Attualità
Crisi da Covid, in Puglia sul banco dei pegni arrivano anche i prodotti agricoli
Il "pegno rotativo" di prodotti Dop/Igp genera prestiti da oltre 439 milioni di euro
San Ferdinando - giovedì 20 gennaio 2022
Non solo oro e gioielli, con la crisi anche vini, formaggi e oli extravergine di alta qualità possono essere dati in pegno in cambio di prestiti. E' quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla misura del "pegno rotativo" sui prodotti agricoli e alimentari a denominazione d'origine protetta e a indicazione geografica protetta (Dop/Igp) introdotta dal decreto "Cura Italia", un provvedimento necessario al sostegno dell'agroalimentare, duramente colpito dall'emergenza Covid.
La Puglia vanta 5 oli extravergine di oliva DOP e l'IGP Olio di Puglia, 4 formaggi DOP e 1 IGP, oltre a 38 vini DOC/IGP che generano un valore di oltre 439 milioni di euro, secondo i dati dell'Osservatorio Ismea-Qualivita e Origin Italia. Si tratta - sottolinea la Coldiretti regionale - di un tesoro diffuso particolarmente apprezzato a livello internazionale che fa gola anche alle banche interessate ad investire nella qualità e nel valore del Made in Italy.
Le specialità alimentari - spiega la Coldiretti regionale - possono essere date in pegno, a decorrere dal giorno in cui sono collocate nei locali di produzione e/o stagionatura e/o immagazzinamento in cambio di prestiti che vengono incassati mantenendo la proprietà del prodotto, che può essere sostituito senza ulteriori stipulazioni.
Una forma di finanziamento innovativa particolarmente adatta – precisa la Coldiretti Puglia - per alimenti che chiedono tempo per completare il ciclo produttivo come ad esempio l'invecchiamento dei vini e la produzione di oli extravergine di oliva.
Intanto, si stringono i tempi per la presentazione delle domande per la richiesta dei contributi riservati alla filiera olivicola, con il decreto del Mipaaf che definisce i criteri e le modalità per accedere all'aiuto, fortemente voluto dalla Coldiretti, è stato pubblicato l'8 gennaio ed entro un mese dovranno essere definite dall'Agea le istruzioni. Il budget disponibile per sostenere lo sviluppo della filiera olivicola olearia, favorendo l'aggregazione e aumentando la sostenibilità, è di 30 milioni, con le risorse ripartite in 10 milioni per il sostegno di investimenti in nuovi impianti e 20 milioni per l'ammodernamento di quelli esistenti.
Per l'ammodernamento di impianti esistenti le condizioni sono superficie minima interessata pari a 2 ettari, utilizzo esclusivamente di cultivar italiane, storiche/autoctone, appartenenti all'elenco delle cultivar della biodiversità nazionale da piante auto radicate o innestate (di età non inferiore ai diciotto mesi), età degli olivi pari o superiore a 40 anni, adozione di sistemi di agricoltura di precisione. Sono ammesse a contributo le operazioni di infittimento oliveti esistenti, reimpianto oliveti esistenti/riconversione varietale, oltre ad interventi di potatura straordinaria – aggiunge Coldiretti Puglia - finalizzate al recupero produttivo degli oliveti e realizzazione impianto irriguo a goccia.
Le quotazioni riconosciute ai produttori in molti settori non coprono più' – conclude Coldiretti Puglia - neanche i costi di produzione e mettono a rischio il sistema agroalimentare 'made in'". In gioco c'è un sistema assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare – insiste Coldiretti Puglia - una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica.
*Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Osservatorio Ismea-Qualivita e Origin Italia
La Puglia vanta 5 oli extravergine di oliva DOP e l'IGP Olio di Puglia, 4 formaggi DOP e 1 IGP, oltre a 38 vini DOC/IGP che generano un valore di oltre 439 milioni di euro, secondo i dati dell'Osservatorio Ismea-Qualivita e Origin Italia. Si tratta - sottolinea la Coldiretti regionale - di un tesoro diffuso particolarmente apprezzato a livello internazionale che fa gola anche alle banche interessate ad investire nella qualità e nel valore del Made in Italy.
Le specialità alimentari - spiega la Coldiretti regionale - possono essere date in pegno, a decorrere dal giorno in cui sono collocate nei locali di produzione e/o stagionatura e/o immagazzinamento in cambio di prestiti che vengono incassati mantenendo la proprietà del prodotto, che può essere sostituito senza ulteriori stipulazioni.
Una forma di finanziamento innovativa particolarmente adatta – precisa la Coldiretti Puglia - per alimenti che chiedono tempo per completare il ciclo produttivo come ad esempio l'invecchiamento dei vini e la produzione di oli extravergine di oliva.
Intanto, si stringono i tempi per la presentazione delle domande per la richiesta dei contributi riservati alla filiera olivicola, con il decreto del Mipaaf che definisce i criteri e le modalità per accedere all'aiuto, fortemente voluto dalla Coldiretti, è stato pubblicato l'8 gennaio ed entro un mese dovranno essere definite dall'Agea le istruzioni. Il budget disponibile per sostenere lo sviluppo della filiera olivicola olearia, favorendo l'aggregazione e aumentando la sostenibilità, è di 30 milioni, con le risorse ripartite in 10 milioni per il sostegno di investimenti in nuovi impianti e 20 milioni per l'ammodernamento di quelli esistenti.
Per l'ammodernamento di impianti esistenti le condizioni sono superficie minima interessata pari a 2 ettari, utilizzo esclusivamente di cultivar italiane, storiche/autoctone, appartenenti all'elenco delle cultivar della biodiversità nazionale da piante auto radicate o innestate (di età non inferiore ai diciotto mesi), età degli olivi pari o superiore a 40 anni, adozione di sistemi di agricoltura di precisione. Sono ammesse a contributo le operazioni di infittimento oliveti esistenti, reimpianto oliveti esistenti/riconversione varietale, oltre ad interventi di potatura straordinaria – aggiunge Coldiretti Puglia - finalizzate al recupero produttivo degli oliveti e realizzazione impianto irriguo a goccia.
Le quotazioni riconosciute ai produttori in molti settori non coprono più' – conclude Coldiretti Puglia - neanche i costi di produzione e mettono a rischio il sistema agroalimentare 'made in'". In gioco c'è un sistema assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare – insiste Coldiretti Puglia - una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica.
DOP | CACIOCAVALLO SILANO MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA MOZZARELLA DI GIOIA DEL COLLE CANESTRATO OLIO COLLINA DI BRINDISI OLIO DAUNO OLIO TERRA D'OTRANTO OLIO TERRA DI BARI OLIO TERRE TARENTINE OLIVA LA BELLA DELLA DAUNIA PANE DI ALTAMURA PATATA NOVELLA DI GALATINA RICOTTA DI BUFALA CAMPANA | Valore 32 milioni di euro |
IGP | ARANCIA DEL GARGANO BURRATA DI ANDRIA CANESTRATO DI MOLITERNO CARCIOFO BRINDISINO CIPOLLA BIANCA DI MARGHERITA CLEMENTINE DEL GOLFO DI TARANTO LIMONE FEMMINELLO DEL GARGANO UVA DI PUGLIA PATATA NOVELLA DI GALATINA OLIO DI PUGLIA | |
DOP/IGT | 38 vini | Valore 407 milioni di euro |
*Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Osservatorio Ismea-Qualivita e Origin Italia