Verso la Santa Pasqua, le riflessioni di don Ruggiero, don Mimmo e padre Luigi
Con il percorso della Settimana Santa, arrivano anche i pensieri di comunione dei tre parroci a San Ferdinando di Puglia
giovedì 28 marzo 2024
Siamo ormai entrati da domenica 24 aprile – giorno delle Palme – nella grande Settimana Santa, che avrà il suo culmine con l'inizio del Triduo Santo – a partire da giovedì 28 marzo fino alla Veglia Pasquale di sabato 30 marzo – preceduto dalla Liturgia penitenziale comunitaria presso la Chiesa Madre, dove tutti i sacerdoti saranno disponibili per le confessioni.
A questo proposito i tre parroci delle tre parrocchie di San Ferdinando hanno speso parole di comunione per la comunità sanferdinandese.
"La Quaresima è il tempo di grazia in cui il deserto torna a essere - come annuncia il profeta Osea -il luogo del primo amore (cfr Os 2,16-17). Dio educa il suo popolo, perché esca dalle sue schiavitù e sperimenti il passaggio dalla morte alla vita. Come uno sposo, ci attira nuovamente a sé e sussurra parole d'amore al nostro cuore. L'esodo dalla schiavitù alla libertà non è un cammino astratto. Affinché anche la nostra Quaresima sia concreta, il primo passo è voler vedere la realtà. Anche oggi il grido di tanti fratelli e sorelle oppressi arriva al cielo. Chiediamoci: arriva anche a noi? Ci scuote? Ci commuove? Auguro a tutti che questo sia tempo propizio di ascolto e di liberazione. Buon cammino di conversione!" – questo augura il parroco della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù, nella persona di don Ruggiero Lattanzio.
"La Quaresima è il tempo in cui si esalta l'amore di Dio. Sì perché la storia e la relazione di Dio con l'umanità è una storia d'amore. Dio è il grande innamorato dell'umanità. 'Ritornate a me con tutto il cuore': questo è il grido con cui si aprono le letture della Quaresima. È il grido di un innamorato che è stato abbandonato e che sente la mancanza di ciascuno di noi. Il tempo quaresimale è il tempo in cui noi impariamo nuovamente a gustare la presenza di Dio, di un Dio innamorato di noi. L'amore di Dio fa rifiorire la vita, fa germogliare le esistenze, fa rinascere a nuova vita. La Quaresima è tempo propizio per contemplare la storia d'amore di Dio per noi a cui dobbiamo continuamente rifarci per dare senso alla nostra vita. La Quaresima ci immette in un flusso di emozioni. È uno dei tempi più emozionanti dell'anno liturgico. Dentro di noi si accende la voglia di fare fioretti, penitenze, rinunce. No, l'amore non è penitenza, l'amore è dono, l'amore è consegna di sé a Dio in una logica di oblatività e di servizio. L'amore è il ripetere agli altri ciò che Dio ripete a noi, ti voglio bene da morire. Significa imparare a versare il sangue per gli altri, condividendo la fatica, condividendo il dolore, condividendo l'amarezza, condividendo la solitudine, condividendo i disagi" – afferma con premura il parroco della Parrocchia San Ferdinando Re, nella persona di don Mimmo Marrone.
"Il tempo di Quaresima è cammino penitenziale e di conversione. Ma cos'è la penitenza? Pensando a penitenza la prima cosa che mi viene in mente riguarda il nostro essere stati bambini, quando si perdeva un gioco o si sbagliava e si era chiamati a pagare pegno. Questa parola richiama anche quello che il presbitero, al termine di una confessione, ci chiede da fare. Tutti atti necessari per espiare una colpa, per rimediare ad un atto sbagliato o scontare la pena di un peccato commesso. Il tempo di Quaresima con le sue pratiche penitenziali è teso al rinnovamento. Ognuno di noi è chiamato in questo tempo a superare le proprie inclinazioni negative e a fare spazio al Signore Gesù, lasciando che sia Lui ad accompagnare, sostenere e alimentare il nostro sforzo. Convertirsi per credere al vangelo è un invito ad assumere il vangelo come stile di vita. Penitenza e conversione diventano così non "punizione", ma rinuncia a sé stessi, prendendo le distanze da tutto ciò che è superfluo o peggio ancora nocivo per noi. Ci si apre così a una nuova vita in cui si permette al Signore di agire, in cui il vangelo riesce a dimorare" – ci dice il parroco della Parrocchia B.V. Maria del SS. Rosario, nella persona di padre Luigi Murra.
A questo proposito i tre parroci delle tre parrocchie di San Ferdinando hanno speso parole di comunione per la comunità sanferdinandese.
"La Quaresima è il tempo di grazia in cui il deserto torna a essere - come annuncia il profeta Osea -il luogo del primo amore (cfr Os 2,16-17). Dio educa il suo popolo, perché esca dalle sue schiavitù e sperimenti il passaggio dalla morte alla vita. Come uno sposo, ci attira nuovamente a sé e sussurra parole d'amore al nostro cuore. L'esodo dalla schiavitù alla libertà non è un cammino astratto. Affinché anche la nostra Quaresima sia concreta, il primo passo è voler vedere la realtà. Anche oggi il grido di tanti fratelli e sorelle oppressi arriva al cielo. Chiediamoci: arriva anche a noi? Ci scuote? Ci commuove? Auguro a tutti che questo sia tempo propizio di ascolto e di liberazione. Buon cammino di conversione!" – questo augura il parroco della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù, nella persona di don Ruggiero Lattanzio.
"La Quaresima è il tempo in cui si esalta l'amore di Dio. Sì perché la storia e la relazione di Dio con l'umanità è una storia d'amore. Dio è il grande innamorato dell'umanità. 'Ritornate a me con tutto il cuore': questo è il grido con cui si aprono le letture della Quaresima. È il grido di un innamorato che è stato abbandonato e che sente la mancanza di ciascuno di noi. Il tempo quaresimale è il tempo in cui noi impariamo nuovamente a gustare la presenza di Dio, di un Dio innamorato di noi. L'amore di Dio fa rifiorire la vita, fa germogliare le esistenze, fa rinascere a nuova vita. La Quaresima è tempo propizio per contemplare la storia d'amore di Dio per noi a cui dobbiamo continuamente rifarci per dare senso alla nostra vita. La Quaresima ci immette in un flusso di emozioni. È uno dei tempi più emozionanti dell'anno liturgico. Dentro di noi si accende la voglia di fare fioretti, penitenze, rinunce. No, l'amore non è penitenza, l'amore è dono, l'amore è consegna di sé a Dio in una logica di oblatività e di servizio. L'amore è il ripetere agli altri ciò che Dio ripete a noi, ti voglio bene da morire. Significa imparare a versare il sangue per gli altri, condividendo la fatica, condividendo il dolore, condividendo l'amarezza, condividendo la solitudine, condividendo i disagi" – afferma con premura il parroco della Parrocchia San Ferdinando Re, nella persona di don Mimmo Marrone.
"Il tempo di Quaresima è cammino penitenziale e di conversione. Ma cos'è la penitenza? Pensando a penitenza la prima cosa che mi viene in mente riguarda il nostro essere stati bambini, quando si perdeva un gioco o si sbagliava e si era chiamati a pagare pegno. Questa parola richiama anche quello che il presbitero, al termine di una confessione, ci chiede da fare. Tutti atti necessari per espiare una colpa, per rimediare ad un atto sbagliato o scontare la pena di un peccato commesso. Il tempo di Quaresima con le sue pratiche penitenziali è teso al rinnovamento. Ognuno di noi è chiamato in questo tempo a superare le proprie inclinazioni negative e a fare spazio al Signore Gesù, lasciando che sia Lui ad accompagnare, sostenere e alimentare il nostro sforzo. Convertirsi per credere al vangelo è un invito ad assumere il vangelo come stile di vita. Penitenza e conversione diventano così non "punizione", ma rinuncia a sé stessi, prendendo le distanze da tutto ciò che è superfluo o peggio ancora nocivo per noi. Ci si apre così a una nuova vita in cui si permette al Signore di agire, in cui il vangelo riesce a dimorare" – ci dice il parroco della Parrocchia B.V. Maria del SS. Rosario, nella persona di padre Luigi Murra.