Attualità
Carciofo di qualità, Indicazione geografica protetta tra innovazione e marketing
Se ne è discusso nel corso di un convegno. Prosegue la Fiera nazionale: sabato, in piazza della Costituzione, l'atteso concerto di Roby Facchinetti
San Ferdinando - sabato 12 novembre 2022
14.00
Valorizzazione come innovazione delle produzioni e certificazione di qualità: il primo convegno incluso nel programma della 62esima Fiera nazionale del carciofo mediterraneo di San Ferdinando di Puglia ha focalizzato gli obiettivi di crescita di un territorio che può puntare sulla migliore specificità agricola e cooperare per affermarsi sui mercati.
«Dopo il protocollo di intesa del 2019 è grazie a questa amministrazione comunale se si è ripreso l'iter che dopo gli adempimenti burocratici già a gennaio porterà ad un marchio Igp provvisorio, in vista di quello definitivo» ha ricordato Manlio Cassandro, esperto in programmazione e finanziamenti, nel corso dell'evento, moderato da Lucia Angiulli, che si è svolto nella sala rossa del centro culturale polivalente. Il carciofo è tornato ad essere protagonista assoluto di un percorso riavviato di recente dalla Giunta guidata dal Sindaco Arianna Camporeale: un passaggio fondamentale perché l'indicazione geografica protetta «dà certezza e tranquillità al consumatore e lega indissolubilmente prodotto e territorio» ha sottolineato Cassandro. «Il marchio di qualità diventa volano di sviluppo economico, turistico e sociale».
Michele Garofalo della Italcarciofi srl ha aggiunto: «L'imprenditoria saluta con favore la prospettiva dell'Igp al violetto della valle ofantina e si avvantaggia con Iso e blockchain quali strumenti per certificare la filiera e tracciare digitalmente prodotto e territorio, attraverso un semplice Qr code in etichetta, biglietto da visita per il consumatore finale».
Giuseppe De Mastro, docente dell'Uniba, ha rimarcato: «Produzione, uso e riuso devono stare al passo. Il prodotto deve poter dare un servizio a chi ha poco tempo per cucinare nella frenesia quotidiana: nasce così la quarta gamma, che impone un cambiamento ponderato nella scelta delle cultivar in funzione della trasformazione e la commercializzazione del prodotto lavorato e finito». Per Maria Luisa Amodio, docente presso il Dipartimento Dafne dell'Unifg «il carciofo si adatta perfettamente alla quarta gamma: la difficoltà di preparazione domestica favorisce la scelta di soluzioni commerciali pratiche e veloci, che hanno la necessità di incontrare il favore del consumatore ed il profitto per il produttore, soprattutto attraverso il rispetto dell'ambiente, l'ecosostenibilità e la qualità».
Sabato, alle ore 18, si terrà un altro convegno sul tema "Distretto agroalimentare e alta formazione di qualità come opportunità di sviluppo dell'agricoltura nel nostro territorio". Poco dopo, dalle 19, è in programma la celebrazione del 51° Premio nazionale "Carciofo d'oro". In serata, alle 21, l'atteso concerto di Roby Facchinetti in piazza della Costituzione.
«Dopo il protocollo di intesa del 2019 è grazie a questa amministrazione comunale se si è ripreso l'iter che dopo gli adempimenti burocratici già a gennaio porterà ad un marchio Igp provvisorio, in vista di quello definitivo» ha ricordato Manlio Cassandro, esperto in programmazione e finanziamenti, nel corso dell'evento, moderato da Lucia Angiulli, che si è svolto nella sala rossa del centro culturale polivalente. Il carciofo è tornato ad essere protagonista assoluto di un percorso riavviato di recente dalla Giunta guidata dal Sindaco Arianna Camporeale: un passaggio fondamentale perché l'indicazione geografica protetta «dà certezza e tranquillità al consumatore e lega indissolubilmente prodotto e territorio» ha sottolineato Cassandro. «Il marchio di qualità diventa volano di sviluppo economico, turistico e sociale».
Michele Garofalo della Italcarciofi srl ha aggiunto: «L'imprenditoria saluta con favore la prospettiva dell'Igp al violetto della valle ofantina e si avvantaggia con Iso e blockchain quali strumenti per certificare la filiera e tracciare digitalmente prodotto e territorio, attraverso un semplice Qr code in etichetta, biglietto da visita per il consumatore finale».
Giuseppe De Mastro, docente dell'Uniba, ha rimarcato: «Produzione, uso e riuso devono stare al passo. Il prodotto deve poter dare un servizio a chi ha poco tempo per cucinare nella frenesia quotidiana: nasce così la quarta gamma, che impone un cambiamento ponderato nella scelta delle cultivar in funzione della trasformazione e la commercializzazione del prodotto lavorato e finito». Per Maria Luisa Amodio, docente presso il Dipartimento Dafne dell'Unifg «il carciofo si adatta perfettamente alla quarta gamma: la difficoltà di preparazione domestica favorisce la scelta di soluzioni commerciali pratiche e veloci, che hanno la necessità di incontrare il favore del consumatore ed il profitto per il produttore, soprattutto attraverso il rispetto dell'ambiente, l'ecosostenibilità e la qualità».
Sabato, alle ore 18, si terrà un altro convegno sul tema "Distretto agroalimentare e alta formazione di qualità come opportunità di sviluppo dell'agricoltura nel nostro territorio". Poco dopo, dalle 19, è in programma la celebrazione del 51° Premio nazionale "Carciofo d'oro". In serata, alle 21, l'atteso concerto di Roby Facchinetti in piazza della Costituzione.