Politica
Elezioni amministrative, quanti candidati?
Tre, forse quattro, gli aspiranti alla poltrona di primo cittadino
San Ferdinando - domenica 27 marzo 2022
Le date non sono state ancora ufficializzate ma i soliti ben informati ritengono plausibile che il ministero dell'interno fissi le consultazioni per domenica 11 e lunedì 12 giugno. Il turno unico delle amministrative per l'elezione del Sindaco ed il rinnovo del consiglio comunale di San Ferdinando di Puglia, comune con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti, è un appuntamento particolarmente atteso, soprattutto alla luce delle vicende politiche delle ultime settimane.
Sarà sicuramente della partita l'uscente Salvatore Puttilli, alla testa della lista "Ripartiamo insieme". Decaduto a seguito delle contestuali dimissioni dal ruolo di consiglieri comunali di quasi tutti gli oppositori e di una parte consistente dei componenti della (ex) maggioranza, il 57enne già primo cittadino correrà per un nuovo mandato puntando sulla continuità e accreditandosi quanto di buono realizzato dal 2017 in poi. È difficile, come sempre, ricostruire la genesi degli schieramenti nelle piccole città, anche perché la costrizione - voluta dalla legge elettorale - di una sola lista per candidato Sindaco costituisce un inevitabile stimolo alla "fantasia". Puttilli, teoricamente, dovrebbe essere il più vicino di tutti a rappresentare un'area di centrodestra ma non è mistero, per esempio, che il presidente del consiglio comunale Giacomo De Michele - suo fedelissimo - abbia fortemente sostenuto il barlettano Giuseppe Tupputi di "Con" (lista della galassia orbitante intorno a Michele Emiliano), poi risultato eletto consigliere regionale. Non solo: una parte della coalizione vincitrice delle precedenti amministrative, che fa capo ad esponenti ritenuti organici a Forza Italia e Fratelli d'Italia, non supporterà più Puttilli ma Arianna Camporeale, ex vicesindaco e alla testa del gruppo che ha causato l'interruzione anticipata della consiliatura ed il commissariamento del Comune.
Le ragioni della rottura sono riconducibili, secondo Camporeale, alla mancata "staffetta" nel ruolo di guida della coalizione: Puttilli, in buona sostanza, non avrebbe rispettato un accordo intercorso tra i due nel 2017 e la combattiva psicologa, per tutta reazione, ha scelto di far cadere l'ormai non più alleato, ora nuovo rivale, e "mettersi in proprio", contando sull'appoggio tutt'altro che irrilevante di Fiippo Caracciolo. Il consigliere regionale barlettano, presidente del gruppo del Partito Democratico, non ha mai nascosto la sua preferenza e l'impegno affinché Camporeale riesca a conquistare la poltrona di Sindaco, al punto da garantire sulla solidità dello schieramento in fase di formazione, che punterà con decisione sull'affermazione del ruolo delle donne nell'agone politico sanferdinandese. Un altro prezioso apporto giungerà da Carmine Gissi, dirigente scolastico in pensione e alla guida della città dal 2002 al 2007, con il suo gruppo "Orizzonti" che comprende anche l'ex segretario provinciale dem Andrea Patruno.
Spazio, sui blocchi di partenza, dovrebbe trovarlo anche Michele Lamacchia, 70 anni, già Sindaco di San Ferdinando dal 1993 al 2002 e dal 2012 al 2017. Sarebbe il candidato del Partito Democratico, espressione di quella parte del centrosinistra che non segue Caracciolo e perciò avrà dalla sua - in modalità di contrapposizione - sicuramente l'altro consigliere regionale Ruggiero Mennea. Lamacchia ha cercato sponde in altri esponenti di quel campo, nei referenti del Movimento 5 Stelle (che nel 2017 formarono una lista senza riuscire ad eleggere neppure il candidato Sindaco Lucia Roccotiello) come in quelli di Sinistra italiana.
Il nome nuovo sarebbe invece quello dell'imprenditrice agricola Elena Pestillo, potenziale "jolly" di una lista promossa da Francesco Camporeale e Luigi Dipace, due ex assessori di centrosinistra che non condividerebbero il percorso di Lamacchia e avrebbero aperto un'interlocuzione anche con alcuni settori dell'area di centrodestra. La campagna elettorale promette scintille pur se un dato evidente è rappresentato dagli stretti legami tra i politici barlettani e coloro che ambiscono a reggere le sorti di San Ferdinando di Puglia. Un cordone ombelicale mai reciso.
Sarà sicuramente della partita l'uscente Salvatore Puttilli, alla testa della lista "Ripartiamo insieme". Decaduto a seguito delle contestuali dimissioni dal ruolo di consiglieri comunali di quasi tutti gli oppositori e di una parte consistente dei componenti della (ex) maggioranza, il 57enne già primo cittadino correrà per un nuovo mandato puntando sulla continuità e accreditandosi quanto di buono realizzato dal 2017 in poi. È difficile, come sempre, ricostruire la genesi degli schieramenti nelle piccole città, anche perché la costrizione - voluta dalla legge elettorale - di una sola lista per candidato Sindaco costituisce un inevitabile stimolo alla "fantasia". Puttilli, teoricamente, dovrebbe essere il più vicino di tutti a rappresentare un'area di centrodestra ma non è mistero, per esempio, che il presidente del consiglio comunale Giacomo De Michele - suo fedelissimo - abbia fortemente sostenuto il barlettano Giuseppe Tupputi di "Con" (lista della galassia orbitante intorno a Michele Emiliano), poi risultato eletto consigliere regionale. Non solo: una parte della coalizione vincitrice delle precedenti amministrative, che fa capo ad esponenti ritenuti organici a Forza Italia e Fratelli d'Italia, non supporterà più Puttilli ma Arianna Camporeale, ex vicesindaco e alla testa del gruppo che ha causato l'interruzione anticipata della consiliatura ed il commissariamento del Comune.
Le ragioni della rottura sono riconducibili, secondo Camporeale, alla mancata "staffetta" nel ruolo di guida della coalizione: Puttilli, in buona sostanza, non avrebbe rispettato un accordo intercorso tra i due nel 2017 e la combattiva psicologa, per tutta reazione, ha scelto di far cadere l'ormai non più alleato, ora nuovo rivale, e "mettersi in proprio", contando sull'appoggio tutt'altro che irrilevante di Fiippo Caracciolo. Il consigliere regionale barlettano, presidente del gruppo del Partito Democratico, non ha mai nascosto la sua preferenza e l'impegno affinché Camporeale riesca a conquistare la poltrona di Sindaco, al punto da garantire sulla solidità dello schieramento in fase di formazione, che punterà con decisione sull'affermazione del ruolo delle donne nell'agone politico sanferdinandese. Un altro prezioso apporto giungerà da Carmine Gissi, dirigente scolastico in pensione e alla guida della città dal 2002 al 2007, con il suo gruppo "Orizzonti" che comprende anche l'ex segretario provinciale dem Andrea Patruno.
Spazio, sui blocchi di partenza, dovrebbe trovarlo anche Michele Lamacchia, 70 anni, già Sindaco di San Ferdinando dal 1993 al 2002 e dal 2012 al 2017. Sarebbe il candidato del Partito Democratico, espressione di quella parte del centrosinistra che non segue Caracciolo e perciò avrà dalla sua - in modalità di contrapposizione - sicuramente l'altro consigliere regionale Ruggiero Mennea. Lamacchia ha cercato sponde in altri esponenti di quel campo, nei referenti del Movimento 5 Stelle (che nel 2017 formarono una lista senza riuscire ad eleggere neppure il candidato Sindaco Lucia Roccotiello) come in quelli di Sinistra italiana.
Il nome nuovo sarebbe invece quello dell'imprenditrice agricola Elena Pestillo, potenziale "jolly" di una lista promossa da Francesco Camporeale e Luigi Dipace, due ex assessori di centrosinistra che non condividerebbero il percorso di Lamacchia e avrebbero aperto un'interlocuzione anche con alcuni settori dell'area di centrodestra. La campagna elettorale promette scintille pur se un dato evidente è rappresentato dagli stretti legami tra i politici barlettani e coloro che ambiscono a reggere le sorti di San Ferdinando di Puglia. Un cordone ombelicale mai reciso.