Celebrata domenica l’ultima Messa a San Ferdinando di Padre Luigi Murra

Ormai da mesi la comunità di San Ferdinando ed in particolare quella della Parrocchia B.V. Maria del SS. Rosario sapeva che il momento dei saluti sarebbe giunto prima o poi: domenica 8 settembre, infatti, il parroco della Chiesa del Rosario – Padre Luigi Murra - ha celebrato l'ultima Messa alle 18.30 per salutare la comunità parrocchiale prima della partenza verso Roma in data odierna.
Davanti a lui una comunità che l'ha accolto sin dal momento in cui è giunto nel paese ofantino e che - con rammarico, nostalgia e orgoglio - saluta P. Luigi.

Abbiamo quindi rivolto una breve intervista a Padre Luigi Murra.

Quale sarà la sua nuova sede e il suo nuovo "ruolo"?
"Il nuovo incarico che ho ricevuto è quello di Vicario generale per il nostro Ordine e, dal 1° settembre, parroco della parrocchia Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma".

Quale è stata la reazione dei suoi parrocchiani una volta ricevuta la notizia?
"Quando la notizia del nuovo incarico è stata comunicata, le reazioni dei parrocchiani sono state un mix di emozioni contrastanti. Da un lato, c'era una palpabile gioia e un senso di orgoglio per il riconoscimento e le nuove opportunità che il mio incarico rappresentava. Tuttavia, insieme alla gioia, c'era anche una profonda tristezza. Il distacco non è mai facile, soprattutto dopo una permanenza lunga come la mia (17 anni). Ricordo il giorno in cui ho dato l'annuncio della mia nomina a Vicario generale, prima ancora di annunciare il mio trasferimento, diverse persone in chiesa mi hanno detto di non aver applaudito perché avevano intuito che questa nomina comportava un trasferimento. In questi giorni, molti ricordano con affetto i momenti condivisi, le omelie, i momenti di catechesi, il supporto nei momenti difficili e le numerose iniziative vissute insieme. Nonostante la tristezza per il distacco, prevale la consapevolezza che questo nuovo cammino offre nuove opportunità di crescita spirituale sia a me che alla Comunità stessa che accoglierà p. Paolo Dicorato che con il suo entusiamo saprà dare nuovi stimoli per la crescita della parrocchia".

Ci potrebbe raccontare del bagaglio di esperienze che porterà con sé?
"Il bagaglio di esperienze che porto con me è incredibilmente ricco e variegato".

I giovani
"Anzitutto le realtà giovanili: La catechesi offre un'esperienza di crescita spirituale e morale. Negli ultimi anni, abbiamo osservato l'evoluzione della catechesi, riuscendo a offrire esperienze sempre nuove ai ragazzi per integrare la conoscenza dottrinale con la vita. Mi porto dietro la gioia, l'entusiasmo e talvolta un pizzico di sana follia dei catechisti che mi hanno aiutato a crescere in questo ambito".

Assistente spirituale gruppo scout

"Essere Assistente spirituale di un gruppo scout insegna molte lezioni di vita importanti. Gli scout imparano il valore del lavoro di squadra, la leadership e l'importanza della natura e della sostenibilità. Nell'impegno a rispettare la Promessa e la Legge degli scout, nella ricerca della volontà di Dio, ho imparato a riconoscere la presenza del Creatore nella bellezza del creato e a vivere l'impegno costante che porta a risultati tangibili e trasforma la vita dei giovani".

I fidanzati e le famiglie

"Costruire una casa insieme con amore è un percorso affascinante e intricato, ricco di momenti felici e sfide. Partendo dai fidanzati alle famiglie, porto con me dedizione, rispetto reciproco e anche una sana dose di umorismo necessaria per superare le difficoltà, trasformando questo viaggio in un'esperienza indimenticabile e gratificante".

Il cammino neocatecumenale

"Il cammino neocatecumenale è un'esperienza di fede profonda che aiuta a riscoprire il significato della Parola di Dio nella vita quotidiana. Portare con me la loro passione per la Parola di Dio significa vivere ogni giorno con la consapevolezza della sua presenza e della sua guida".

L'Assistenza ai malati e ai poveri

"L'assistenza ai malati, alle povertà, alle situazioni dei più fragili, è un'esperienza profondamente toccante e formativa. Imparare a prendersi cura degli altri e a comprendere le loro sofferenze sviluppa empatia e compassione e mi ha insegnato l'importanza della gratitudine e della resilienza".

La comunione presbiterale

"Aggiungo solo un'ultima esperienza alle molte che potrei menzionare, ma non meno significativa: la comunione presbiterale che abbiamo condiviso in questi anni. Tra i confratelli ho trovato veri fratelli con cui condividere il percorso alla ricerca di Cristo. Questo è stato un tesoro inestimabile per la mia vita".