"Un impegno verso una società più giusta": parola alla presidente della Pro Loco
Angela Camporeale racconta la realtà e i progetti dell'associazione
giovedì 7 settembre 2023
"Una comunità cittadina deve sentirsi come una grande famiglia": queste le parole con cui la professoressa Angela Camporeale – presidente della Pro Loco di San Ferdinando - inizia il suo intervento in risposta a quanto detto da don Mimmo Marrone durante l'ultimo giorno della festa patronale, domenica 27 agosto.
"Il ruolo delle associazioni che operano a diverso titolo nel sociale è fondamentale, esse hanno il dovere morale e civile di coinvolgere giovani abbandonati a stessi e che, spesso, sono vittime imbrigliate in circuiti di droga - osserva - i progetti devono mirare a trasformare aree urbane frequentate da ragazzi difficili in laboratori all'aperto: di teatro, pittura e altre attività ricreative. Si tratta di iniziative che potrebbero avere un impatto positivo sulla vita di questi giovani".
Ecco un riepilogo:
La professoressa Camporeale è convinta che con l'aiuto di tutti San Ferdinando possa trasformarsi in un paese migliore.
Un degrado che devasta il paese
"L'omelia di Don Mimmo è una chiara fotografia dello stato di degrado in cui versa la nostra città: lo spaccio in zone frequentate da bambini è noto a tutti, ma l'aspetto più preoccupante è l'indifferenza - afferma con convinzione - una comunità cittadina deve sentirsi come una grande famiglia all'interno della quale i legami tra i vari componenti sono fondamentali perché ciascuno possa sentirsi accolto, amato e capace di poter affrontare le sfide che la vita pone lungo il cammino, soprattutto se si tratta di ragazzi difficili senza una vera famiglia alle spalle".Uniti per la realizzazione di progetti che salvino i ragazzi dalla strada della droga
La presidente della Pro Loco ribadisce in questo contesto l'importanza dell'intervento delle associazioni."Il ruolo delle associazioni che operano a diverso titolo nel sociale è fondamentale, esse hanno il dovere morale e civile di coinvolgere giovani abbandonati a stessi e che, spesso, sono vittime imbrigliate in circuiti di droga - osserva - i progetti devono mirare a trasformare aree urbane frequentate da ragazzi difficili in laboratori all'aperto: di teatro, pittura e altre attività ricreative. Si tratta di iniziative che potrebbero avere un impatto positivo sulla vita di questi giovani".
Progetti che salvano
Angela Camporeale elenca i possibili aspetti che questi progetti dovrebbero prevedere: "La struttura di un potenziale progetto deve prevedere: analisi delle esigenze, coinvolgimento dei partecipanti, identificazione delle aree urbane, progettazione degli spazi, raccolta fondi".Ecco un riepilogo:
- Analisi delle esigenze: è opportuno una ricerca approfondita per capire meglio le esigenze e le sfide dei ragazzi difficili della nostra comunità. Questo ci aiuterà a personalizzare il progetto in base alle esigenze specifiche;
- Coinvolgimento dei partecipanti: è importante coinvolgere i ragazzi nel processo decisionale fin dall'inizio. Organizzare incontri o focus group per discutere delle attività creative che vorremmo sperimentare e chiedere i loro suggerimenti su come rendere il progetto attraente.
- Identificazione delle aree urbane: scegliere quelle aree urbane che possano essere trasformate in spazi creativi all'aperto, come piazza "Giovanni Paolo II", largo San Cassano, il Parco della Rimembranza, la villa comunale, cortili scolastici e altre piazze della periferia del paese o altre aree pubbliche accessibili. In questo progetto è importante il ruolo delle istituzioni locali, quali il Comune, le Scuole. etc .
- Progettazione degli spazi: la collaborazione con architetti, artisti e designer per progettare gli spazi in modo creativo e funzionale. Ad esempio, si potrebbero includere aree per il teatro improvvisato, pareti per la pittura murale, spazi per performance musical e attività sportive, ecc. con riqualificazione delle aree urbane
- Raccolta fondi: è importante sponsorizzare progetti che diano dignità agli individui e che consentano di sviluppare il senso di appartenenza.
Un impegno collettivo per una società più giusta e vivibile
"È chiaro che affrontare il problema del mercato della droga, dell'incuria, del mancato rispetto delle regole richiede una combinazione di azioni sia a breve che a lungo termine, nonché un impegno continuo da parte di diverse parti interessate, incluse le amministrazioni, le associazioni e singoli cittadini - conclude - sviluppare progetti di inclusione per le fasce più deboli e promuovere la solidarietà morale e civile sono obiettivi cruciali per costruire una società più giusta ed equa"La professoressa Camporeale è convinta che con l'aiuto di tutti San Ferdinando possa trasformarsi in un paese migliore.