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100% Filiera Italia, la nuova sfida di Chiarazzo è una promessa di sicurezza e sostenibilità
“Con la pizza non si scherza! Siamo Italiani” il claim della campagna di comunicazione dell’azienda barlettana per la nuova linea di prodotti
San Ferdinando - venerdì 25 febbraio 2022
10.09 Sponsorizzato
«Da oltre dieci anni, quando abbiamo iniziato a mettere le "mani in pasta" in azienda, abbiamo preso un impegno con i consumatori: garantire la massima qualità mantenendo alti i tempi di lievitazione, tenendo sempre fede ad una lavorazione artigianale e manuale, non aggiungendo mai i conservanti nei nostri impasti».
Della realtà Chiarazzo e delle ultime novità ce ne parla Alessandra Chiarazzo, donna e leader dell'azienda. «Oggi, siamo pronti a fare una nuova promessa che ha il sapore di sfida, soprattutto per i prodotti lievitati. Da oggi promettiamo ai nostri consumatori di utilizzare sempre e solo materie prime 100% italiane!».
Proprio in questi giorni infatti è partita una nuova campagna di comunicazione per la linea di prodotti 100% Filiera Italia.
Oggi il Made in Italy è un valore importante a cui i consumatori porgono tanta attenzione. Come siete arrivati a creare una filiera 100% italiana per i vostri prodotti?
«L'italianità della filiera o di parte dell'ingredientistica nei prodotti alimentari è una tendenza che si è affermata dai primi mesi del 2020 per rispondere ai bisogni emergenti di sicurezza e sostenibilità provenienti dai consumatori. Proprio in quei mesi è nata la sfida per l'azienda di lavorare ad un nuovo progetto, quello di utilizzare prodotti 100% italiani.
L'impresa è stata tutt'altro che semplice poiché abbiamo affrontato un anno e mezzo di studio, di ricerca e sviluppo con materie prime italiane e pugliesi per cercare di raggiungere una quadra delle nuove ricette».
Perché raggiungere questo risultato è stato così difficile?
«L'italianità della filiera è un vanto per qualsiasi azienda di produzione alimentare ma per noi che facciamo della lievitazione la nostra forza, ha rappresentato una vera sfida perché è veramente difficile conciliare le lunghe lievitazioni con le farine derivanti da grani italiani.
Siamo riusciti in tutto questo grazie alla collaborazione con Creo Bio, un'azienda agricola locale che coltiva in Puglia il proprio grano seguendo i canoni dell'agricoltura biologica.
Questo percorso ci ha anche portati a collaborare con uno storico frantoio barlettano, il Frantoio Paparella, grazie al quale possiamo garantire un olio extravergine d'oliva di altissima qualità per i nostri impasti».
Perché ha parlato di sostenibilità e di sicurezza?
«Bella domanda, spesso si pensa che il passo dell'italianità della filiera sia una questione di orgoglio nazionale soprattutto per un prodotto come la pizza che oltre ad essere rappresentativo della cultura italiana è anche il core business della nostra azienda.
In realtà questo step per noi rappresenta un impegno nei confronti dell'ecosistema, un primo passo verso un percorso che renderà la nostra azienda carbon neutral entro il 2030. Accorciare la filiera significa ridurre le distanze percorse dai mezzi di trasporto e conseguentemente le emissioni nocive per l'ambiente.
La sicurezza invece è data dall'utilizzo di materie prime che sono sottoposte in tutte le fasi a controlli e sottostanno agli alti standard qualitativi che l'ordinamento italiano pone in tutte le fasi, dalla coltivazione, alla raccolta alla lavorazione».
Un percorso che nasce dalla farina e che arriva direttamente in forno. Come funziona la conservazione dei vostri prodotti?
«I nostri prodotti sono freschi e non contengono conservanti motivo per cui bisogna prestare attenzione a conservarli in frigorifero. Raccomandiamo sempre ai nostri consumatori che una conservazione ottimale di tutti i prodotti freschi è dai 4 agli 8 °C».
Per chi non conosce i vostri prodotti, dove è possibile acquistare i prodotti Chiarazzo e da quale prodotto consigliereste di iniziare?
«Le nostre basi pizza sono perfette per scaldare una serata invernale o da gustare con gli amici magari mentre si guarda una serie tv o una partita di calcio. Il prodotto che mi sento di consigliare è la Base Pizza Grano Tenero, si riconosce facilmente grazie alla sua tipica etichetta con pennellata rossa.
I nostri prodotti sono reperibili in Puglia presso tutti i supermercati presenti sul nostro store locator www.chiarazzo.it/puntivendita/».
Della realtà Chiarazzo e delle ultime novità ce ne parla Alessandra Chiarazzo, donna e leader dell'azienda. «Oggi, siamo pronti a fare una nuova promessa che ha il sapore di sfida, soprattutto per i prodotti lievitati. Da oggi promettiamo ai nostri consumatori di utilizzare sempre e solo materie prime 100% italiane!».
Proprio in questi giorni infatti è partita una nuova campagna di comunicazione per la linea di prodotti 100% Filiera Italia.
Oggi il Made in Italy è un valore importante a cui i consumatori porgono tanta attenzione. Come siete arrivati a creare una filiera 100% italiana per i vostri prodotti?
«L'italianità della filiera o di parte dell'ingredientistica nei prodotti alimentari è una tendenza che si è affermata dai primi mesi del 2020 per rispondere ai bisogni emergenti di sicurezza e sostenibilità provenienti dai consumatori. Proprio in quei mesi è nata la sfida per l'azienda di lavorare ad un nuovo progetto, quello di utilizzare prodotti 100% italiani.
L'impresa è stata tutt'altro che semplice poiché abbiamo affrontato un anno e mezzo di studio, di ricerca e sviluppo con materie prime italiane e pugliesi per cercare di raggiungere una quadra delle nuove ricette».
Perché raggiungere questo risultato è stato così difficile?
«L'italianità della filiera è un vanto per qualsiasi azienda di produzione alimentare ma per noi che facciamo della lievitazione la nostra forza, ha rappresentato una vera sfida perché è veramente difficile conciliare le lunghe lievitazioni con le farine derivanti da grani italiani.
Siamo riusciti in tutto questo grazie alla collaborazione con Creo Bio, un'azienda agricola locale che coltiva in Puglia il proprio grano seguendo i canoni dell'agricoltura biologica.
Questo percorso ci ha anche portati a collaborare con uno storico frantoio barlettano, il Frantoio Paparella, grazie al quale possiamo garantire un olio extravergine d'oliva di altissima qualità per i nostri impasti».
Perché ha parlato di sostenibilità e di sicurezza?
«Bella domanda, spesso si pensa che il passo dell'italianità della filiera sia una questione di orgoglio nazionale soprattutto per un prodotto come la pizza che oltre ad essere rappresentativo della cultura italiana è anche il core business della nostra azienda.
In realtà questo step per noi rappresenta un impegno nei confronti dell'ecosistema, un primo passo verso un percorso che renderà la nostra azienda carbon neutral entro il 2030. Accorciare la filiera significa ridurre le distanze percorse dai mezzi di trasporto e conseguentemente le emissioni nocive per l'ambiente.
La sicurezza invece è data dall'utilizzo di materie prime che sono sottoposte in tutte le fasi a controlli e sottostanno agli alti standard qualitativi che l'ordinamento italiano pone in tutte le fasi, dalla coltivazione, alla raccolta alla lavorazione».
Un percorso che nasce dalla farina e che arriva direttamente in forno. Come funziona la conservazione dei vostri prodotti?
«I nostri prodotti sono freschi e non contengono conservanti motivo per cui bisogna prestare attenzione a conservarli in frigorifero. Raccomandiamo sempre ai nostri consumatori che una conservazione ottimale di tutti i prodotti freschi è dai 4 agli 8 °C».
Per chi non conosce i vostri prodotti, dove è possibile acquistare i prodotti Chiarazzo e da quale prodotto consigliereste di iniziare?
«Le nostre basi pizza sono perfette per scaldare una serata invernale o da gustare con gli amici magari mentre si guarda una serie tv o una partita di calcio. Il prodotto che mi sento di consigliare è la Base Pizza Grano Tenero, si riconosce facilmente grazie alla sua tipica etichetta con pennellata rossa.
I nostri prodotti sono reperibili in Puglia presso tutti i supermercati presenti sul nostro store locator www.chiarazzo.it/puntivendita/».