Cronaca
Allerta Protezione Civile, nessun problema per l'Ofanto
Abusivismo ed eternit, interventi fantasma della Provincia
San Ferdinando - lunedì 2 maggio 2016
14.48
L'Ofanto scorre regolarmente nel suo piccolo letto, di alto c'è solo l'allerta lanciata ieri in serata dalla Protezione Civile. Affermare che il fiume potesse straripare non è corretto, perché in caso di piena avrebbe semplicemente ripreso il suo corso col tempo ostacolato da vigne e colture a vista d'occhio abusive.
Due sono i punti presi in considerazione, entrambi al confine di Margherita di Savoia. Il primo è vicino allo svincolo per Barletta, lungo la statale 159, dove è possibile andare con l'auto oltre quelli che di regola sono gli argini del fiume. Al di là dei terreni coltivati e delle vigne, visibili da chiunque arrivi sul posto, c'è un cumulo di eternit e alle spalle l'acqua dell'Aufidus, come lo chiamavano i latini, che scorre senza alcun problema. Ma questa situazione, non certo regolare, pare che non valga più la pena neanche di raccontarla, visti i numerosi comunicati della Provincia che da tempo garantisce, in qualità di organo gestore, di avere dei fondi pronti a essere stanziati per il parco regionale e di aver addirittura incrementato i controlli. Evidentemente, lo Stato ha dato in gestione il letto del fiume a degli agricoltori e a noi è sfuggita questa notizia, oppure gli abusivi vanno a scaricare l'eternit e coltivare la vigna durante il cambio di guardia e quindi riescono a farla franca. Stesso scenario per il punto che si affaccia dal Caposaldo Cittiglio, lungo la strada per Canne della battaglia, dove sembrerebbe di essere nei terreni un'azienda vinicola, invece si è nel punto in cui durante l'ultima piena stava scorrendo il fiume.
Due sono i punti presi in considerazione, entrambi al confine di Margherita di Savoia. Il primo è vicino allo svincolo per Barletta, lungo la statale 159, dove è possibile andare con l'auto oltre quelli che di regola sono gli argini del fiume. Al di là dei terreni coltivati e delle vigne, visibili da chiunque arrivi sul posto, c'è un cumulo di eternit e alle spalle l'acqua dell'Aufidus, come lo chiamavano i latini, che scorre senza alcun problema. Ma questa situazione, non certo regolare, pare che non valga più la pena neanche di raccontarla, visti i numerosi comunicati della Provincia che da tempo garantisce, in qualità di organo gestore, di avere dei fondi pronti a essere stanziati per il parco regionale e di aver addirittura incrementato i controlli. Evidentemente, lo Stato ha dato in gestione il letto del fiume a degli agricoltori e a noi è sfuggita questa notizia, oppure gli abusivi vanno a scaricare l'eternit e coltivare la vigna durante il cambio di guardia e quindi riescono a farla franca. Stesso scenario per il punto che si affaccia dal Caposaldo Cittiglio, lungo la strada per Canne della battaglia, dove sembrerebbe di essere nei terreni un'azienda vinicola, invece si è nel punto in cui durante l'ultima piena stava scorrendo il fiume.