Video party Capodanno, Emiliano: «Non mi piace, con i due deputati ci vediamo in tribunale»

«Con la mafia non si scherza mai, chiarito con Rita dalla Chiesa»

venerdì 10 gennaio 2020 10.42
A cura di Giuseppe Capacchione
«Con la mafia non si scherza. E nemmeno con la reputazione delle persone». È immediata la risposta del Presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, alle parole dei deputati di Fratelli d'Italia, Fabio Rampelli e Marcello Gemmato, che così recitavano: «Ci stupiamo personalmente della mancata reazione a questa vergogna del governatore Emiliano, magistrato in aspettativa che ha combattuto la mafia pugliese nella sua carriera togata forse perché sostenuto nelle elezioni primarie per la Presidenza della Regione da Lodispoto». Il riferimento è a uno spezzone dello spot del Capodanno in piazza Generale dalla Chiesa, svolto la notte dello scorso 31 dicembre a Margherita di Savoia, in cui il sindaco di Margherita e presidente della provincia di Barletta-Andria-Trani, Bernardo Lodispoto, recitava con cappello, occhiali da sole e accento da anziano siciliano. Questo gesto dai due onorevoli è stato visto quasi come l'emulazione del film "Il Padrino" del regista Francis Ford Coppola e quindi una leggerezza nei confronti di un tema serio come quello della mafia. Sia Lodispoto che l'autore del video hanno chiarito che si trattava dello spezzone di una recita in vernacolo salinaro risalente al 2018 e che era stato tagliato e inserito nel montaggio all'insaputa del sindaco e senza allusioni alla mafia o alla memoria del generale Carlo Alberto dalla Chiesa ucciso proprio in un agguato mafioso nel 1982 quando era Prefetto a Palermo.

«Ho chiarito con Rita Dalla Chiesa che quella operata da Gemmato e Rampelli è solo una becera e volgare strumentalizzazione ai danni della mia persona - ha sottolineato Emiliano -. Hanno inventato un mio coinvolgimento su una vicenda che non solo non mi riguarda ma di cui tutti ignoravano l'esistenza, me compreso, sino a poche ore fa. Io non ho problemi a dire che con la mafia non si scherza e che quel video non mi piace. Con Gemmato e Rampelli ci vediamo in tribunale non solo per tutelare la mia reputazione che loro hanno provato a infangare, ma perché imparino che con la mafia non si scherza mai, nemmeno per attaccare in maniera falsa e pretestuosa un avversario politico che da sempre combatte la criminalità e che lo ha fatto anche a rischio della vita».