Religioni
«Carissimi ragazzi, penso a voi», l'Arcivescovo scrive ai maturandi
Gli auguri di Mons. D'Ascenzo alla vigilia degli esami di maturità
San Ferdinando - martedì 15 giugno 2021
15.54
L'Arcivescovo Mons. Leonardo D'Ascenzo rivolge il suo pensiero e il suo augurio a tutti gli studenti che domani sosterranno gli esami di Maturità.
«Cari ragazzi e ragazze,
come ogni anno in questo periodo, gli studenti, compiuto il percorso quinquennale nella scuola secondaria, si avviano ad intraprendere il percorso della maturità.
Pensando a voi, in questo periodo molto bello della vostra vita, vi immagino nelle vesti del pellegrino, colui che sceglie di mettersi in cammino per raggiungere una destinazione. Non posso, in questo anno, non fare riferimento all'immagine del pellegrino che ci viene consegnato dal Sommo Poeta, Dante Alighieri, in cui celebriamo il settimo centenario della sua morte.
Il pellegrino ha tre caratteristiche che lo accompagnano lungo il suo percorso: l'entusiasmo, la determinatezza, la gioia.
Quando il pellegrino incomincia il suo cammino, il suo cuore è ricco di entusiasmo, di gioia e di intraprendenza. Si mette in cammino per dare una svolta nella propria vita, per vivere un'esperienza di ricerca di sé. Immagino voi, ragazzi, che cinque anni fa avete incominciato il percorso della Scuola secondaria, con un cuore pieno di gioia e di entusiasmo, che scaturivano dalla voglia di fare nuove esperienze, desiderosi di giungere alla meta della maturità con facilità e con entusiasmo.
Questa gioia che ha accompagnato il cammino, tuttavia, ha incontrato, in molti di voi alcuni ostacoli che hanno dovuto rimodulare il proprio pensiero: i compagni di classe, alcune materie ostiche da affrontare, alcuni fallimenti dovuti al percorso di studi. A volte, proprio come il Sommo Poeta, avete avuto la tentazione di lasciare tutto, di tornare indietro, di arrendervi, ma all'improvviso sono sorti dei compagni di viaggio che vi hanno incoraggiato a non mollare e a guardare alla meta; e così vi siete messi in cammino sorretti dalla determinazione che il percorso vi avrebbe portato a diventare "maturi". Alla fine del suo viaggio Dante, di fronte alla visione di Dio, ripieno di quell'Amore che ha cercato affannosamente, rimane estasiato e felice perché, nonostante tutto, la sua vita è cambiata e si è rafforzata.
Al termine di questi anni, voi siete cambiati nel vostro modo di percepire la realtà, di sognare il vostro futuro, di organizzare la vostra vita. Certamente, mi permetto di dirvi, che al centro di ogni vostra azione c'è stato quell'Amore che nascosto e a volte apparentemente assente, vi ha condotto fino alle soglie della maturità.
Ora vi è chiesto l'ultimo sforzo di studio, non per poter dire: "Basta! Ora sono libero!", ma per ricominciare a camminare con un cuore adulto e fortificato.
Non perdete mai, cari giovani, l'entusiasmo di continuare a camminare. Certo, la maturità segna un traguardo, ma diventa un trampolino di lancio nel grande oceano della vita adulta. Voi cambierete il mondo, il pensiero e l'agire della storia, se, come ci insegna il nostro Poeta, sarete in grado di testimoniare l'Amore che ha mosso "il vostro cuore e coloro che vi erano vicini".
Auguri a tutti voi!
Come vostro Padre in Cristo, vi affido alla Divina Sapienza perché diriga sempre il vostro cuore a cercare sempre il bene e il bello che vive nella persona, immagine e somiglianza di Dio».
«Cari ragazzi e ragazze,
come ogni anno in questo periodo, gli studenti, compiuto il percorso quinquennale nella scuola secondaria, si avviano ad intraprendere il percorso della maturità.
Pensando a voi, in questo periodo molto bello della vostra vita, vi immagino nelle vesti del pellegrino, colui che sceglie di mettersi in cammino per raggiungere una destinazione. Non posso, in questo anno, non fare riferimento all'immagine del pellegrino che ci viene consegnato dal Sommo Poeta, Dante Alighieri, in cui celebriamo il settimo centenario della sua morte.
Il pellegrino ha tre caratteristiche che lo accompagnano lungo il suo percorso: l'entusiasmo, la determinatezza, la gioia.
Quando il pellegrino incomincia il suo cammino, il suo cuore è ricco di entusiasmo, di gioia e di intraprendenza. Si mette in cammino per dare una svolta nella propria vita, per vivere un'esperienza di ricerca di sé. Immagino voi, ragazzi, che cinque anni fa avete incominciato il percorso della Scuola secondaria, con un cuore pieno di gioia e di entusiasmo, che scaturivano dalla voglia di fare nuove esperienze, desiderosi di giungere alla meta della maturità con facilità e con entusiasmo.
Questa gioia che ha accompagnato il cammino, tuttavia, ha incontrato, in molti di voi alcuni ostacoli che hanno dovuto rimodulare il proprio pensiero: i compagni di classe, alcune materie ostiche da affrontare, alcuni fallimenti dovuti al percorso di studi. A volte, proprio come il Sommo Poeta, avete avuto la tentazione di lasciare tutto, di tornare indietro, di arrendervi, ma all'improvviso sono sorti dei compagni di viaggio che vi hanno incoraggiato a non mollare e a guardare alla meta; e così vi siete messi in cammino sorretti dalla determinazione che il percorso vi avrebbe portato a diventare "maturi". Alla fine del suo viaggio Dante, di fronte alla visione di Dio, ripieno di quell'Amore che ha cercato affannosamente, rimane estasiato e felice perché, nonostante tutto, la sua vita è cambiata e si è rafforzata.
Al termine di questi anni, voi siete cambiati nel vostro modo di percepire la realtà, di sognare il vostro futuro, di organizzare la vostra vita. Certamente, mi permetto di dirvi, che al centro di ogni vostra azione c'è stato quell'Amore che nascosto e a volte apparentemente assente, vi ha condotto fino alle soglie della maturità.
Ora vi è chiesto l'ultimo sforzo di studio, non per poter dire: "Basta! Ora sono libero!", ma per ricominciare a camminare con un cuore adulto e fortificato.
Non perdete mai, cari giovani, l'entusiasmo di continuare a camminare. Certo, la maturità segna un traguardo, ma diventa un trampolino di lancio nel grande oceano della vita adulta. Voi cambierete il mondo, il pensiero e l'agire della storia, se, come ci insegna il nostro Poeta, sarete in grado di testimoniare l'Amore che ha mosso "il vostro cuore e coloro che vi erano vicini".
Auguri a tutti voi!
Come vostro Padre in Cristo, vi affido alla Divina Sapienza perché diriga sempre il vostro cuore a cercare sempre il bene e il bello che vive nella persona, immagine e somiglianza di Dio».