Attualità
Covid, con l'avanzare dei contagi a rischio intera filiera agroalimentare
L'allarme di Coldiretti sul pericolo di un ritorno delle restrizioni
San Ferdinando - venerdì 26 novembre 2021
Comunicato Stampa
Con l'avanzare dei contagi e il possibile cambio di colore in giallo o arancione sono a rischio 30 milioni di euro di spesa in ristoranti e agriturismi per pranzi e cene nelle festività di fine anno in uno degli oltre 20mila tra ristoranti, trattorie, pizzerie ed i 900 agriturismi della Puglia, mentre aumenta il pericolo di un ritorno delle restrizioni a causa della ripresa dei contagi. E' quanto stima la Coldiretti Puglia, in riferimento all'importanza di adottate misure per contenere la pandemia con il green passa rafforzato.
Se il cambio di colore in giallo – sottolinea la Coldiretti regionale – prevede un massimo di 4 persone per tavolo al chiuso in bar e ristoranti, con il passaggio in arancione si rischia il divieto di consumare parti all'interno del locale ma a preoccupare è anche l'impatto sulle attività turistiche. Le serrate andrebbero a frenare la ristorazione e l'accoglienza agrituristica – sottolinea la Coldiretti Puglia – già tra i settori più danneggiati dalla pandemia con i consumi alimentari degli italiani fuori casa che nel 2020 sono scesi al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per bar, ristoranti, trattorie e agriturismi che hanno dimezzato il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 5miliardi di euro.
Ma la situazione si ripercuote a cascata – continua la Coldiretti Puglia – sull'intero sistema agroalimentare con oltre 90mila tonnellate di cibi e di vini invenduti dall'inizio della pandemia, secondo la Coldiretti regionale. La drastica riduzione dell'attività – conclude la Coldiretti – pesa infatti sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
"Sarebbe un colpo durissimo per l'agriturismo che contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l'affollamento. Gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari, dove le distanze si misurano in ettari - con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, sono forse i luoghi più sicuri dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche", dice Filippo de Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.
Non si tratta solo di garantire il bisogno di convivialità ma anche di sostenere la ripresa dell'economia e la tenuta dell'occupazione, scongiurando di mettere in crisi la filiera che assicura l'approvvigionamento alimentare in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche e gli ostacoli oggettivi all'operatività, dalla ridotta disponibilità di manodopera ai blocchi alle frontiere per i trasporti, un impegno quotidiano senza sosta che è sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall'asporto e da importanti momenti di solidarietà.
Se il cambio di colore in giallo – sottolinea la Coldiretti regionale – prevede un massimo di 4 persone per tavolo al chiuso in bar e ristoranti, con il passaggio in arancione si rischia il divieto di consumare parti all'interno del locale ma a preoccupare è anche l'impatto sulle attività turistiche. Le serrate andrebbero a frenare la ristorazione e l'accoglienza agrituristica – sottolinea la Coldiretti Puglia – già tra i settori più danneggiati dalla pandemia con i consumi alimentari degli italiani fuori casa che nel 2020 sono scesi al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per bar, ristoranti, trattorie e agriturismi che hanno dimezzato il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 5miliardi di euro.
Ma la situazione si ripercuote a cascata – continua la Coldiretti Puglia – sull'intero sistema agroalimentare con oltre 90mila tonnellate di cibi e di vini invenduti dall'inizio della pandemia, secondo la Coldiretti regionale. La drastica riduzione dell'attività – conclude la Coldiretti – pesa infatti sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
"Sarebbe un colpo durissimo per l'agriturismo che contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l'affollamento. Gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari, dove le distanze si misurano in ettari - con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, sono forse i luoghi più sicuri dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche", dice Filippo de Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.
Non si tratta solo di garantire il bisogno di convivialità ma anche di sostenere la ripresa dell'economia e la tenuta dell'occupazione, scongiurando di mettere in crisi la filiera che assicura l'approvvigionamento alimentare in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche e gli ostacoli oggettivi all'operatività, dalla ridotta disponibilità di manodopera ai blocchi alle frontiere per i trasporti, un impegno quotidiano senza sosta che è sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall'asporto e da importanti momenti di solidarietà.