Politica
Crisi amministrativa, M5S: «Sindaco Lamacchia è la causa»
D'Ambrosio e Di Bari: «Politici scelgano con tranquillità»
San Ferdinando - domenica 10 gennaio 2016
09.40
La dura legge della politica dei partiti, fatta di regole che sono punti d'inciampo. A dirlo è il non partito che sta ottenendo più consensi in Italia: il Movimento 5 Stelle. L'onorevole Giuseppe D'Ambrosio e la consigliera regionale Grazia Di Bari parlano chiaro e per loro, la causa della crisi amministrativa di San Ferdinando, è lo stesso sindaco Michele Lamacchia. «La politica - affermano i 2 pentastellati - va seguita anche nei piccoli centri. Da tempo seguiamo le vicende politiche di molte città della Puglia, a partire dal nostro territorio provinciale, e grazie agli attivisti di San Ferdinando seguiamo le vicende dell'amministrazione locale. Anche in questo caso, la maggioranza è inciampata sul bilancio. Come sempre, quando si tratta di soldi, gli animi si scaldano. Questa è la regola numero 1 della politica dei partiti. Non si può dire che la notizia giunga inaspettata. Prima del bilancio, al padre padrone, il sindaco Michele Lamacchia, che avrebbe voluto governare la città pensando di essere il capofamiglia, era stato chiesto un riequilibrio delle cariche che è un modo gentile e simpatico di dire che c'era bisogno di una divisione delle poltrone. Questa è la regola numero 2 della politica dei partiti».
Insomma, un sindaco messo in minoranza proprio dai suoi a causa di una leadership autoritaria esercitata in questi 3 anni di amministrazione della città. «Così - continuano l'onorevole e la consigliera - è arrivato il bilancio. I dissidenti della maggioranza, fra cui il vicesindaco - Arianna Camporeale -, hanno chiesto un rinvio della convocazione del Consiglio Comunale per riflettere sul bilancio che non sarebbe stato adeguato alle disposizioni vigenti. Il sindaco ha risposto che qui comanda lui. Con l'anno nuovo arriva un bellissimo documento che parla prima di armonizzare la proposta di bilancio e poi parla di armonizzare la maggioranza. Inoltre, c'è stato il solito discorso delle sintonie, la condivisione, gli assetti, il rilancio, cose da raduno aziendale americano o da speculazione politica all'italiana. Poi sono arrivate le dimissioni del sindaco. Vedremo se le ritirerà oppure sarà una crisi irreversibile della maggioranza, per il momento fanno solo ridere. Crediamo che ai cittadini di San Ferdinando interessi sapere se saranno garantiti i servizi e come saranno gestiti. Vogliamo tranquillizzare i politici di San Ferdinando, dicendo loro di prendere le decisioni con la giusta serenità perché se volessero staccare la spina prima del tempo, il Movimento 5 Stelle ci sarà».
Insomma, un sindaco messo in minoranza proprio dai suoi a causa di una leadership autoritaria esercitata in questi 3 anni di amministrazione della città. «Così - continuano l'onorevole e la consigliera - è arrivato il bilancio. I dissidenti della maggioranza, fra cui il vicesindaco - Arianna Camporeale -, hanno chiesto un rinvio della convocazione del Consiglio Comunale per riflettere sul bilancio che non sarebbe stato adeguato alle disposizioni vigenti. Il sindaco ha risposto che qui comanda lui. Con l'anno nuovo arriva un bellissimo documento che parla prima di armonizzare la proposta di bilancio e poi parla di armonizzare la maggioranza. Inoltre, c'è stato il solito discorso delle sintonie, la condivisione, gli assetti, il rilancio, cose da raduno aziendale americano o da speculazione politica all'italiana. Poi sono arrivate le dimissioni del sindaco. Vedremo se le ritirerà oppure sarà una crisi irreversibile della maggioranza, per il momento fanno solo ridere. Crediamo che ai cittadini di San Ferdinando interessi sapere se saranno garantiti i servizi e come saranno gestiti. Vogliamo tranquillizzare i politici di San Ferdinando, dicendo loro di prendere le decisioni con la giusta serenità perché se volessero staccare la spina prima del tempo, il Movimento 5 Stelle ci sarà».