Politica
Crisi politica, Città Solidale: «Perchè il centrodestra assente in aula?»
La risposta del gruppo di maggioranza a sostegno del Sindaco Lamacchia
San Ferdinando - giovedì 21 gennaio 2016
9.28
«Il miscuglio di sigle della destra locale non perde occasione per offendere le persone e gettare discredito sulle Istituzioni, dimostrando ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la mancanza di qualsiasi idea per la città, accomunati esclusivamente dall'odio verso alcune persone ed in particolar modo verso il sindaco». Sono le parole del gruppo Città Solidale di San Ferdinando di Puglia, gruppo consiliare di maggioranza che sostiene il Sindaco Michele Lamacchia e che fa parte del Partito Democratico locale. A loro il compito di rispondere ai tanti attacchi ricevuti in questi giorni dopo il ritiro delle dimissioni da parte del Primo Cittadino sanferdinandese.
«Il sindaco, Michele Lamacchia - scrivono nella nota - l'unica volta che è andato in minoranza su un voto in consiglio comunale ha rassegnato le dimissioni; a seguito di ciò ha chiesto la convocazione del consiglio comunale per la discussione di un solo punto: Dimissioni del sindaco. Chi ha impedito ai consiglieri di Uniti per San Ferdinando di essere presenti e votare la sfiducia e verificare se in consiglio c'è una maggioranza che vuole sciogliere il consiglio comunale e andare al voto? Perché sono stati assenti? Chi impedisce loro di raccogliere le firme necessarie e sciogliere il consiglio comunale? Chi fugge e mette in ridicolo le istituzioni?».
«Nel recente passato - dice ancora la nota - il sindaco di centro destra, più volte in minoranza in consiglio comunale, non ha mai avuto la sensibilità politica ed istituzionale di rassegnare le dimissioni: i consiglieri comunali hanno raccolto le firme e sciolto il consiglio comunale. Mancando i voti per la sfiducia il sindaco ha correttamente ritirato le dimissioni e chiesto la convocazione del consiglio comunale per l'approvazione del bilancio. Verificheremo se il bilancio sarà approvato o si scioglierà il consiglio comunale. Gli eredi del periodo più nero e funesto dell'Italia parlano di attaccamento alla poltrona. Miserie. Parte del gruppo dirigente locale di quel partito ha fatto più volte il periplo dei partiti alla ricerca di uno strapuntino: è andata male per loro e bene per la città».
«Il sindaco, Michele Lamacchia - scrivono nella nota - l'unica volta che è andato in minoranza su un voto in consiglio comunale ha rassegnato le dimissioni; a seguito di ciò ha chiesto la convocazione del consiglio comunale per la discussione di un solo punto: Dimissioni del sindaco. Chi ha impedito ai consiglieri di Uniti per San Ferdinando di essere presenti e votare la sfiducia e verificare se in consiglio c'è una maggioranza che vuole sciogliere il consiglio comunale e andare al voto? Perché sono stati assenti? Chi impedisce loro di raccogliere le firme necessarie e sciogliere il consiglio comunale? Chi fugge e mette in ridicolo le istituzioni?».
«Nel recente passato - dice ancora la nota - il sindaco di centro destra, più volte in minoranza in consiglio comunale, non ha mai avuto la sensibilità politica ed istituzionale di rassegnare le dimissioni: i consiglieri comunali hanno raccolto le firme e sciolto il consiglio comunale. Mancando i voti per la sfiducia il sindaco ha correttamente ritirato le dimissioni e chiesto la convocazione del consiglio comunale per l'approvazione del bilancio. Verificheremo se il bilancio sarà approvato o si scioglierà il consiglio comunale. Gli eredi del periodo più nero e funesto dell'Italia parlano di attaccamento alla poltrona. Miserie. Parte del gruppo dirigente locale di quel partito ha fatto più volte il periplo dei partiti alla ricerca di uno strapuntino: è andata male per loro e bene per la città».