Villa comunale troppi soldi spesi e mancano i servizi

Centro destra: «Chiesto un mutuo invece di finanziamenti»

venerdì 24 giugno 2016 22.42
«Carissimi sanferdinandesi è arrivato il momento di occuparci della villa comunale». Ad affermarlo sono il gruppo consiliare Uniti per San Ferdinando e le segreterie politiche di Conservatori e Riformisti, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Nuovo Centro Destra-Area Popolare che hanno continuato: «Un po' di storia: per realizzarla la prima volta fu chiuso e demolito il glorioso campo sportivo comunale di San Ferdinando. Lo stesso campo sportivo fu poi realizzato in via Trinitapoli sui suoli dell'ingegnere Pasculli. Da allora e fino ai giorni nostri è in atto con lo stesso Pasculli (a motivo dei lavori su quel terreno) un mostruoso contenzioso legale che tra parcelle agli avvocati (ultimamente sempre lo stesso), pagamento del suolo e risarcimento dei danni all'Ingegnere ha praticamente dissanguato, negli anni, il bilancio comunale».

«Veniamo ai giorni nostri: per ristrutturarla è stato stipulato un mutuo di 300 mila euro con la Cassa depositi e prestiti. Ovviamente, non è stato cercato un finanziamento regionale o comunitario, meglio il mutuo, tanto paga Pantalone, o no? Ma c'è di più, durante i lavori ecco la solita perizia di variante, perchè: "sorge la necessità di completare l'impianto di irrigazione, l'impianto di pubblica illuminazione e del patrimonio arboreo". E nel progetto appaltato e aggiudicato non si poteva prevedere a tutto ciò? Nel corso dei mesi successivi ci si accorge poi che occorrevano i giochi per i bambini (14 mila euro), occorrevano le panchine in pietra (5 mila euro), occorreva riparare l'impianto della pubblica illuminazione (3.800 euro), occorreva rifare la pavimentazione di area (13 mila euro). In questi giorni, poi, l'ultimo "colpo di scena", occorre riasfaltare la villa. I lavori praticamente non finiscono mai e così come con la piazza ci si deve chiedere come mai con questa amministrazione le somme stanziate nei contratti non bastano mai a coprire il necessario completamento delle opere. Non ce ne voglia Di Vittorio (lui non c'entra nulla) - a cui è intitolata la villa -, ma con i soldi spesi per questa benedetta villa dagli anni '80 ad oggi, si sarebbe potuto finanziare ben altro, condividendo le relative scelte con i sanferdinandesi che, in fin dei conti, sono quelli che pagano le tasse, sostengono i mutui ed eleggono i propri rappresentanti».