Ferdinando di Puglia ha una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti) è un ulteriore catalizzatore di controsensi. Camporeale, fedelissima del consigliere regionale Filippo Caracciolo, è uscita dal Pd nel 2017 e rumorosamente per convergere su Salvatore Puttilli, di centrodestra, e costruire un'intesa che ha portato al successo in quell'anno e ad un'amministrazione caduta nel gennaio 2022 proprio per volere del gruppo della stessa Camporeale, che di Puttilli era vicesindaco. Lo stesso ex primo cittadino, benché in odore di passaggio a Fratelli d'Italia, non ha mai nascosto la vicinanza a Giuseppe Tupputi, consigliere regionale di "Con Emiliano". Non solo: la candidatura dell'imprenditrice Elena Pestillo con una lista formata da ex esponenti e iscritti democratici e sensibilità affini a Forza Italia ha complicato ulteriormente il quadro.
Le 8 tessere sono state annullate e, almeno per il momento, appare scongiurata l'ipotesi, piuttosto curiosa, di un Partito Democratico contemporaneamente in maggioranza e all'opposizione in consiglio comunale a San Ferdinando malgrado il suo simbolo, appena 8 mesi fa, non fosse neppure presente sulle schede elettorali.