Religioni
GMG Lisbona 2023: un milione e mezzo di giovani si raduna davanti al Santo Pontefice
Le testimonianze dei giovani del territorio che hanno partecipato all'evento
San Ferdinando - lunedì 14 agosto 2023
14.31
"Abbiate il coraggio di sostituire le paure coi sogni. Sostituite le paure coi sogni: non siate amministratori di paure, ma imprenditori di sogni" – questa una parte del discorso pronunciato dal Santo Padre Papa Francesco ai giovani durante la veglia finale della GMG (Giornata Mondiale della Gioventù) a Lisbona.
La GMG, un incontro internazionale di giovani provenienti da ogni parte del mondo, che si incontrano con l'obiettivo di condividere all'unisono la propria fede, la propria gioia, le proprie vocazioni insieme a sacerdoti, vescovi, catechisti, educatori di ogni età. Un incontro che quest'anno ha visto il suo inizio il giorno martedì 1 agosto e la sua conclusione domenica 6 agosto, vedendo la partecipazione di circa un milione e mezzo di giovani.
"Obrigado"(=grazie) è la parola scelta dal pontefice per riassumere i giorni della GMG di Lisbona.
Un'avventura, questa, inventata nel biennio 1983-1984 da Papa Giovanni Paolo II durante l'anno giubilare che volle per i giovani un raduno per la domenica delle Palme.
A questo proposito, lo stesso Papa Francesco, al termine della celebrazione ha dato appuntamento ai giovani a Roma nel 2025 per il Giubileo dei giovani annunciando poi l'attesa meta della prossima GMG: Seul, Corea del Sud, nel 2027.
Per l'occasione abbiamo chiesto ad alcuni ragazzi della diocesi di Barletta-Andria-Trani che hanno vissuto personalmente l'esperienza della GMG, di raccontarci la loro esperienza. "È impossibile per me spiegare tutto quello che è successo in queste due settimane super intense…mai avrei immaginato che in 15 giorni avremmo stretto dei legami così forti e indissolubili di cui ora non riusciamo a farne a meno. Siamo partiti da Barletta tutti in periodi un po' particolari delle nostre vite e…in silenzio, in abbracci non richiesti ma dati col cuore ci siamo risollevati l'un l'altro come ci ha chiesto Papa Francesco durante la veglia, siamo stati ognuno il porto sicuro dell'altro per affrontare le fatiche che questo viaggio ha portato con sé, i limiti che abbiamo dovuto superare in alcune situazioni che creavano disagio, il dover dormire due settimane nel sacco a pelo, accontentarsi del cibo che ci veniva dato, non è stato facile e i momenti no in cui eravamo stanchi e volevamo rimanere fermi sono stati tanti ed è solo grazie al nostro gruppo che siamo andati avanti nonostante tutto. Lisbona è stata una settimana incredibile, migliaia di bandiere colorate, centinaia di lingue diverse che si sono unite in unico inno há pressa no ar, in fretta si va e siamo stati la dimostrazione di una gioventù che non vuole stare ferma a guardare ma andare di fretta, perché: esta es la juventud del papa.
Io torno a casa sicuramente con la consapevolezza che Dio si è mostrato a me nella presenza dei ragazzi con cui sono partita, ora a qualche giorno dal nostro ritorno non riusciamo a stare poi così distanti dopo due settimane di convivenza insieme ed è questa la bellezza, di poter camminare insieme anche alla fine di una meravigliosa esperienza ma che è l'inizio di una straordinaria amicizia.
Ho il cuore gonfio di gratitudine per tutti i volti incontrati, per chi si è fatto spalla su cui piangere, per una sana stupidaggine condivisa, per le risate a mezzanotte nonostante gli occhi assonnati (loro sono stati per me vita), per le canzoni italiane cantate a squarciagola fino a perdere la voce che devo ancora recuperare, per i regali scambiati con le varie nazioni e per aver assorbito un po' di cultura portoghese soprattutto enogastronomica, "più eno che gastro"- ironizza la giovane Anna - in quel di Santiago de riba-ul; un piccolo paesino che ci ha ospitato nella prima settimana e che grazie alla presenza di Christina e di tutti i meravigliosi ragazzi che ci hanno accolto, non ci hanno fatto mai sentire soli, qui ci ho lasciato un pezzetto di cuore". Questa l'esperienza di Anna Divincenzo, una giovane barlettana.
"La Giornata mondiale della Gioventù è stata un'esperienza unica, che ha visto giovani da tutto il mondo, uniti, ognuno a modo suo, dalla stessa fede.
Personalmente, è stata la mia prima volta ad una GMG; con i miei compagni di viaggio ho condiviso un'aula ed un pavimento come letto, momenti di catechesi con temi molto sentiti e tanta gioia.
L'arrivo del Papa è stato un momento emozionante, non mi era mai capitato di vederlo dal vivo e gli eventi, vissuti in sua presenza, sono stati molto forti.
La GMG è stata, per me, un momento di riflessione, riscoperta e ripartenza, da cui spero di aver ricevuto un'impronta, che mi resterà, sicuramente, nel cuore.
Sotto la stessa luce, sotto la Sua croce, cantando ad una voce: esta es la juventu del Papa!!!JMJ Lisboa 2023!!!". Questa è la testimonianza della giovane Carmen, residente invece a San Ferdinando di Puglia.
"Quest'anno ho avuto la possibilità di partecipare alla giornata mondiale della gioventù, tenutasi a Lisbona.
Per me è stata la prima esperienza: da anni desideravo vivere questi giorni in sintonia con il resto del mondo e sin da quando ho accolto l'invito ad iscrivermi, ho avvertito un'emozione intensa. Nonostante fosse la prima volta e non sapessi cosa aspettarmi da questo viaggio (come sarebbero state strutturate le giornate, cosa avrei vissuto, se avrei avuto difficoltà ad adattarmi...) mi ha letteralmente stupito la mia determinazione e serenità: non ho esitato neanche per un minuto, neppure di fronte alla mancanza di informazioni sul luogo in cui avremmo dormito e sono partita confidando totalmente in Dio e con la sensazione che tutto sarebbe stato perfetto.
Le giornate in pullman, le ore al sole, i chilometri per raggiungere il campo della grazia, la mancanza dei comfort a cui siamo abituati, non hanno per nulla scalfito la gioia delle nuove amicizie, del condividere tutto, persino le proprie fragilità, del rispetto reciproco, delle interminabili risate dovute anche alle piccole cose.
In ogni giorno a Lisbona ho potuto respirare serenità, armonia, consapevolezza di fare parte di una grande famiglia. Nell'aria si percepiva l'affetto e la voglia di stare insieme e fare festa come se tutti ci conoscessimo da sempre. La potenza di tutto ciò ha ricolmato il mio cuore. Tutti uniti con lo stesso obiettivo, abbiamo vissuto momenti indimenticabili, gioito, pianto...accompagnati da una gioia così vera e forte che auguro ad ogni giovane di provare". Ecco l'ultima testimonianza, appartenente a Miriam, di San Ferdinando di Puglia.
La GMG, un incontro internazionale di giovani provenienti da ogni parte del mondo, che si incontrano con l'obiettivo di condividere all'unisono la propria fede, la propria gioia, le proprie vocazioni insieme a sacerdoti, vescovi, catechisti, educatori di ogni età. Un incontro che quest'anno ha visto il suo inizio il giorno martedì 1 agosto e la sua conclusione domenica 6 agosto, vedendo la partecipazione di circa un milione e mezzo di giovani.
"Obrigado"(=grazie) è la parola scelta dal pontefice per riassumere i giorni della GMG di Lisbona.
Un'avventura, questa, inventata nel biennio 1983-1984 da Papa Giovanni Paolo II durante l'anno giubilare che volle per i giovani un raduno per la domenica delle Palme.
A questo proposito, lo stesso Papa Francesco, al termine della celebrazione ha dato appuntamento ai giovani a Roma nel 2025 per il Giubileo dei giovani annunciando poi l'attesa meta della prossima GMG: Seul, Corea del Sud, nel 2027.
Per l'occasione abbiamo chiesto ad alcuni ragazzi della diocesi di Barletta-Andria-Trani che hanno vissuto personalmente l'esperienza della GMG, di raccontarci la loro esperienza. "È impossibile per me spiegare tutto quello che è successo in queste due settimane super intense…mai avrei immaginato che in 15 giorni avremmo stretto dei legami così forti e indissolubili di cui ora non riusciamo a farne a meno. Siamo partiti da Barletta tutti in periodi un po' particolari delle nostre vite e…in silenzio, in abbracci non richiesti ma dati col cuore ci siamo risollevati l'un l'altro come ci ha chiesto Papa Francesco durante la veglia, siamo stati ognuno il porto sicuro dell'altro per affrontare le fatiche che questo viaggio ha portato con sé, i limiti che abbiamo dovuto superare in alcune situazioni che creavano disagio, il dover dormire due settimane nel sacco a pelo, accontentarsi del cibo che ci veniva dato, non è stato facile e i momenti no in cui eravamo stanchi e volevamo rimanere fermi sono stati tanti ed è solo grazie al nostro gruppo che siamo andati avanti nonostante tutto. Lisbona è stata una settimana incredibile, migliaia di bandiere colorate, centinaia di lingue diverse che si sono unite in unico inno há pressa no ar, in fretta si va e siamo stati la dimostrazione di una gioventù che non vuole stare ferma a guardare ma andare di fretta, perché: esta es la juventud del papa.
Io torno a casa sicuramente con la consapevolezza che Dio si è mostrato a me nella presenza dei ragazzi con cui sono partita, ora a qualche giorno dal nostro ritorno non riusciamo a stare poi così distanti dopo due settimane di convivenza insieme ed è questa la bellezza, di poter camminare insieme anche alla fine di una meravigliosa esperienza ma che è l'inizio di una straordinaria amicizia.
Ho il cuore gonfio di gratitudine per tutti i volti incontrati, per chi si è fatto spalla su cui piangere, per una sana stupidaggine condivisa, per le risate a mezzanotte nonostante gli occhi assonnati (loro sono stati per me vita), per le canzoni italiane cantate a squarciagola fino a perdere la voce che devo ancora recuperare, per i regali scambiati con le varie nazioni e per aver assorbito un po' di cultura portoghese soprattutto enogastronomica, "più eno che gastro"- ironizza la giovane Anna - in quel di Santiago de riba-ul; un piccolo paesino che ci ha ospitato nella prima settimana e che grazie alla presenza di Christina e di tutti i meravigliosi ragazzi che ci hanno accolto, non ci hanno fatto mai sentire soli, qui ci ho lasciato un pezzetto di cuore". Questa l'esperienza di Anna Divincenzo, una giovane barlettana.
"La Giornata mondiale della Gioventù è stata un'esperienza unica, che ha visto giovani da tutto il mondo, uniti, ognuno a modo suo, dalla stessa fede.
Personalmente, è stata la mia prima volta ad una GMG; con i miei compagni di viaggio ho condiviso un'aula ed un pavimento come letto, momenti di catechesi con temi molto sentiti e tanta gioia.
L'arrivo del Papa è stato un momento emozionante, non mi era mai capitato di vederlo dal vivo e gli eventi, vissuti in sua presenza, sono stati molto forti.
La GMG è stata, per me, un momento di riflessione, riscoperta e ripartenza, da cui spero di aver ricevuto un'impronta, che mi resterà, sicuramente, nel cuore.
Sotto la stessa luce, sotto la Sua croce, cantando ad una voce: esta es la juventu del Papa!!!JMJ Lisboa 2023!!!". Questa è la testimonianza della giovane Carmen, residente invece a San Ferdinando di Puglia.
"Quest'anno ho avuto la possibilità di partecipare alla giornata mondiale della gioventù, tenutasi a Lisbona.
Per me è stata la prima esperienza: da anni desideravo vivere questi giorni in sintonia con il resto del mondo e sin da quando ho accolto l'invito ad iscrivermi, ho avvertito un'emozione intensa. Nonostante fosse la prima volta e non sapessi cosa aspettarmi da questo viaggio (come sarebbero state strutturate le giornate, cosa avrei vissuto, se avrei avuto difficoltà ad adattarmi...) mi ha letteralmente stupito la mia determinazione e serenità: non ho esitato neanche per un minuto, neppure di fronte alla mancanza di informazioni sul luogo in cui avremmo dormito e sono partita confidando totalmente in Dio e con la sensazione che tutto sarebbe stato perfetto.
Le giornate in pullman, le ore al sole, i chilometri per raggiungere il campo della grazia, la mancanza dei comfort a cui siamo abituati, non hanno per nulla scalfito la gioia delle nuove amicizie, del condividere tutto, persino le proprie fragilità, del rispetto reciproco, delle interminabili risate dovute anche alle piccole cose.
In ogni giorno a Lisbona ho potuto respirare serenità, armonia, consapevolezza di fare parte di una grande famiglia. Nell'aria si percepiva l'affetto e la voglia di stare insieme e fare festa come se tutti ci conoscessimo da sempre. La potenza di tutto ciò ha ricolmato il mio cuore. Tutti uniti con lo stesso obiettivo, abbiamo vissuto momenti indimenticabili, gioito, pianto...accompagnati da una gioia così vera e forte che auguro ad ogni giovane di provare". Ecco l'ultima testimonianza, appartenente a Miriam, di San Ferdinando di Puglia.