Attualità
Allarme peste suina in Puglia, al via misure di biosicurezza regionali
Coldiretti annuncia l’adozione del “Piano dei Controlli Regionale” di controllo e prevenzione della diffusione della malattia africana
San Ferdinando - giovedì 3 febbraio 2022
Comunicato Stampa
Al via la cintura di sicurezza regionale contro il rischio di diffusione della peste suina africana con l'applicazione delle misure di biosicurezza nelle stalle. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione all'adozione del "Piano dei Controlli Regionale" con le misure di controllo e prevenzione della diffusione della Peste suina africana.
La Peste Suina Africana – sottolinea la Coldiretti Puglia – può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per questi animali ma non è, invece, trasmissibile agli esseri umani. Ad oggi nessun maiale è stato contagiato in Italia dalla malattia.
I branchi di cinghiali – sottolinea la Coldiretti regionale - si spingono in Puglia sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone, per questo è necessario vigilare oltre che sul piano sanitario anche contro le speculazioni di mercato a tutela degli allevatori e del sistema economico ed occupazionale.
La situazione è diventata insostenibile nelle campagne con danni per almeno 18 milioni di euro all'anno alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti Puglia - viene compromesso anche l'equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.
Le misure di prevenzione regionali riguardano il censimento di tutti gli stabilimenti che detengono suini – spiega Coldiretti Puglia - l'obbligo di recinzione degli allevamenti della tipologia "semibrado" ed identificazione individuale di tutti e il divieto di movimentazione di cinghiali catturati presenti in aree protette e negli altri istituti faunistici diversa da quella finalizzata alla macellazione, oltre a requisiti di biosicurezza delle stalle.
E' importante il tempestivo stanziamento di fondi con il DL sostegni per la peste suina con l'obiettivo di evitare il passaggio dei contagi dai cinghiali ai maiali e l'istituzione nel decreto Sostegni Ter del Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza, con una dotazione di 15 milioni di euro per l'anno 2022 e il "Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola", con una dotazione di 35 milioni di euro per l'anno 2022. Ci si trova ad affrontare questa emergenza perché è mancata l'azione di prevenzione e contenimento come Coldiretti ha ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali di fronte alla moltiplicazione dei cinghiali che invadono città e campagne, per cui occorre accelerare – conclude Coldiretti Puglia - sul piano di contenimento della presenza sia numerica che spaziale dei cinghiali.
La Peste Suina Africana – sottolinea la Coldiretti Puglia – può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per questi animali ma non è, invece, trasmissibile agli esseri umani. Ad oggi nessun maiale è stato contagiato in Italia dalla malattia.
I branchi di cinghiali – sottolinea la Coldiretti regionale - si spingono in Puglia sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone, per questo è necessario vigilare oltre che sul piano sanitario anche contro le speculazioni di mercato a tutela degli allevatori e del sistema economico ed occupazionale.
La situazione è diventata insostenibile nelle campagne con danni per almeno 18 milioni di euro all'anno alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti Puglia - viene compromesso anche l'equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.
Le misure di prevenzione regionali riguardano il censimento di tutti gli stabilimenti che detengono suini – spiega Coldiretti Puglia - l'obbligo di recinzione degli allevamenti della tipologia "semibrado" ed identificazione individuale di tutti e il divieto di movimentazione di cinghiali catturati presenti in aree protette e negli altri istituti faunistici diversa da quella finalizzata alla macellazione, oltre a requisiti di biosicurezza delle stalle.
E' importante il tempestivo stanziamento di fondi con il DL sostegni per la peste suina con l'obiettivo di evitare il passaggio dei contagi dai cinghiali ai maiali e l'istituzione nel decreto Sostegni Ter del Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza, con una dotazione di 15 milioni di euro per l'anno 2022 e il "Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola", con una dotazione di 35 milioni di euro per l'anno 2022. Ci si trova ad affrontare questa emergenza perché è mancata l'azione di prevenzione e contenimento come Coldiretti ha ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali di fronte alla moltiplicazione dei cinghiali che invadono città e campagne, per cui occorre accelerare – conclude Coldiretti Puglia - sul piano di contenimento della presenza sia numerica che spaziale dei cinghiali.