Enti locali
Costretti a lavorare nei lager nazisti, il Prefetto riconosce una medaglia a due cittadini della BAT
La cerimonia ieri in Prefettura
BAT - domenica 28 gennaio 2018
11.36
Si è tenuta ieri in Prefettura, alla presenza delle principali autorità del territorio, la cerimonia per la celebrazione della Giornata della Memoria per commemorare le vittime dell'olocausto.
Nell'occasione, il Prefetto di Barletta Andria Trani, Maria Antonietta Cerniglia, ha consegnato le Medaglie d'Onore alla memoria di due cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra: Giuseppe Lomuscio, di Canosa di Puglia, e Ruggiero Iodice, di Barletta.
Soldato di leva classe soldato di leva classe 1920, Giuseppe Lomuscio fu accorpato al 4° Reggimento Genova Cavalleria nel 1939. Partito per l'Albania nella Campagna di Grecia e sbarcato a Durazzo il 10 febbraio 1941, l'8 settembre 1943 fu catturato dai Tedeschi e condotto in Germania, come avvenne per 600.000 soldati dell'Esercito Italiano che costituiscono la storia degli Internati Militari Italiani. A 23 anni fu deportato nel Campo di Prigionia militare. Dopo la Liberazione dell'Aprile 1945, il Militare tornò nella sua Canosa di Puglia e venne riconosciuto "prigioniero di guerra". Ha ritirato quest'oggi la medaglia la moglie Savina Morra.
Classe 1916, Ruggiero Iodice fu chiamato alle armi nel 1938 ed arruolato come soldato di Fanteria presso il 9° Reggimento Fanteria Regina. Partecipò alle operazioni di guerra svoltesi nel Mediterraneo fino all'8 settembre 1943 quando, in seguito all'armistizio, fu catturato dai militari Tedeschi. Per tre mesi fu detenuto temporaneamente come Internato Militare Italiano in un campo di concentramento tedesco sull'isola e, durante questo periodo, subì maltrattamenti di ogni genere. Fortunatamente, durante la navigazione finalizzata alla deportazione definitiva in un Lager tedesco in Germania, la nave che lo trasportava fu intercettata dagli alleati inglesi e dirottata nel porto di Brindisi, dove il 10 dicembre 1943 fu sbarcato e finalmente liberato dalla prigionia. Ha ritirato quest'oggi la medaglia il nipote Ruggiero Alessandro Iodice.
La cerimonia in Prefettura - dopo una breve esposizione da parte del Prefetto sul valore della memoria in questo territorio, ricco di tradizione e di spiritualità, e sull'importanza del coinvolgimento diretto degli studenti per attestare i valori della libertà e della democrazia e quindi del rispetto, dell'accoglienza, dell'inclusione e dell'integrazione - è stata inoltre arricchita dalla presentazione delle attività dell'Archivio della Resistenza e della Memoria di Barletta da parte del Presidente Luigi Di Cuonzo e dalle preziose testimonianze di alcuni istituti scolastici del territorio, che hanno presentato i propri cortometraggi: "Le voci di Murgetta Rossi", della 3^H della "Renato Moro" di Barletta, "Mi chiamo Emidio Mastrodomenico e sono un partigiano" della 1^A dell'Istituto "Dell'Aquila" di San Ferdinando di Puglia e "Il lungo treno della memoria - Storia di donne e uomini", a cura degli studenti del Liceo Classico "Casardi" di Barletta.
Nel corso della giornata è stata inoltre presentata (dal Dirigente Scolastico Grazia Ruggiero) l'App "GiudeccAPP", realizzata dagli studenti del Liceo "De Sanctis" di Trani per promuovere e valorizzare la sinagoga-museo Sant'Anna di Trani, mentre la Società di Storia Patria ha mostrato ai presenti uno stralcio della mostra sugli Internati Militari Italiani.
Il Coro Stabile "Michele Prudente" dell'Istituto Comprensivo "Bovio-Mazzini" di Canosa di Puglia, diretto dal Professor Francesco Sisti, ha introdotto la cerimonia intonando l'Inno di Mameli e l'Inno alla Gioia ed accompagnato il prosieguo della cerimonia con il canto ebraico "Gam Gam" e con la Preghiera delle Madri.
La manifestazione si è conclusa nel chiostro del Palazzo della Prefettura, con la tradizionale accensione della Menorah, da parte del Prefetto Cerniglia, per mantenere viva la memoria dell'offesa inferta all'umanità.
Nell'occasione, il Prefetto di Barletta Andria Trani, Maria Antonietta Cerniglia, ha consegnato le Medaglie d'Onore alla memoria di due cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra: Giuseppe Lomuscio, di Canosa di Puglia, e Ruggiero Iodice, di Barletta.
Soldato di leva classe soldato di leva classe 1920, Giuseppe Lomuscio fu accorpato al 4° Reggimento Genova Cavalleria nel 1939. Partito per l'Albania nella Campagna di Grecia e sbarcato a Durazzo il 10 febbraio 1941, l'8 settembre 1943 fu catturato dai Tedeschi e condotto in Germania, come avvenne per 600.000 soldati dell'Esercito Italiano che costituiscono la storia degli Internati Militari Italiani. A 23 anni fu deportato nel Campo di Prigionia militare. Dopo la Liberazione dell'Aprile 1945, il Militare tornò nella sua Canosa di Puglia e venne riconosciuto "prigioniero di guerra". Ha ritirato quest'oggi la medaglia la moglie Savina Morra.
Classe 1916, Ruggiero Iodice fu chiamato alle armi nel 1938 ed arruolato come soldato di Fanteria presso il 9° Reggimento Fanteria Regina. Partecipò alle operazioni di guerra svoltesi nel Mediterraneo fino all'8 settembre 1943 quando, in seguito all'armistizio, fu catturato dai militari Tedeschi. Per tre mesi fu detenuto temporaneamente come Internato Militare Italiano in un campo di concentramento tedesco sull'isola e, durante questo periodo, subì maltrattamenti di ogni genere. Fortunatamente, durante la navigazione finalizzata alla deportazione definitiva in un Lager tedesco in Germania, la nave che lo trasportava fu intercettata dagli alleati inglesi e dirottata nel porto di Brindisi, dove il 10 dicembre 1943 fu sbarcato e finalmente liberato dalla prigionia. Ha ritirato quest'oggi la medaglia il nipote Ruggiero Alessandro Iodice.
La cerimonia in Prefettura - dopo una breve esposizione da parte del Prefetto sul valore della memoria in questo territorio, ricco di tradizione e di spiritualità, e sull'importanza del coinvolgimento diretto degli studenti per attestare i valori della libertà e della democrazia e quindi del rispetto, dell'accoglienza, dell'inclusione e dell'integrazione - è stata inoltre arricchita dalla presentazione delle attività dell'Archivio della Resistenza e della Memoria di Barletta da parte del Presidente Luigi Di Cuonzo e dalle preziose testimonianze di alcuni istituti scolastici del territorio, che hanno presentato i propri cortometraggi: "Le voci di Murgetta Rossi", della 3^H della "Renato Moro" di Barletta, "Mi chiamo Emidio Mastrodomenico e sono un partigiano" della 1^A dell'Istituto "Dell'Aquila" di San Ferdinando di Puglia e "Il lungo treno della memoria - Storia di donne e uomini", a cura degli studenti del Liceo Classico "Casardi" di Barletta.
Nel corso della giornata è stata inoltre presentata (dal Dirigente Scolastico Grazia Ruggiero) l'App "GiudeccAPP", realizzata dagli studenti del Liceo "De Sanctis" di Trani per promuovere e valorizzare la sinagoga-museo Sant'Anna di Trani, mentre la Società di Storia Patria ha mostrato ai presenti uno stralcio della mostra sugli Internati Militari Italiani.
Il Coro Stabile "Michele Prudente" dell'Istituto Comprensivo "Bovio-Mazzini" di Canosa di Puglia, diretto dal Professor Francesco Sisti, ha introdotto la cerimonia intonando l'Inno di Mameli e l'Inno alla Gioia ed accompagnato il prosieguo della cerimonia con il canto ebraico "Gam Gam" e con la Preghiera delle Madri.
La manifestazione si è conclusa nel chiostro del Palazzo della Prefettura, con la tradizionale accensione della Menorah, da parte del Prefetto Cerniglia, per mantenere viva la memoria dell'offesa inferta all'umanità.