Territorio
Agricoltura: pesche piccole o deformi
Quest'anno il clima ha danneggiato alcune varietà primizie
San Ferdinando - mercoledì 29 aprile 2015
13.41
Annata difficile per l'agricoltura sanferdinandese. Quest'anno la diradatura delle pesche è cominciata con 4-5 giorni di ritardo. Colpa del clima fresco di aprile che, in alcuni casi, ha in parte danneggiato la produzione di pesche e albicocche primizie. Dopo la fioritura, per le varietà precoci, il frutto non è cresciuto come avrebbe dovuto. È rimasto piccolo o deforme, o in alcuni casi, è cresciuto non nel corpo del ramo, ma nella parte finale. Nunzio Balducci, produttore agricolo di 43 anni, ha mille piante di pesco di diversa varietà, come «Francois», «Sagittario», «Spring-bell» e «Spring-rest» in località San Samuele di Cafiero, a ridosso dell'argine del fiume Ofanto: «Quello che ho notato io – commenta Balducci - è che specie nelle varietà "Francois" e "Sagittario", che sono le più precoci, il ramo non ha le pesche alla base, ma dalla metà in poi. Più colpite dal clima freddo di aprile mi sembrano le albicocche, specie la "Mogador" e la "Ninfa". Strano, perché la "Ninfa" è una varietà molto resistente che difficilmente viene colpita durante la fioritura. Per le varietà più tardive, sia di pesche che di albicocche, invece, non vedo nessun problema. Tuttavia il danno anche per le primizie non è così enorme. E comunque è solo parziale, dal momento che la pianta, avendo meno frutto da sostenere, potrebbe favorire la crescita delle pesche selezionate, migliorandone la qualità. Comincia a preoccuparmi invece – conclude Balducci - la caduta di foglie degli alberi di ulivo, affetti dalla malattia crittogamica chiamata "occhio di pavone", anch'essa strettamente correlata all'andamento meteorologico».