Concerto Cugini di Campagna Fiera del Carciofo
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Territorio

Fiera Nazionale del Carciofo, record di visite e di argomenti

Particolare attenzione al tema del caporalato e delle campagne

Con i convegni sulla salute e sul caporalato ed il coinvolgente concerto de 'I Cugini di Campagna' si è conclusa la 55^ edizione della Fiera nazionale del Carciofo di San Ferdinando di Puglia. Baciata dal sole, la specializzata, ha fatto registrare il record di presenze grazie anche ad un articolato programma di eventi. L'evento è stato organizzato per il secondo anno consecutivo dal Gal Daunofantino, su delega dell'Amministrazione cittadina.

Oltre 15mila i visitatori che, solo durante la giornata di domenica scorsa, hanno invaso pacificamente l'area mercatale di via Gramsci, per poi assistere in serata al concerto dello storico gruppo di musica leggera italiana. Prima dell'esibizione live sono saliti sul palco una delegazione della Caritas nazionale, l'europarlamentare Elena Gentile e il rappresentante legale della 'Campania Plastica srl' per ricevere, dalle mani del Sindaco e degli Assessori di San Ferdinando, l'ambito premio 'Carciofo d'Oro', giunto al 46^ edizione, che ha riservato riconoscimenti speciali anche al Gal Daunofantino, all'azienda agricola Coldiretti di San Ferdinando e al pasticcere Antonio Daloiso, vincitore pochi mesi fa del talent show televisivo 'Il più grande pasticcere italiano'.

Nel pomeriggio si è svolto all'interno del 'Palacongressi' l'ultimo, ma non meno importante, convegno inserito nel programma ufficiale della specializzata, dedicato al contrasto del caporalato e moderato dal giornalista Micky De Finis. «Il caporalato è una piaga purulenta che - secondo l'europarlamentare Elena Gentile, componente della Commissione per l'occupazione e gli affari sociali - macchia la cultura e la qualità dell'agroindustria soprattutto del nostro territorio. Occorre invertire una tendenza che mortifica il sistema d'impresa: se non affrontiamo in maniera decisa il tema del costo di lavoro e l'idea che agricoltura deve fare rete per promuovere produzioni, non riusciremo a fermare, solo con le affermazioni di principio, l'assunzione di manodopera in maniera illegale. Servono altre politiche. L'Europa sta incidendo sulla cultura d'impresa, ritenendo che la qualità delle produzioni sia strettamente legata alla qualità del lavoro, rispetto dei lavoratori incluso».

«Occorrono leggi di più semplice applicazione - ha spiegato l'assessore all'Agricoltura e alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo Di Gioia - perché se il fenomeno va combattuto e contrastato con buone prassi amministrative e controlli severi resta comunque da riorganizzare il sistema di approvvigionamento dei lavoratori, sulla base di un rapporto etico che già oggi contraddistingue buona parte del nostro mondo agricolo». «Se gran parte dei capitali che muovono l'agroindustria sono legati al controllo delle forze lavoro - ha aggiunto la ricercatrice in Sociologia generale all'Università di Foggia, Fiammetta Fanizza - non si può trattare il fenomeno del caporalato come anomalia del Mezzogiorno. La questione è strettamente legata alla tenuta dell'economia agricola europea. Il governo nazionale dovrebbe premere affinché l'UE intervenga al più presto e più efficacemente». «Si tratta di fare un salto di qualità per il sistema lavoro, penalizzando - ha sottolineato Felice Pelaggio, segretario generale della Cgil Flai Bat - il fenomeno e promuovendo la legalità. Sono anni che mettiamo in campo azioni di contrasto e che proviamo a coinvolgere gli imprenditori perché la realtà diffusa è che oltre il 50% dei lavoratori sono prima o poi sottoposti a situazioni d'illegalità». «La filiera ha dei grossi problemi ed è un bene mettere al centro la discussione su lavoro e legalità affinché - ha detto il Presidente provinciale della Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo - ciascuno possa dare il proprio contributo. Vogliamo sia fatta chiarezza sul fenomeno ad iniziare dal lavoro grigio».

«Occorre allora assumere - ha ribadito il sindaco di San Ferdinando di Puglia, Michele Lamacchia - i diritti delle persone come fatto fondamentale. Dobbiamo puntare a migliorare la qualità del prodotto rispettando la tutela dei diritti dei lavoratori. Da questo confronto è arrivato un grido d'allarme sulle condizioni di lavoro ma si è anche evidenziata l'esistenza di un riscatto delle buone pratiche». «Da due anni - ha ricordato Antonella Salerno, responsabile locale del Progetto "Presidio" della Caritas italiana - abbiamo attivato un progetto nazionale per andare incontro alle persone vittime di sfruttamento lavorativo. Operando sul campo si è visto che il fenomeno è molto ampio. Nel nostro territorio ci sono molte famiglie che lavorano nelle campagne con bambini che non frequentano la scuola. Occorre trovare risorse e soluzioni per il loro inserimento sociale». «Tutti devono contribuire ad affrontare un problema importante e delicato che necessita - ha concluso il presidente del Gal Daunofantino, Michele D'Errico - di azioni adeguate. Occorre conciliare le necessità ed i problemi dei migranti e dell'agricoltura. Il Gal naturalmente si è battuto, si batte e si batterà sempre perché nei nostri campi si lavori sotto il segno della legalità».

In mattinata, il penultimo appuntamento ospitato nel Palacongressi è stato dedicato a 'Salute e bellezza'. Sottotitolato 'coltiviamo sane abitudini e corretti stili di vita' e moderato dal giornalista Saverio Serlenga, è stato caratterizzato dall'introduzione di Michele Lamacchia, sindaco di San Ferdinando di Puglia e di Paolo Valente, direttore del Gal Daunofantino e dagli autorevoli interventi di Ercole De Masi, gastroenterologo, docente di nutrizione clinica presso l'AINUC di Roma; di Giacomo Domenico Stingi, dirigente medico della ASL Bat e di Roberta Errico, naturopata. Secondo le prime stime elaborate dai responsabili dell'ufficio fiera del Gruppo d'Azione Locale Daunofantino, l'edizione 2015 della specializzata, svoltasi da giovedì 5 a domenica 8 novembre, ha fatto registrare la presenza di oltre 30mila persone, risultando tra le più visitate di sempre.
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