Religioni
Il discorso di don Mimmo Marrone chiude la festa patronale a San Ferdinando
Ieri la solenne processione per l'ultimo giorno di festeggiamenti
San Ferdinando - martedì 29 agosto 2023
9.45
"Ci vuole un discernimento operativo" – queste alcune delle parole del vescovo Mons. Leonardo D'Ascenzo al termine della processione avvenuta domenica 28 agosto, ultima giorno di festa dedicato al santo patrono di San Ferdinando di Puglia.
Presenti alla processione oltre al vescovo e tutti i sacerdoti del paese, anche il sindaco nella persona di Arianna Camporeale accompagnata dai vari assessori.
Nel giorno che ha chiuso il triduo della festa patronale don Mimmo Marrone - parroco della Chiesa San Ferdinando Re – ha approfittato del momento di festa per ricordare a tutti i compaesani quanto i legami sociali all'interno del paese stesso si stiano indebolendo a causa del mancato rispetto di diverse regole, del mancato impegno per il bene comune, della mancata educazione e soprattutto della inesorabile estensione della "ragnatela della droga" che - fa notare il parroco – è per altro presente in luoghi che dovrebbero avere altre finalità d'uso, come il parco gioco retrostante la Chiesa.
"Urge il recupero della centralità dei luoghi pubblici. Che siano luoghi che vengano protetti dall' illegalità o rigenerati attraverso l'intervento diretto dei cittadini, oppure utilizzati per attività culturali, artistiche e di informazione, o ancora semplicemente occupati per occasioni di incontro e di socialità" – parla il parroco a proposito del coesistere degli "spacciatori della morte", così come egli stesso li definisce.
"Il nostro patrono san Ferdinando appartiene a una lunga schiera di sovrani santi – e ancora – l'ardua e affascinante arte del governo può condurre alla santità e originare un circolo virtuoso: guide illuminate e dalla vita virtuosa contagiano di santità i cittadini e i cittadini onesti generano guide sagge e sante" – così comincia il discorso alla città di don Mimmo.
Riferendosi all'importanza da destinare al prossimo e soprattutto al più debole, don Mimmo esordisce: "Bisogna realmente che ciascuno di noi cominci a migliorare se stesso"- continua il parroco della Chiesa Madre – è necessario che i timonieri della nostra comunità non seguano le rotte imposte dai potenti di turno, ma si dirigano verso le flebili voci di chi, per vivere, ha bisogno di tutto". Continua deciso il parroco: "La vera politica, come la vera cura pastorale, è quella che con decisione, parte dai più deboli per assicurare il nutrimento della giustizia a tutti – si rivolge dunque a tutti i cittadini – affinché ciò possa realizzarsi è necessario camminare compatti verso il bene comune".
Continua don Mimmo Marrone a proposito del cambiamento possibile solo attraverso una buona educazione all'interno delle famiglie e della comunità cristiana. " È la famiglia il riferimento educativo, il primo luogo dove ci viene insegnato quel che è giusto e quello che è sbagliato – continua – il senso civico e l'educazione sono valori che allignano nel cuore delle persone e che si diffondono attraverso le testimonianze dirette e la coerenza delle esperienze prima ancora che mediante programmi ministeriali di insegnamento scolastico".
A proposito della comunità cristiana, il parroco aggiunge: "La comunità cristiana è chiamata a svolgere nei confronti del territorio l'educazione dei cristiani alla partecipazione civile, chiarendone le motivazioni. I cristiani vanno educati a sentire il territorio come loro territorio, a sentirsi cittadini a pieno titolo; a capire che il mondo va bene o male se lo facciamo andare bene o male noi".
Conclude don Mimmo riferendosi ora agli amministratori. "Ci auguriamo di assistere a un'inversione di tendenza. Gli amministratori non si lascino sedurre dalla realizzazione di grandi opere, ma curino la concretezza del dettaglio, la manutenzione ordinaria e straordinaria del nostro paese, l'attenzione per le piccole cose".
La serata si è conclusa con il Concerto della Grande Orchestra di Fiati Città di Barletta in Piazza della Costituzione e con lo spettacolo pirotecnico presso l'Area Mercatale.
Presenti alla processione oltre al vescovo e tutti i sacerdoti del paese, anche il sindaco nella persona di Arianna Camporeale accompagnata dai vari assessori.
Nel giorno che ha chiuso il triduo della festa patronale don Mimmo Marrone - parroco della Chiesa San Ferdinando Re – ha approfittato del momento di festa per ricordare a tutti i compaesani quanto i legami sociali all'interno del paese stesso si stiano indebolendo a causa del mancato rispetto di diverse regole, del mancato impegno per il bene comune, della mancata educazione e soprattutto della inesorabile estensione della "ragnatela della droga" che - fa notare il parroco – è per altro presente in luoghi che dovrebbero avere altre finalità d'uso, come il parco gioco retrostante la Chiesa.
"Urge il recupero della centralità dei luoghi pubblici. Che siano luoghi che vengano protetti dall' illegalità o rigenerati attraverso l'intervento diretto dei cittadini, oppure utilizzati per attività culturali, artistiche e di informazione, o ancora semplicemente occupati per occasioni di incontro e di socialità" – parla il parroco a proposito del coesistere degli "spacciatori della morte", così come egli stesso li definisce.
"Il nostro patrono san Ferdinando appartiene a una lunga schiera di sovrani santi – e ancora – l'ardua e affascinante arte del governo può condurre alla santità e originare un circolo virtuoso: guide illuminate e dalla vita virtuosa contagiano di santità i cittadini e i cittadini onesti generano guide sagge e sante" – così comincia il discorso alla città di don Mimmo.
Riferendosi all'importanza da destinare al prossimo e soprattutto al più debole, don Mimmo esordisce: "Bisogna realmente che ciascuno di noi cominci a migliorare se stesso"- continua il parroco della Chiesa Madre – è necessario che i timonieri della nostra comunità non seguano le rotte imposte dai potenti di turno, ma si dirigano verso le flebili voci di chi, per vivere, ha bisogno di tutto". Continua deciso il parroco: "La vera politica, come la vera cura pastorale, è quella che con decisione, parte dai più deboli per assicurare il nutrimento della giustizia a tutti – si rivolge dunque a tutti i cittadini – affinché ciò possa realizzarsi è necessario camminare compatti verso il bene comune".
Continua don Mimmo Marrone a proposito del cambiamento possibile solo attraverso una buona educazione all'interno delle famiglie e della comunità cristiana. " È la famiglia il riferimento educativo, il primo luogo dove ci viene insegnato quel che è giusto e quello che è sbagliato – continua – il senso civico e l'educazione sono valori che allignano nel cuore delle persone e che si diffondono attraverso le testimonianze dirette e la coerenza delle esperienze prima ancora che mediante programmi ministeriali di insegnamento scolastico".
A proposito della comunità cristiana, il parroco aggiunge: "La comunità cristiana è chiamata a svolgere nei confronti del territorio l'educazione dei cristiani alla partecipazione civile, chiarendone le motivazioni. I cristiani vanno educati a sentire il territorio come loro territorio, a sentirsi cittadini a pieno titolo; a capire che il mondo va bene o male se lo facciamo andare bene o male noi".
Conclude don Mimmo riferendosi ora agli amministratori. "Ci auguriamo di assistere a un'inversione di tendenza. Gli amministratori non si lascino sedurre dalla realizzazione di grandi opere, ma curino la concretezza del dettaglio, la manutenzione ordinaria e straordinaria del nostro paese, l'attenzione per le piccole cose".
La serata si è conclusa con il Concerto della Grande Orchestra di Fiati Città di Barletta in Piazza della Costituzione e con lo spettacolo pirotecnico presso l'Area Mercatale.