Eventi e cultura
Con "Radici" San Ferdinando di Puglia ha valorizzato i concittadini emigrati
Nicola Parente, organizzatore dell'evento: «Siamo già al lavoro per una seconda edizione»
San Ferdinando - mercoledì 7 agosto 2024
16.56
"Fai come l'albero; cambia le foglie ma non le Radici": questo lo slogan che i sanferdinandesi hanno letto sulla locandina che invitava loro ad assistere – sabato 3 agosto - alla prima edizione di "Radici".
Un evento organizzato da Giuseppe Valerio e da Nicola Parente presso piazza Marconi con l'obiettivo di dare rilievo a tutte quelle personalità - che hanno acquisito poi un certo lustro - un tempo vissute a San Ferdinando di Puglia ma che successivamente, per cause generalmente lavorative, sono dovute emigrare altrove.
L'evento è stato presentato da Sabino Matera con la partecipazione di Supremo e Roberta Di Gregorio, due giovani prodigi emergenti della musica.
Abbiamo quindi posto alcune domande a Nicola Parente, chiedendogli di parlarci più nel dettaglio dell'evento.
Come è nata questa prima edizione di Radici?
«L'idea per la prima edizione di "Radici" è arrivata circa 4 anni fa al mio amico Giuseppe Valerio vedendo su Facebook frasi, foto e filmini del nostro antico paese. Un giorno mi chiamò – e sapendo delle mie conoscenze nel campo della musica , del cinema, del teatro e della letteratura in genere - mi propose di organizzare una serata invitando dei nostri compaesani lontani ormai da anni dal nostro paese che , con il tempo, sono diventati ben noti. Avevamo pensato quindi di farli tornare per una sera a San Ferdinando, intervistandoli in pubblico. E dopo circa 4 anni quella serata si è finalmente realizzata il 3 agosto di quest'anno».
Per quale motivo le persone salite sul palco sono state premiate?
«Io non lo chiamerei premio, piuttosto riconoscimento. È stata consegnata loro una pergamena-ricordo sia per essersi distinti in Italia e nel mondo sia per aver accettato il nostro invito».
Pensa che l'obiettivo di questo evento sia stato raggiunto?
«Secondo me l'obiettivo è stato ampiamente raggiunto. Al momento questo è l'unico evento non canoro, non teatrale e non sportivo organizzato da noi fino ad oggi. C'era anche un dottore in economia e commercio e anche un dottore in medicina: ma si è parlato solo del loro passato e soprattutto del motivo per il quale hanno dovuto lasciare il proprio paese nativo. Per noi organizzatori la serata è stata riuscitissima! E non solo a detta nostra, ma anche di chi l'ha visto da spettatore. E ancora oggi mi arrivano telefonicamente e sui social gli auguri per questo evento, tutte persone che ci spronano ad andare avanti. Io e il mio collaboratore e amico Giuseppe Valerio stiamo già lavorando per la seconda edizione».
Un evento organizzato da Giuseppe Valerio e da Nicola Parente presso piazza Marconi con l'obiettivo di dare rilievo a tutte quelle personalità - che hanno acquisito poi un certo lustro - un tempo vissute a San Ferdinando di Puglia ma che successivamente, per cause generalmente lavorative, sono dovute emigrare altrove.
L'evento è stato presentato da Sabino Matera con la partecipazione di Supremo e Roberta Di Gregorio, due giovani prodigi emergenti della musica.
Abbiamo quindi posto alcune domande a Nicola Parente, chiedendogli di parlarci più nel dettaglio dell'evento.
Come è nata questa prima edizione di Radici?
«L'idea per la prima edizione di "Radici" è arrivata circa 4 anni fa al mio amico Giuseppe Valerio vedendo su Facebook frasi, foto e filmini del nostro antico paese. Un giorno mi chiamò – e sapendo delle mie conoscenze nel campo della musica , del cinema, del teatro e della letteratura in genere - mi propose di organizzare una serata invitando dei nostri compaesani lontani ormai da anni dal nostro paese che , con il tempo, sono diventati ben noti. Avevamo pensato quindi di farli tornare per una sera a San Ferdinando, intervistandoli in pubblico. E dopo circa 4 anni quella serata si è finalmente realizzata il 3 agosto di quest'anno».
Per quale motivo le persone salite sul palco sono state premiate?
«Io non lo chiamerei premio, piuttosto riconoscimento. È stata consegnata loro una pergamena-ricordo sia per essersi distinti in Italia e nel mondo sia per aver accettato il nostro invito».
Pensa che l'obiettivo di questo evento sia stato raggiunto?
«Secondo me l'obiettivo è stato ampiamente raggiunto. Al momento questo è l'unico evento non canoro, non teatrale e non sportivo organizzato da noi fino ad oggi. C'era anche un dottore in economia e commercio e anche un dottore in medicina: ma si è parlato solo del loro passato e soprattutto del motivo per il quale hanno dovuto lasciare il proprio paese nativo. Per noi organizzatori la serata è stata riuscitissima! E non solo a detta nostra, ma anche di chi l'ha visto da spettatore. E ancora oggi mi arrivano telefonicamente e sui social gli auguri per questo evento, tutte persone che ci spronano ad andare avanti. Io e il mio collaboratore e amico Giuseppe Valerio stiamo già lavorando per la seconda edizione».