Territorio
Bat, è crisi politica in provincia
Si dimettono I sindaci di Minervino Murge e Trinitapoli
San Ferdinando - venerdì 1 settembre 2017
Nubi minacciose si addensano sulle sorti della provincia Bat e sul centrodestra provinciale.
La discarica di Tufarelle e la possibilità, scaturita all'interno della conferenza di servizi presso la provincia Bat, di concedere un aumento di altri 4 milioni di metri cubi di rifiuti speciali alla discarica della società Bleu, ha portato alle dimissioni dalla carica di consigliere provinciale dei sindaci di Minervino Murge, Lalla Mancini e di Trinitapoli, Francesco Di Feo, entrambi del centrodestra e tutti e due critici circa l'operato svolto dalla provincia e dal suo presidente Nicola Giorgino.
Se la sindaca di Minervino di fatto ha criticato aspramente la determinazione dell'Organo Provinciale a proseguire la propria volontà politica e tecnica a realizzare nel territorio di Minervino Murge un impianto di discarica rifiuti, "la cui attuazione avrà ripercussioni devastanti su un territorio a vocazione agricola ma anche turistica e paesaggistica", il primo cittadino di Trinitapoli ha questa mattina parlato chiaramente della necessità di andare a nuove elezioni.
Secondo De Feo infatti, ormai si palesa per la Provincia l'inopportunità di proseguire l' avventura politico-amministrativa e quindi l'urgente necessità di tornare a votare.
In pratica, emerge quanto sostenuto qualche giorno fa, guarda caso da un altro esponente del centro destra provinciale, quel Sergio Lima esponente di spicco di Fratelli d'Italia che contestava, quell'anomalia politica fatta di primi cittadini di centro destra e centro sinistra, tutti insieme a governare questo Ente di secondo livello.
Di Feo è andato giù pesante sostenendo come: "Appare evidente che in una compagine monoblocco, eletta per costituire un organismo istituzionale formato da sindaci lo scorso 9 ottobre, oggi non ci sia più alcuna organicità politica né amministrativa. Si va allo sbaraglio....".
Non lo si dice chiaramente ma lo si bisbiglia sottovoce e tra le righe: non è andata giù la conduzione svolta fino ad oggi da Nicola Giorgino e già si comincia a pensare a chi potrà succedergli soprattutto adesso che sono cambiati i sindaci di San Ferdinando di Puglia e Canosa di Puglia, quest'ultimo per giunta grillino.
Qualcuno comincia ormai sempre più chiaramente a sostenere che la soluzione più indolore sarebbe quella che Nicola Giorgino si dimetta da Sindaco di Andria, per competere alle prossime elezioni politiche, lasciando campo aperto ad una ridefinizione degli assetti alla Provincia Bat.
Intanto proprio il presidente Nicola Giorgino, raccogliendo l'appello di di Feo, ha convocato una riunione politica ad hoc per il prossimo 4 settembre. Staremo a vedere se in quella occasione annuncerà la volontà di correre per uno scranno al Parlamento.
La discarica di Tufarelle e la possibilità, scaturita all'interno della conferenza di servizi presso la provincia Bat, di concedere un aumento di altri 4 milioni di metri cubi di rifiuti speciali alla discarica della società Bleu, ha portato alle dimissioni dalla carica di consigliere provinciale dei sindaci di Minervino Murge, Lalla Mancini e di Trinitapoli, Francesco Di Feo, entrambi del centrodestra e tutti e due critici circa l'operato svolto dalla provincia e dal suo presidente Nicola Giorgino.
Se la sindaca di Minervino di fatto ha criticato aspramente la determinazione dell'Organo Provinciale a proseguire la propria volontà politica e tecnica a realizzare nel territorio di Minervino Murge un impianto di discarica rifiuti, "la cui attuazione avrà ripercussioni devastanti su un territorio a vocazione agricola ma anche turistica e paesaggistica", il primo cittadino di Trinitapoli ha questa mattina parlato chiaramente della necessità di andare a nuove elezioni.
Secondo De Feo infatti, ormai si palesa per la Provincia l'inopportunità di proseguire l' avventura politico-amministrativa e quindi l'urgente necessità di tornare a votare.
In pratica, emerge quanto sostenuto qualche giorno fa, guarda caso da un altro esponente del centro destra provinciale, quel Sergio Lima esponente di spicco di Fratelli d'Italia che contestava, quell'anomalia politica fatta di primi cittadini di centro destra e centro sinistra, tutti insieme a governare questo Ente di secondo livello.
Di Feo è andato giù pesante sostenendo come: "Appare evidente che in una compagine monoblocco, eletta per costituire un organismo istituzionale formato da sindaci lo scorso 9 ottobre, oggi non ci sia più alcuna organicità politica né amministrativa. Si va allo sbaraglio....".
Non lo si dice chiaramente ma lo si bisbiglia sottovoce e tra le righe: non è andata giù la conduzione svolta fino ad oggi da Nicola Giorgino e già si comincia a pensare a chi potrà succedergli soprattutto adesso che sono cambiati i sindaci di San Ferdinando di Puglia e Canosa di Puglia, quest'ultimo per giunta grillino.
Qualcuno comincia ormai sempre più chiaramente a sostenere che la soluzione più indolore sarebbe quella che Nicola Giorgino si dimetta da Sindaco di Andria, per competere alle prossime elezioni politiche, lasciando campo aperto ad una ridefinizione degli assetti alla Provincia Bat.
Intanto proprio il presidente Nicola Giorgino, raccogliendo l'appello di di Feo, ha convocato una riunione politica ad hoc per il prossimo 4 settembre. Staremo a vedere se in quella occasione annuncerà la volontà di correre per uno scranno al Parlamento.